エピソード

  • Orazio, Ode n. 1.2 - Il Giovane, Lettura in italiano
    2025/10/12
    Il Giovane

    Troppe tempeste atroci e nevi il Padre
    gettò sul mondo e la mano di fiamma
    vibrò saette sulle rocche sacre,
    atterrì la Città

    e i popoli, che non tornasse l’ora grave
    di Pirra, il suo lamento di prodigi
    senza memoria, quando Proteo spinse
    mandre marine sopra gli ardui monti

    e pesci erano immoti sulla cima
    dell’olmo dove usavano posarsi
    colombe, e sulla stesa delle acque
    nuotarono cerbiatte spaventate.

    Vedemmo il giallo Tevere piegare
    violentemente dalla riva etrusca
    e abbattere il ricordo di re Numa
    ed il tempio di Vesta:

    fu la vendetta dell’immenso pianto
    di Ilia. Sgorghò alla sinistra riva,
    vagò, contro il consenso di Giove,
    il fedele fiume.

    La giovinezza che il delitto nostro
    ha sfoltito, saprà che s’affilò
    il ferro con cui meglio cadevano i Persiani:
    saprà queste battaglie.

    Che Dio invocare nella distruzione?
    Quale preghiera delle sante vergini
    smuoverà Vesta che non ode più
    i canti sacri?

    Chi avrà da Giove Padre la missione
    di lavare il delitto? Vieni, vieni, avvolto
    nella nube le tue spalle di luce,
    profeta, Apollo!

    E tu, Ericina, se vorrai, radiosa,
    tra i voli del sorriso e della gioia.
    E tu, Patrono nostro, se ci guardi,
    che ci hai disdegnati, figli del tuo Figlio,

    stanco di prove troppo lunghe. Tu ami
    il clangore degli elmetti lisci,
    la faccia densa del soldato marsico
    sul nemico piagato;

    e tu, alato, che hai l’aspetto in terra
    d’un Giovane, e accetti d’esser detto
    colui che viene a vendicare Cesare
    figlio di Maia grande:

    e molto tardi torna al cielo, a lungo
    lieto resta tra i popoli di Romolo.
    Non ti rubi, severo a queste colpe,
    l’aria veloce:

    ti siano grati qui i tuoi trionfi,
    il tuo nome di Padre e Primo Cittadino.
    E non lasciare i Medi cavalcare
    impuniti. Tu sei la guida, Cesare.




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    Antonio Conte
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    Quinto Orazio Flacco, noto come Orazio, fu uno dei più grandi poeti dell'antica Roma, celebre per il suo stile raffinato e il celebre motto "Carpe diem". Le sue opere spaziano dalla satira alla lirica, influenzando profondamente la letteratura occidentale.

    Elenco delle principali opere DI ORAZIO
    • SATIRE: Componimenti in esametri che riflettono sulla vita quotidiana e morale
    • EPODI: Poesie in metro giambico, spesso polemiche e mordaci
    • ODI: Quattro libri di liriche ispirate alla poesia greca, celebri per il "Carpe diem"
    • EPISTOLE: Lettere in versi che trattano temi filosofici e morali
    • ARS POETICA: Trattato sulla poesia, contenuto nell’ultima Epistola, rivolto ai Pisoni
    • CARME SECOLARE: Composto per i giochi secolari del 17 a.C., su incarico di Augusto.

    AVVERTENZE: Abbiamo fatto di tutto il nostro possibile per rispettare il pensiero del Poeta e della Critica in questa produzione, tuttavia resto in attesa dei commenti di esperti latinisti che possano illuminare con la luce della conoscenza il mio percorso tracciato sulla scia di Orazio e apportare le doverose evenuali correzioni. La redazione.
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    2 分
  • Orazio, Ode n. 1.2 - Il Giovane
    2025/10/12
    (00:00:00) Orazio, Ode n. 1.2 - Il Giovane
    (00:00:02) Prima Parte
    (00:14:58) Analisi delle fonti e della traduzione

    Il podcast fornisce una disamina dettagliata dell'Ode II del Libro I di Orazio, intitolata “Il Giovane” (Ad Caesarem), presentando sia il testo originale latino che una traduzione italiana a fronte.

    L'analisi contestuale spiega che l'ode è un'invocazione politica e solenne che riflette il clima di crisi spirituale e civile della Roma augustea, dove Orazio prega gli dèi affinché inviino un salvatore.

    La traduzione, usata nelle fonti, viene sottoposta a una verifica critica, giudicandola fedele e poetica pur con lievi adattamenti stilistici.

    Infine nelle fonti utilizzate per produrre questo episodio, l'ode viene ancora esaminata nella sua struttura e nei temi centrali, evidenziando l'attesa di una figura ibrida tra divinità (Apollo, Mercurio) e capo terreno, che si identifica implicitamente con Augusto, esortato a restare sulla terra per restaurare l'ordine come Princeps e Padre della nazione.

    Antonio Conte

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    Elenco delle principali opere DI ORAZIO
    • SATIRE: Componimenti in esametri che riflettono sulla vita quotidiana e morale
    • EPODI: Poesie in metro giambico, spesso polemiche e mordaci
    • ODI: Quattro libri di liriche ispirate alla poesia greca, celebri per il "Carpe diem"
    • EPISTOLE: Lettere in versi che trattano temi filosofici e morali
    • ARS POETICA: Trattato sulla poesia, contenuto nell’ultima Epistola, rivolto ai Pisoni
    • CARME SECOLARE: Composto per i giochi secolari del 17 a.C., su incarico di Augusto.

    AVVERTENZE: Abbiamo fatto di tutto il nostro possibile per rispettare il pensiero del Poeta e della Critica in questa produzione, tuttavia resto in attesa dei commenti di esperti latinisti che possano illuminare con la luce della conoscenza il mio percorso tracciato sulla scia di Orazio e apportare le doverose evenuali correzioni. La redazione.
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    20 分
  • Orazio, Ode n. 1.1 - A Mecenate
    2025/07/29
    In questo episodio di La Nostra Storia, Giulia ci accompagna tra i versi della prima Ode del poeta lucano Quinto Orazio Flacco, dedicata al suo amico e protettore Mecenate.

    Mentre gli uomini cercano gloria, ricchezza o potere, Orazio rivela la sua vera vocazione: il canto poetico. Un inno dolce e solenne, che si conclude con una delle immagini più luminose della letteratura latina:

    “Se mi comprenderai tra i poeti che hanno nome dalla lira, con una mano toccherò le stelle.”

    Lasciati portare dalla voce di Giulia in un viaggio tra poesia, desiderio e verità. E dopo la lettura, scopri con noi anche la pagina Lucani nel Mondo, per continuare ad ascoltare storie e riscoprire le radici di una terra antica e fiera.

    🎧 Produzione e regia di Antonio Conte.

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    Elenco delle principali opere DI ORAZIO
    • SATIRE: Componimenti in esametri che riflettono sulla vita quotidiana e morale
    • EPODI: Poesie in metro giambico, spesso polemiche e mordaci
    • ODI: Quattro libri di liriche ispirate alla poesia greca, celebri per il "Carpe diem"
    • EPISTOLE: Lettere in versi che trattano temi filosofici e morali
    • ARS POETICA: Trattato sulla poesia, contenuto nell’ultima Epistola, rivolto ai Pisoni
    • CARME SECOLARE: Composto per i giochi secolari del 17 a.C., su incarico di Augusto.

    AVVERTENZE: Abbiamo fatto di tutto il nostro possibile per rispettare il pensiero del Poeta e della Critica in questa produzione, tuttavia resto in attesa dei commenti di esperti latinisti che possano illuminare con la luce della conoscenza il mio percorso tracciato sulla scia di Orazio e apportare le doverose evenuali correzioni. La redazione.
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    7 分
  • Orazio parla in prima persona della sua vita e delle sue opere
    2025/07/09
    Mi chiamo Quinto Orazio Flacco. Sono nato l'8 dicembre del 65 a.C. a Venosa, una colonia romana situata tra Apulia e Lucania, nell'attuale Basilicata.Mio padre era un liberto, ma grazie al suo lavoro di esattore delle aste pubbliche (coactor) a Roma, sebbene un compito poco stimato, godevamo di una buona condizione economica. Non mi sono mai vergognato della sua professione, anzi, ricordo la sua figura con orgoglio e riconoscenza, poiché fu grazie alla sua lungimiranza che potei seguire un regolare corso di studi. Ho studiato a Roma con il grammatico Orbilio e, all'età di circa vent'anni, mi sono recato ad Atene per studiare greco e filosofia con Cratippo di Pergamo.Da giovane, mi dedicai all'impegno politico: dopo la morte di Cesare, mi arruolai nell'esercito di Bruto, per onorare il mio ideale di libertà. Combattei come tribunus militum nella battaglia di Filippi nel 42 a.C., ma fu una battaglia persa contro Ottaviano e Antonio. Fu solo grazie a un'amnistia che nel 41 a.C. potei tornare in Italia, dove mi ritrovai a fare lo scriba quaestorius (segretario di un questore) per mantenermi, dopo la confisca del podere paterno.Un punto di svolta nella mia vita fu nel 38 a.C., quando venni presentato a Mecenate da Virgilio e Vario. Dopo nove mesi, Mecenate mi accolse nel suo circolo, e tra noi nacque un'amicizia sincera e duratura. Da quel momento, mi dedicai interamente alla letteratura.Ho aderito alla corrente filosofica dell'Epicureismo, trovando nel principio del làthe biòsas (vivi nascosto) una giustificazione teorica per l'otium contemplativo, al quale scelsi di dedicarmi in età adulta. Coerente con questi principi, non mi sposai mai e non ebbi figli. Mecenate, nel 33 a.C., mi donò un possedimento in Sabina, che apprezzai molto, preferendo la tranquillità della campagna al caos cittadino.La mia indipendenza è sempre stata una caratteristica, e anche quando Mecenate mi fece pressioni per scrivere opere di propaganda filo-augustea, non esitai a rispondere con fermezza, come espresso nella favola della volpe (Epistole VII), che sottolineava la mia preferenza per una vita libera e tranquilla rispetto alle ricchezze. Mecenate, affezionato, rispettò sempre questa mia libertà.Sono considerato uno dei più importanti poeti latini. Tra le mie opere principali ci sono:•Gli Epòdi, o Iambi, come li chiamavo io. Pubblicati nel 30 a.C. e dedicati a Mecenate, si ispirano alla lirica greca arcaica, con toni aspri, realistici e a volte polemici, sebbene io evitassi di nominare i bersagli politici. Riflettono il periodo difficile dopo Filippi e mostrano varietà di temi, dalla politica all'erotismo, con una poetica aggressiva e sarcastica.•Le Satire, o Sermones ("chiacchierate alla buona"). Sono due libri, pubblicati tra il 35 e il 30 a.C.. In esse, tratto della società romana e dei suoi vizi, della mia vita quotidiana e di quella dei miei amici, cercando una "legge morale" basata sull'equilibrio e la misura. A differenza di altri satirici, la mia ricerca morale si esprime come una conversazione tra amici, con un atteggiamento sereno e autoironico, lontano dai toni sprezzanti. La componente autobiografica è spiccata, e la mia opera è permeata dalla ricerca dell'autosufficienza (autárkeia), della "misura" (metriòtes) e del "modo" (modus).Molti modi di dire ancora in uso provengono dalle mie opere, come "carpe diem", "aurea mediocritas" e "est modus in rebus".Sono morto nel novembre dell'8 a.C., all'età di 57 anni, due mesi dopo la morte del mio grande amico Mecenate, e fui sepolto accanto a lui sul colle Esquilino.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/carpediem--6663374/support.Grazie per averci dedicato parte del tuo tempo, leggi il nostro blog https://cronachevenosine.wordpress.com/ ti aspettaiamo.Antonio ConteDiventa nostro sponsor, per uno spazio qui!Quinto Orazio Flacco, noto come Orazio, fu uno dei più grandi poeti dell'antica Roma, celebre per il suo stile raffinato e il celebre motto "Carpe diem". Le sue opere spaziano dalla satira alla lirica, influenzando profondamente la letteratura occidentale.Elenco delle principali opere DI ORAZIOSATIRE: Componimenti in esametri che riflettono sulla vita quotidiana e moraleEPODI: Poesie in metro giambico, spesso polemiche e mordaciODI: Quattro libri di liriche ispirate alla poesia greca, celebri per il "Carpe diem"EPISTOLE: Lettere in versi che trattano temi filosofici e moraliARS POETICA: Trattato sulla poesia, contenuto nell’ultima Epistola, rivolto ai PisoniCARME SECOLARE: Composto per i giochi secolari del 17 a.C., su incarico di Augusto.AVVERTENZE: Abbiamo fatto di tutto il nostro possibile per rispettare il pensiero del Poeta e della Critica in questa produzione, tuttavia resto in attesa dei commenti di esperti latinisti che possano illuminare con la luce della conoscenza il mio percorso tracciato sulla scia di Orazio e apportare le doverose evenuali correzioni. La redazione.
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