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In BE TRUE, DeVon Franklin takes the stage in his most vulnerable and groundbreaking work yet—blending spiritual insight, raw emotional honesty, and theatrical storytelling to share his evolution through one of the most difficult chapters of his life. In a bold departure from the pulpit and silver screen, Franklin opens the door to his most intimate truths, from the pain of public heartbreak to the clarity of personal rebirth. Franklin combines storytelling, spiritual insight, and emotional transparency in a performance that is as soul-stirring as it is unforgettable.

Het belang van het antieke Griekse theater blijkt uit de doorwerking en invloed ervan in latere eeuwen. Dichters, prozaschrijvers, beeldend kunstenaars, cineasten, componisten en choreografen raakten hierdoor geïnspireerd. Maar het belang blijkt ook uit de vele opvoeringen van klassieke toneelstukken in de huidige tijd. De vraagstukken die in de tragedies en komedies aan de orde komen zijn tijdloos en de schitterende poëtische taal blijft het publiek aanspreken en ontroeren, ook in vertaling. In zijn hoorcollege bespreekt Hein van Dolen zoveel mogelijk facetten van het antieke theater.

Protagonista è un Papa senza nome, ma non del tutto irriconoscibile, impersonato stupendamente dallo stesso Fo, che soffre di una strana sindrome: ha paura dei bambini, che pure ha sempre amato, e per di più è colpito da un improvviso e misterioso attacco di artrite. Tra risate e paradossi si parla di droga e tossicodipendenza, ma anche di contraccezione. Va in scena per la prima volta nel 1989.

Un prologo più o meno improvvisato ci offre un ottimo esempio di satira politica aggiornata alla nostra contemporaneità. Seguono traduzioni, adattamenti e riscritture dei testi più significativi di Angelo Beolco, detto Ruzzante, magistralmente interpretati da Dario Fo che con amorosa cura rende omaggio al suo non più tardo illustre predecessore cinquecentesco padano. Va in scena per la prima volta nel 1993.

Dario Fo porta in teatro la più celebre maschera della commedia dell'Arte ispirandosi alle presentazioni fatte in Francia quattro secoli fa dal comico italiano Tristano Martinelli davanti al Re e alla Regina. Un personaggio ben diverso dalla versione ufficializzata da Molière e Goldoni, più popolare e vicino semmai ai fabliaux dell'alto Medioevo e a Rabelais. Va in scena per la prima volta nel 1985.

Questo straordinario monologo ricostruisce la storia della scoperta dell’America dalla parte degli Indios, conquistati ma mai del tutto vinti dai colonizzatori spagnoli. Johan Padan, fuggito da Venezia perché complice di una "strolaga", una strega, e approdato a Siviglia, vedendo che anche lí l'Inquisizione è bene attiva, salta sulla prima nave che trova, e arriva alle Indie. Va in scena per la prima volta nel 1991.

Mother Love is a one-act play that tells the story of the Moore family. A family comprised of three generations of African American women. This is a story about redemption and forgiveness. It's a story about the need to find one’s own voice and use it.

For the very first time, Judi opens up about every Shakespearean role she has played throughout her seven-decade career, from Lady Macbeth and Titania to Ophelia and Cleopatra. In a series of intimate conversations with actor & director Brendan O'Hea, she guides us through Shakespeare's plays with incisive clarity, revealing the secrets of her rehearsal process and inviting us to share in her triumphs, disasters, and backstage shenanigans.

In 1989, a young Michael Ball landed the lead role in the musical Aspects of Love. It was a moment that changed his life forever. It was the first time he worked with legends of the stage like Andrew Lloyd Webber and Trevor Nunn; it was from that show that came his smash hit song, Love Changes Everything, which rode high in the charts for 15 weeks; it was then, also, that he first met his long-term partner Cathy McGowan and battled back against the stage fright that had threatened his career.

From the lush feather boas that adorned early female impersonators to the sequined lip syncs of barroom queens to the drag kings that have us laughing in stitches, drag has played a vital role in the creative life of New York City. But the evolution of drag in the city—as an art form, a community and a mode of liberation—has never before been fully chronicled.

Praised as “a breakneck, hair-raising comic tour of the contemporary American male psyche” by The New York Times, Drinking in America, is a gritty, muscular restaging with star Andre Royo (The Wire) bringing to vivid life more than a dozen colorful characters, each in the throes of intoxication. Written and originated by three-time Obie Award winner Eric Bogosian, this critically acclaimed work takes on a new persona in our present day, with terms like toxic masculinity and male fragility at the forefront of the zeitgeist.

Had I become disenchanted with the form I had once fallen so madly in love with as a pubescent, pimple-faced suburban homo with braces? Maybe theatre was like an all-consuming high school infatuation that now, ten years later, I saw as the closeted balding guy with a beer gut he’d become. There were of course those rare moments of transcendence that kept me coming back. But why did they come so few and far between?

Writing with his customary verve and wit, author Ethan Mordden follows the steady liberation of gay themes on the American stage. The story begins in the early twentieth century, when gay characters were virtually banned from productions. The 1920s saw a flurry of plays closed on moral grounds as well as the Wales Padlock Act, which forbade representation of "sex degeneracy". While authorities made consistent attempts to shutter the movement, the public remained curious, and after a few decades of war making, a truce broke out when The Boys In the Band became a national smash hit.

Uno spettacolo di denuncia e di passione, civile e politica, che ripercorre l’esperienza in Senato di Franca Rame dal 2006 al 2008, raccontata attraverso storie, aneddoti, personaggi... Una testimonianza unica perché ci fa vedere nei suoi aspetti più grotteschi la distanza che separa chi crede nella politica come servizio e chi invece la politica la fa solo per mestiere. La registrazione dalla quale è stato estratto l’audio è del 2014.

Un'antologia di canti popolari italiani dedicati alla vita umana nei suoi temi più quotidiani: l'amore, il lavoro, la povertà, la guerra, il dolore. Canzoni spesso dimenticate o inedite, a volte composte su frammenti antichi dallo stesso Dario Fo. Va in scena per la prima volta nel 1966. La registrazione dalla quale è stato estratto l'audio è del 1977.

Racconti allegorici contro il potere, le sue regole e la burocrazia, per una vita ricca di creatività, socialità e fantasia, scritti e narrati da Dario Fo con impareggiabili doti istrioniche in una parlata paleolombarda comprensibile a tutti. Esempi di letteratura popolare reinventata e trasfigurata in chiave fantastica con esiti di insuperabile comicità. Va in scena per la prima volta nel 1980. La registrazione dalla quale è stato estratto l’audio è del 1991.

Una lezione niente affatto scolastica tenuta da Dario Fo su Caravaggio. La lettura di Dario Fo rovescia molti schemi acquisiti dalla storia dell'arte inquadrando con vivezza il più grande pittore del Seicento italiano. Conclude la lezione-spettacolo Franca Rame interpretando la Madonna ai piedi della croce ripresa da un testo lombardo del XVI secolo.

Una versione riveduta e corretta della celebre opera scritta da Alfred Jarry nel 1896, "ribassata"da Dario Fo per adeguarla alla statura del presidente del Consiglio in carica al momento della messa in scena, sullo sfondo della guerra in Afghanistan e poi in Iraq. Va in scena per la prima volta nel 2001.

Una travolgente affabulazione di Dario Fo nata dalle sue ricerche su fonti popolari medioevali e dalla scoperta di alcuni testi inediti sulla vita del santo di Assisi, autodefinitosi "giullare di Dio". Dario ne racconta non solo gli episodi più celebri della sua vita, ma anche storie e leggende ignorate per secoli. Va in scena per la prima volta nel 1999.

Appassionanti monologhi nei quali Franca Rame interpreta di volta in volta una vistosa casalinga frustrata e alienata, un'operaia in corsa affannosa contro il tempo mentre si prepara a portare il bambino all'asilo e andare al lavoro, una madre cattocomunista che diventa fricchettona per seguire il figlio contestatore fuggito di casa. Va in scena per la prima volta nel 1977.