Cosa facciamo quando qualcosa dentro resta vuoto e fa rumore?

A volte beviamo, a volte ci perdiamo nelle sostanze, altre volte nei loop mentali, nel lavoro, nelle relazioni sbagliate, nelle notti infinite che sembrano libertà ma sono solo anestesia.

In questo episodio di Stiamo Tutti Male ne parliamo senza filtri insieme ad Hachiko e Twink, partendo da una domanda semplice e scomoda: cosa stiamo davvero cercando di riempire?

Un dialogo intimo e lucidissimo su abuso, fuga, desiderio di sparire e bisogno di sentirsi vivi. Su quanto certi comportamenti disfunzionali diventino identità, scudo, performance. E su come, a un certo punto, smettano di funzionare.

C’è una parte di noi che mangia per nutrirsi e un’altra che mangia per riempire spazi vuoti. In questa puntata parliamo di binge eating e dei disturbi alimentari che non sembrano “seri” agli occhi degli altri solo perché non assomigliano alle immagini stereotipate che ci siamo abituatə ad associare ai DCA.

Lo facciamo con Rachele Cicognani, social media manager per Asian Fake e persona che ha imparato sulla propria pelle quanto sia facile trasformare il cibo in anestetico, rituale, scudo, compagnia… e quanto sia complesso farci pace senza sentirsi in colpa.

Parliamo di quella voce interna che dice “non hai controllo”, del legame tra trauma, autocritica e alimentazione, dei cicli binge–restrizione, dell’imbarazzo sociale, e di come spesso il peso non racconti nulla, o meglio: racconti solo una piccolissima parte.

Nessuna ricetta magica, nessuna morale.

Solo un confronto vero su un tema che riguarda più persone di quante ne parlino.

Perché a volte la cosa più difficile non è smettere di mangiare, ma smettere di odiarsi per il perché lo si fa.

In questa puntata ci addentriamo in uno dei meccanismi più affascinanti – e più fraintesi – della mente contemporanea: la dissociazione. Non come un mostro da temere, ma come quello strumento ambiguo che la nostra testa tira fuori quando serve: a volte scudo, a volte glitch.

Con LE NORA esploriamo come funziona davvero questo “interruttore interno”: quando ci protegge, quando ci allontana troppo da noi stessə, e come riconoscere quei momenti in cui la mente si sgancia per farci respirare… o per mandarci notifica che qualcosa va sistemato.

Tra insight, aneddoti e riflessioni sul vivere in una società che ci vuole sempre “on”, proviamo a capire perché dissociarsi può essere una strategia, ma non necessariamente una casa in cui vivere.

Essere neurodivergenti nel music business significa spesso sentirsi “fuori sync” in un ambiente che ti vuole sempre performante, connesso e allineato. In questo episodio di Stiamo tutti male, parliamo di cosa significa vivere e lavorare nella musica quando il tuo cervello funziona in modo diverso — tra ADHD, autismo, plusdotazione, dislessia e discalculia.

Ospite dell’episodio è Luca Vita, producer e membro della community di Restart, che condivide la sua esperienza diretta su come trasformare la neurodivergenza in una risorsa creativa e in un nuovo modo di stare nella musica.

La salute mentale nel mondo della musica non è fatta solo di slogan motivazionali e frasi da poster.

È fatta di fragilità, burnout, ansia da prestazione, silenzi, ma anche di resilienza, creatività e nuove possibilità.

STIAMO TUTTI MALE è il podcast sincero condotto da Michela Galluccio e Flavia Guarino che decide di raccontarlo senza filtri: niente facciate patinate, niente positivismi tossici. Solo conversazioni vere, ironiche e consapevoli, per guardare in faccia quello che spesso resta dietro le quinte insieme a voi, membri della community di Restart - A Safe Space for Music Minds, il primo sportello in Italia di supporto psicologico per musicist* e addett* ai lavori