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“Ponitì ad una party”: Michele Atzori racconta l’attivismo

“Ponitì ad una party”: Michele Atzori racconta l’attivismo

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In questa intervista esclusiva, Michele Atzori, in arte Dr. Drer, ci parla del suo libro “Ponitì ad una party”, un viaggio ironico, affettivo e politico attraverso decenni di attivismo tra Cagliari, la Sardegna e la Francia, tra spazi condivisi, memorie collettive e movimenti giovanili vecchi e nuovi.

Intervista a Michele Atzori: il cuore pulsante dell’attivismo raccontato in “Ponitì ad una party”

Unica Radio ha avuto il piacere di ospitare Michele Atzori, conosciuto anche come Dr. Drer, per parlare del suo nuovo libro: “Ponitì ad una party”. Un titolo ironico per un’opera profonda, che mescola memoria, politica e affetto, ripercorrendo trent’anni di attivismo vissuto tra Cagliari, il Magistero, la Francia e tanti altri luoghi simbolici.

«Il desiderio di scrivere nasce quando ti accorgi che certe esperienze non devono andare perdute», racconta Michele. Il libro è nato da una riflessione profonda su ciò che l’attivismo ha rappresentato per lui e per la sua generazione. Un mix di emozioni, incontri, vittorie e sconfitte, raccontate con ironia e passione. Uno strumento per trasmettere valori, visioni e, soprattutto, storie spesso dimenticate.

«Mi sono reso conto che le nuove generazioni non avevano accesso a molte di queste vicende. Raccontarle significa creare connessioni e restituire senso alla memoria collettiva», aggiunge.

Uno degli aspetti più interessanti del libro è il rapporto con gli spazi fisici. Michele sottolinea come luoghi come l’Aula 8 e la Sala Maria Carta non siano semplici scenari, ma veri e propri protagonisti dell’esperienza politica. «Sono spazi che creano relazioni, reti, solidarietà. Lì si forma il pensiero critico, si costruisce l’identità collettiva. Sono palcoscenici di lotta e di sogni», spiega.

Nel confronto tra i movimenti giovanili di ieri e quelli di oggi, Michele vede differenze, ma anche forti punti di contatto. «I giovani di oggi sono attivi, attenti, capaci di usare nuovi strumenti come i social. Lottano per i diritti, la giustizia climatica, l’uguaglianza. In fondo, hanno la stessa spinta che avevamo noi».

“Ponitì ad una party” non è solo un libro politico. È una cronaca affettiva, un memoir che abbraccia esperienze personali e collettive. «Spero che chi lo leggerà, anche chi non ha vissuto quegli anni, possa sentire l’importanza delle relazioni umane, della lotta condivisa, della solidarietà», conclude Michele.

Puoi ascoltare l’intervista completa su Unicaradio.it, Spotify, Apple Music e Amazon Music. Grazie a Michele Atzori per aver condiviso con noi questo intenso viaggio nella memoria e nell’attivismo.

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