エピソード

  • L’Europa attraverso lo sguardo dei giovani
    2025/06/01
    Con lo sguardo di Damiano, studente universitario sardo, il podcast “Europa, questa sconosciuta: diario di una cittadina (quasi) consapevole” intreccia esperienze personali, storia dell’Unione e desiderio di appartenenza, tra insularità e sogni di mobilità.

    Nel cuore della Sardegna, tra i paesaggi familiari e la distanza dal continente, nasce il racconto di Damiano, giovane studente di Scienze della Comunicazione con un sogno chiaro: sentirsi davvero europeo. Il suo diario, trasformato in podcast narrativo, accompagna l’ascoltatore lungo un viaggio personale e collettivo. “Europa, questa sconosciuta: diario di una cittadina (quasi) consapevole” è il titolo di questo progetto audio che unisce esperienze vissute in un'isola con i grandi temi dell’identità europea.

    Attraverso il format del podcast, il racconto si sviluppa in dodici minuti di riflessione intensa e coinvolgente. Damiano osserva l’Europa dal margine geografico della Sardegna, sentendosi lontano e vicino allo stesso tempo. La sua è una voce che pone domande, che cerca risposte nel dialogo con la memoria storica, nelle opportunità offerte dalla mobilità giovanile e nell’incontro con altri ragazzi europei.

    Il Manifesto di Ventotene e l’EYE come simboli di partecipazione

    Il cuore del racconto è il viaggio a Strasburgo in occasione dell’European Youth Event (EYE), l’evento che ogni due anni riunisce migliaia di giovani nel Parlamento europeo. Damiano parte da una riflessione su cosa significhi oggi essere europei, per poi scoprire, nella partecipazione e nel confronto, nuove possibilità di sentirsi parte di una comunità più grande.

    Un ruolo centrale lo gioca anche il riferimento al Manifesto di Ventotene, simbolo della speranza in un’Europa unita e democratica. Questo documento diventa, nel podcast, un ponte ideale tra il passato e il presente, tra le idee di Altiero Spinelli e le istanze delle nuove generazioni. La narrazione si carica così di valore simbolico e politico, portando l’ascoltatore a interrogarsi sull’eredità dell’Unione Europea e sulla sua attualità.

    Uno strumento di educazione civica e narrazione autentica

    Il podcast non è solo un racconto personale: rappresenta anche un efficace strumento di sensibilizzazione e educazione civica. Attraverso un linguaggio semplice ma profondo, si rivolge a studenti, docenti, operatori culturali e curiosi. La forma del diario permette di accedere in modo diretto e intimo a riflessioni che toccano temi come l’insularità, la cittadinanza attiva, il diritto alla mobilità e la costruzione di un’identità europea condivisa.

    Il progetto, realizzato per l’EYE 2025 e diffuso attraverso le reti giovanili e universitarie, si inserisce in un panorama in cui l’audiovisivo e il podcasting diventano strumenti potenti per raccontare l’Europa da una prospettiva inedita: quella dei giovani che la vivono, la sognano e vogliono cambiarla.

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    7 分
  • Maria Giovanna Cherchi racconta i suoi 30 anni di musica
    2025/06/01
    La cantautrice sarda Maria Giovanna Cherchi si apre ai microfoni di Unica Radio con un’intervista che attraversa emozioni, ricordi e progetti futuri. Un racconto che parte dall'infanzia e arriva fino ai circoli sardi nel mondo, passando per scuole, piazze e teatri

    Maria Giovanna Cherchi festeggia trent’anni di carriera con “Brincu”, il nuovo album pubblicato il 25 aprile, che segna una tappa fondamentale nel percorso della cantautrice sarda. Un disco celebrativo che nasce da un’esigenza profonda: fare il punto su una carriera vissuta con leggerezza, serenità e radicamento nella cultura sarda. Intervistata da Unica Radio, Maria Giovanna Cherchi racconta le sue prime esperienze nel mondo della musica, partite all’età di sei anni grazie all'influenza del padre, e ricorda il momento decisivo del 1995, quando la vittoria a un concorso canoro a Olbia le aprì le porte del panorama musicale isolano.

    Il titolo dell’album, Brincu, significa “salto” in lingua sarda: “questi anni – spiega – sono volati come un salto, ricchi di emozioni e incontri”. Il disco si configura come un ponte tra memoria e innovazione, tra balli tradizionali e arrangiamenti moderni, con l’intento di proiettare la musica popolare sarda verso un pubblico contemporaneo, mantenendone intatta la magia.

    Brinco, come simbolo di continuità: scuole, piazze e circoli sardi nel mondo tra i prossimi appuntamenti dell'artista

    Nel 2025, Maria Giovanna Cherchi porterà Brincu in tour in tutta la Sardegna, con tappe previste nei teatri, nelle piazze e soprattutto nelle scuole: “sono anche un’insegnante, e credo nel ruolo della scuola come motore culturale”. Non mancheranno, inoltre, le date nei circoli dei sardi all’estero, da sempre punti di riferimento fondamentali nella sua carriera internazionale.

    La musica di Maria Giovanna è profondamente intessuta di identità, ma capace di parlare anche a chi non conosce il sardo. Le emozioni che desidera trasmettere sono universali: serenità, appartenenza, affetto. La sua voce si fa veicolo di una Sardegna che accoglie, che resiste, che si evolve. “Quando un bambino mi manda un video mentre canta una mia canzone – racconta – quello è il regalo più grande. La mia missione è aiutare la Sardegna a essere popolo, a sentirsi famiglia”.

    Nel disco, dedicato alla nonna novantaduenne e alla sua famiglia, si sente forte l’influenza di una Sardegna vissuta e sofferta, ma sempre con coraggio e dignità. Tra le collaborazioni, spiccano nomi come Piero Marras, Fausto Leali e Mango, che hanno arricchito il percorso musicale di Maria con sensibilità e rispetto per le sue radici.

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    11 分
  • Mind The Gap: racconta le distanze tra generazioni e tecnologie
    2025/05/31
    Un viaggio tra smartwatch, gettoni e ricordi in bianco e nero per capire come i cambiamenti tecnologici influiscano sulle relazioni tra generazioni.

    Il podcast Mind The Gap debutta con una puntata ricca di spunti, tra tecnologia, storia e divari generazionali. Ospiti d'eccezione Andrea Congiu, professore e esperto di economia, guidano gli ascoltatori in un viaggio che parte dagli smartphone per arrivare ai ricordi degli anni '60.

    Uno dei temi centrali è il divario tecnologico tra genitori e figli. Si racconta di un bambino di 4 anni che, con uno smartwatch senza SIM, ha intasato i numeri di emergenza 112 e 118. Un episodio che evidenzia come le nuove generazioni abbiano una familiarità innata con dispositivi che per gli adulti restano misteriosi.

    Tra gli argomenti principali spicca il tema del divario generazionale, ben rappresentato da un episodio curioso: un bambino di quattro anni, giocando con uno smartwatch senza SIM, riesce a bloccare le linee di emergenza del 112 e 118. L’aneddoto, per quanto divertente, mette in luce un tema importante: la familiarità dei bambini con i dispositivi digitali, spesso superiore a quella degli adulti, ma senza una piena consapevolezza dei rischi. La tecnologia, dunque, non è neutra, e il podcast lo dimostra esplorando anche l’importanza della media education.

    Gettoni, cabine e treni: la telecomunicazione negli anni del boom economico

    La seconda parte della puntata si trasforma in un racconto d’epoca, in cui Andrea Congiu riporta alla luce oggetti e abitudini oggi dimenticati, ma carichi di significato. Dalle cabine telefoniche pubbliche al monopolio SIP, dai gettoni telefonici alla prenotazione dei biglietti ferroviari con giorni d’anticipo: ogni ricordo diventa uno strumento per comprendere il modo in cui gli italiani comunicavano prima dell’avvento del digitale.

    Non manca un passaggio sull’autostrada del Sole, simbolo del miracolo economico italiano e della mobilità ritrovata, ma anche delle trasformazioni sociali che coinvolsero intere famiglie. In quel contesto, la comunicazione era lenta, spesso vincolata allo spazio fisico e alle infrastrutture statali, un mondo lontano anni luce dagli attuali messaggi vocali su WhatsApp o dai reel su Instagram.

    cultura pop e segni distintivi: la moda come specchio delle ideologie

    Un altro elemento che arricchisce Mind The Gap è l’analisi delle culture giovanili, che tra gli anni ’60 e ’70 si esprimevano anche attraverso l’abbigliamento. Il podcast racconta come le scelte di stile fossero veri e propri manifesti politici: gli eschimi (giacconi con cappuccio) per la sinistra giovanile, gli stivaletti con tacco per i giovani borghesi, i Ray-Ban come emblema di un certo stile americano, reso celebre da film come Top Gun. Anche la musica occupa un posto centrale nella narrazione, con riferimenti ai vinili, alle discoteche e all’impatto visivo di film iconici come Saturday Night Fever.

    Questo intreccio di musica, moda e memoria aiuta gli ascoltatori a comprendere come ogni generazione si sia raccontata e riconosciuta attraverso simboli e codici condivisi, oggi spesso trascurati nell’epoca dell’ipercondivisione digitale.

    Ascoltare per comprendere: la missione di Mind the Gap

    Il podcast si conclude con una riflessione aperta: cosa possiamo imparare dai conflitti e dai dialoghi tra generazioni? Mind The Gap non si limita a un’operazione nostalgica, ma propone una chiave di lettura critica del presente, suggerendo che conoscere il passato non significa rifiutare l’innovazione, ma comprenderla meglio.

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    50 分
  • Cagliari annuncia il ritiro estivo a Ponte di Legno dal 13 luglio
    2025/05/30

    Il Cagliari Calcio ha ufficializzato la data e la location del ritiro estivo in vista della prossima stagione calcistica. La squadra rossoblù si ritirerà a Ponte di Legno a partire dal 13 luglio, in una scelta che punta a un ambiente ideale per la preparazione atletica e mentale dei giocatori. Il ritiro rappresenta un momento cruciale per lo staff tecnico e la squadra, fondamentali per mettere le basi di un campionato competitivo e ambizioso.

    L’importanza del ritiro estivo per il Cagliari Calcio

    Il ritiro a Ponte di Legno è una tappa fondamentale per il Cagliari, soprattutto dopo una stagione ricca di sfide. La montagna e l’aria pura del Trentino offrono condizioni ottimali per la preparazione fisica degli atleti, consentendo allo staff tecnico di lavorare su allenamenti intensivi e programmi personalizzati.

    Durante il ritiro, il tecnico e il suo staff avranno modo di valutare la condizione dei calciatori, inserire i nuovi arrivati e perfezionare schemi tattici. In un periodo delicato come quello pre-campionato, l’ambiente raccolto di Ponte di Legno favorisce la coesione del gruppo e la concentrazione sui prossimi obiettivi.

    Dettagli del ritiro e programma

    Il ritiro del Cagliari inizierà ufficialmente il 13 luglio e si svolgerà per circa due settimane. La scelta di Ponte di Legno non è casuale: la località è nota per le sue strutture sportive di alto livello e per la possibilità di combinare allenamenti intensi con momenti di recupero e relax in un contesto naturale.

    Oltre agli allenamenti quotidiani, sono previste amichevoli e incontri con la stampa per tenere i tifosi aggiornati sullo stato di forma della squadra. Il ritiro sarà anche l’occasione per presentare nuovi acquisti e confermare la fiducia nei protagonisti già presenti in rosa.

    Obiettivi e aspettative per la stagione 2025-2026

    Il Cagliari Calcio arriva a questo ritiro con la volontà di migliorare la posizione in classifica rispetto alla scorsa stagione. Il club punta a una stagione di rilancio, facendo leva sulla solidità tattica e sull’entusiasmo dei giovani talenti.

    L’ambiente di Ponte di Legno sarà quindi il laboratorio perfetto per costruire un’identità chiara, aumentando la compattezza della squadra e preparando al meglio i giocatori per gli impegni futuri.

    Conclusioni

    Il ritiro a Ponte di Legno dal 13 luglio segna l’inizio ufficiale della preparazione del Cagliari Calcio per la stagione 2025-2026. Un momento chiave per costruire un gruppo forte e determinato, capace di rispondere alle sfide del campionato. I tifosi possono già iniziare a sognare, consapevoli che la squadra sta lavorando duramente per tornare protagonista.

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  • Karim Galici tra arte, accessibilità e amicizia lunga trent’anni
    2025/05/30
    Il documentario Run Trip Life di Karim Galici racconta la disabilità con autenticità e speranza

    Il documentario nasce da un’esperienza reale: un viaggio da Cagliari a San Francisco compiuto da Galici insieme a Marco Altea, ideatore dell'app Weibull. Il film intreccia tecnologia, amicizia, accessibilità e amore, offrendo uno sguardo profondo sul tema della disabilità, vissuto con forza e dignità. Senza tralasciare il valore artistico, Galici realizza un'opera toccante e coinvolgente, pensata per sensibilizzare e ispirare.

    Run Trip Life è stato definito da Antonello Zanda come una perfetta sintesi tra cinema del viaggio e cinema sociale. Girato in presa diretta durante l’esperienza americana, il film evita la costruzione artificiale tipica dei documentari a tema sociale e si affida invece alla forza del vissuto autentico. Galici non utilizza una troupe, ma si affida alla spontaneità dei momenti condivisi con Marco, cogliendo riflessioni sincere e confessioni che danno spessore al racconto.

    Tra cinema del reale e missione sociale: un film che rompe i confini della rappresentazione

    Nel film non si parla solo di mobilità, tecnologia inclusiva e barriere architettoniche, ma anche di sentimenti, relazioni e quotidianità. Galici racconta l’amore di Marco per Milly, il legame con i genitori, le fragilità e la resilienza. San Francisco diventa il simbolo di un sogno possibile: una città dove l’accessibilità urbana è la norma, ma anche il luogo in cui emergono contraddizioni profonde, tra ricchezza tecnologica e povertà estrema.

    Una storia che commuove e stimola il pensiero: il pubblico reagisce con empatia e consapevolezza

    Durante l'intervista Galici ha raccontato l’impatto che le proiezioni di Run Trip Life hanno avuto sul pubblico. Dai festival italiani ai centri culturali svizzeri, fino alle scuole medie di Lugano, il documentario ha toccato corde emotive inaspettate. I ragazzi più giovani, considerati inizialmente “non pronti” per un tema così profondo, hanno invece partecipato attivamente, mostrando attenzione, commozione e grande sensibilità.

    Karim sottolinea come il film abbia trasformato anche la sua visione del mondo e dell’arte: «L’accessibilità non è un traguardo, ma un punto di partenza per costruire una società più giusta, dove ognuno ha le stesse opportunità». Questo viaggio lo ha spinto a voler continuare a raccontare storie che abbiano un impatto reale sulla vita delle persone.

    Run Trip Life verrà proiettato venerdì 30 maggio alle 20:30 al Cinema Greenwich d’Essai di Cagliari, con la partecipazione del cast e ospiti speciali. Un appuntamento imperdibile per chi vuole lasciarsi toccare da una narrazione vera, che attraversa luoghi, corpi, cuori e idee.

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    8 分
  • “Ambiente, Teofili (Federparchi): ‘Collaborazione con Fondazione UNA per iniziative globali sulla biodiversità'”
    2025/05/29
    In un periodo in cui la tutela dell’ambiente è al centro dell’agenda internazionale, la sinergia tra enti e fondazioni può rappresentare un volano determinante per il cambiamento. È in quest’ottica che Giampiero Teofili, presidente di Federparchi, ha sottolineato il valore strategico della collaborazione con Fondazione UNA (Uomo, Natura, Ambiente), realtà impegnata nella promozione della conservazione della biodiversità e nell’educazione alla sostenibilità ambientale.

    Teofili ha parlato di “progetti di respiro internazionale“, evidenziando come questa alleanza punti a portare l’Italia al centro di una rete virtuosa di buone pratiche ambientali condivise anche con altri Paesi europei. L’obiettivo principale è quello di costruire una nuova visione della gestione sostenibile del territorio, che tenga conto delle esigenze ecologiche, economiche e sociali, senza sacrificare la ricchezza degli ecosistemi.

    Uno dei punti cardine di questa collaborazione è la creazione di progetti pilota nei parchi naturali italiani, destinati a diventare modelli replicabili anche all’estero. In particolare, si punterà su iniziative che integrino conservazione della fauna, agricoltura sostenibile, educazione ambientale, e promozione di un turismo lento e responsabile.

    Fondazione UNA, già nota per il suo impegno nel promuovere un rapporto equilibrato tra uomo e natura, metterà a disposizione competenze, risorse e una visione sistemica che ben si integra con la missione di Federparchi. Teofili ha evidenziato come questo partenariato possa attrarre anche finanziamenti europei, rafforzando la capacità progettuale delle aree protette italiane.

    “La forza di questa collaborazione – ha detto Teofili – sta nella volontà di andare oltre il localismo, portando le esperienze italiane a dialogare con quelle di altri Paesi, in un’ottica di scambio di buone pratiche ambientali.”

    Il futuro delle aree protette italiane passa dunque anche da queste sinergie. Una strada che, se ben percorsa, potrebbe trasformare l’Italia in un esempio internazionale di innovazione ecologica e sviluppo sostenibile.

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  • Nasce il ricettario di Saboris Antigusù
    2025/05/29

    Un evento da non perdere: il 30 maggio a Selegas verrà presentato ufficialmente il ricettario di Saboris Antigus, un progetto che celebra la cucina tradizionale sarda attraverso i sapori, le storie e le ricette autentiche del territorio.

    Meta descrizione:Scopri il nuovo ricettario di Saboris Antigus, una raccolta di ricette tradizionali sarde che verrà presentata ufficialmente il 30 maggio a Selegas. Un evento all’insegna della cultura e della cucina locale.

    Un viaggio nei sapori della Sardegna: arriva il ricettario di Saboris Antigus

    Il prossimo 30 maggio 2025, presso il suggestivo comune di Selegas, si terrà la presentazione ufficiale del ricettario di Saboris Antigus, un’iniziativa culturale e gastronomica che racchiude in sé l’anima della tradizione culinaria sarda. L’evento rappresenta il coronamento di un percorso fatto di ricerca, testimonianze e passione per i sapori antichi e autentici della nostra isola.

    Il ricettario nasce dall’esperienza del progetto Saboris Antigus, che da anni si impegna a valorizzare le tradizioni locali attraverso eventi, laboratori, degustazioni e incontri tra generazioni.

    La pubblicazione raccoglie ricette tradizionali, tramandate oralmente di generazione in generazione, che ora trovano finalmente una forma scritta per conservarne la memoria e condividerne la conoscenza.

    In questa versione ho sostituito le forme passive con strutture attive o impersonali più fluide, mantenendo il significato originale. Se vuoi una variante ancora più colloquiale o formale, fammi sapere!

    Un patrimonio gastronomico da tramandare

    Nel ricettario si trovano piatti tipici come malloreddus alla campidanese, pane carasau, culurgiones, e dolci tradizionali come le sebadas e le pardulas, accompagnati da racconti, curiosità e aneddoti raccolti direttamente dagli abitanti dei paesi coinvolti. Ogni ricetta è spiegata nel dettaglio, con ingredienti, dosi e procedimenti precisi, per permettere a chiunque di replicare a casa i sapori autentici della Sardegna.

    La pubblicazione è anche un omaggio alla cultura contadina, alla cucina povera ma ricca di significato, e al forte legame tra cibo, territorio e identità. Non si tratta solo di un libro di cucina, ma di un vero e proprio documento storico e antropologico.

    La presentazione a Selegas: un evento tra gusto e memoria

    La presentazione si terrà il 30 maggio presso il centro culturale di Selegas, con inizio alle ore 18:00. Durante l’evento sarà possibile ascoltare gli interventi degli ideatori del progetto, degli autori e di alcuni protagonisti delle ricette. Seguirà una degustazione di piatti tipici presenti nel ricettario, preparati da cuoche e cuochi locali.

    L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Selegas e dalla Regione Sardegna, ed è aperta al pubblico con ingresso gratuito. È un’occasione unica per scoprire o riscoprire le radici gastronomiche sarde, e per portare a casa un pezzo di cultura viva e genuina.

    Conclusione

    Il ricettario di Saboris Antigus è molto più di un semplice libro di cucina: è un simbolo di identità, un gesto d’amore verso la tradizione sarda e un ponte tra passato e futuro. La sua presentazione a Selegas sarà un momento di condivisione, cultura e gusto da vivere in prima persona.

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  • Alla scoperta dell’associazione culturale Il Cornetto Acustico
    2025/05/29
    L'Associazione Culturale Il Cornetto Acustico, con sede in via San Giovanni, nello storico quartiere di Villanova, è una bella novità nel panorama culturale di Cagliari. Ne parliamo col Presidente dell'associazione, Giampiero Spanedda.

    Giampiero Spanedda, Presidente dell'Associazione Culturale Il Cornetto Acustico, ci racconta della nascita dell'associazione, dalla fondazione con un gruppo di amici alla scelta della sede in via San Giovanni 219, nello storico quartiere di Villanova, fino alla curiosa origine del nome. Proprio quest'ultimo è l'aspetto più interessante che lega i destini dell'associazione a quelli di un libro scritto da Leonora Carrington intitolato, appunto, Il Cornetto Acustico. Nel corso dell'intervista, Giampiero ci ha fatto conoscere questa straordinaria figura di scrittrice e pittrice, consigliando al nostro pubblico alcuni testi e dipinti dell'artista.

    L'associazione è nata il 29 febbraio del 2024 dall'idea di un gruppo di amici con l'idea di aprire un nuovo spazio culturale a Cagliari e con l'obiettivo di dare spazio ad artisti poco conosciuti al grande pubblico anche se di grande talento. La scelta di collocare la sede nel quartiere storico di Villanova ha avuto un impatto fondamentale nella crescita di questa bella realtà culturale. Giampiero, nel corso dell'intervista, ci ha parlato del rapporto sempre più stretto con gli abitanti di Villanova, un quartiere dove sono presenti ancora qualche bottega artigiana e qualche bed & breakfast di troppo.

    L'associazione tra passato e presente

    Nel corso del suo primo anno di vita Il Cornetto Acustico ha organizzato numerose e interessantissime attività culturali che spaziano in diversi campi: dalle mostre d'arte ai concerti di musica (dalla musica classica al jazz) passando per conferenze riguardanti temi di più stretta attualità affidate a studiosi di grande competenza. Il presidente dell'associazione ci ha ricordato la conferenza presentata dal Professor Gessa o, più recentemente, quella di Roberto Zanata, Professore di Tecnologia del Suono e della Multimedialità del Conservatorio di Cesena e Rimini, riguardante i rischi e le potenzialità dell'intelligenza artificiale nella composizione musicale; entrambe hanno richiamato un numero importante di partecipanti. Per quanto riguarda le mostre d'arte, il 7 maggio è stata inaugurata la mostra di pittura di Attilio Della Maria, un'istituzione nel panorama pittorico cagliaritano, dal titolo Cronache dai Metamondi e che è stata visitabile fino al 25 maggio.

    Tra le sfide per il futuro dell'associazione culturale c'è senz'altro quella di coinvolgere sempre di più un pubblico giovane cercando di dare vita ad una collaborazione con gli studenti del Conservatorio di Cagliari, che potranno trovare nei locali del Cornetto Acustico un luogo suggestivo per la loro arte. Insomma, ad un anno dalla fondazione, l'associazione culturale Il Cornetto Acustico si sta rivelando una delle realtà culturali più interessanti e affascinanti di Cagliari.

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