エピソード

  • Il Novecento con gli occhi di Vasilij Grossman
    2021/04/07
    Due libri molto diversi, ma altrettanto straordinari nella loro capacità di raccontare la storia tragica del Novecento. Sono Vita e destino e L'inferno di Treblinka di Vasilij Grossman, opere scelte dalla storica Anna Foa in questa nuova puntata di pagine di storia.
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  • Il Medioevo e il linguaggio economico
    2021/03/30
    “Come l'acqua e il sangue. Le origini medievali del pensiero economico” (Carocci) è il titolo dell'ultimo saggio dello storico Giacomo Todeschini. Una approfondita analisi del sistema di immagini, proveniente da un Medioevo solo in apparenza lontano, che ancora oggi determina molta parte del pensiero economico attuale. “Nel libro ho cercato di far vedere come economisti che appartengono a tendenze molto diverse, ideologicamente lontani, usino però le stesse immagini, gli stessi modelli di realtà, per dire cose molto differenti”, spiega Todeschini, presentando il suo ultimo lavoro nella nuova puntata di pagine di storia, approfondimento a cura della redazione di Pagine Ebraiche. Un percorso per immagini, quello raccontato da Todeschini, in cui si fa riferimento anche all'intreccio tra economia e religione. E a i problemi che questo legame ha prodotto nel tempo a minoranze come quella ebraica.
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  • Le donne ai margini di Natalie Semmon Davies
    2020/12/29
    “Tre donne rese diverse dalla religione, dal contesto culturale e sociale, dalle scelte di vita. Hanno in comune il fatto di essersi raccontate attraverso la penna, la scrittura, il disegno. Sono state cioè tutte e tre donne che hanno vissuto e operato in un mondo di uomini: 'ai margini”. Sono le protagoniste di Donne ai margini, il saggio della storica americana Natalie Semmon Davies, al centro della nuova puntata di pagine di storia con Anna Foa. “Un libro fascinosissimo, - spiega Foa- che suscita in noi la curiosità dei confini e che ci rende familiare il passato”
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  • Adam Michnik e il racconto delle ferite polacche
    2020/12/14
    Adam Michnik, storico polacco, dissidente negli anni della dittatura comunista, giornalista, nel 2007 uscì con il libro Il pogrom (Bollati Boringhieri), dedicato al pogrom di Kielce del 1946, in cui i polacchi uccisero – finita la seconda guerra mondiale - in un vero e proprio pogrom decine di ebrei. Un libro che parla di Polonia, di antisemitismo, della reazione della chiesa polacca al pogrom, di responsabilità impunite e di ferite ancora vive; un libro scelto dalla storica Anna Foa per la puntata di oggi di pagine di storia.
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  • Annette Wieviorka e le dinamiche della Memoria
    2020/12/07
    “Lo storico ha un unico dovere: quello di fare il proprio mestiere, anche se i risultati del suo lavoro alimentano il dibattito pubblico, la memoria collettiva o vengono strumentalizzati dall'istanza politica. E ciò perché quando il tempo scolorisce le tracce, resta l'iscrizione degli eventi nella storia che l'unico avvenire del passato”. È la dichiarazione di principio che la storica Annette Wieviorka mette a chiusura del suo libro L'era del testimone Raffaello Cortina Editore. Uno spunto sul ruolo della storia e della Memoria su cui riflette la storica Anna Foa, a partire proprio dal libro della Wieviorka, nella nuova puntata della rubrica pagine di storia.
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  • Amsterdam, l'ebraismo sefardita tra realtà e mito
    2020/09/08
    Nell'immaginario comune la Amsterdam del Seicento è stata un luogo quasi idilliaco per il mondo ebraico. Spesso quell'esperienza viene raccontata in termini molto positivi, come una vita lontana dal tunnel delle persecuzioni e della violenza della Spagna della “limpieza de sangre”. E la comunità sefardita portoghese della città rappresenta un po' il simbolo di questa idea. Ma, rivelano gli studi del Premio Israele Yosef Kaplan, tra i massimi esperti del mondo sefardita, non tutto era così semplice, non tutto era così lineare. Per questo, sottolinea la storica Anna Foa nell'ultima puntata di pagine di storia, vale la pena riprendere in mano i libri di Kaplan, e capire quel mondo e quel periodo superando miti e preconcetti.
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  • Il 16 ottobre negli occhi di Giacomo Debenedetti
    2020/08/25
    Un libro difficile da classificare, precoce e coraggioso, in un momento in cui di Memoria si parlava ancora poco. Un'opera che è sia letteratura sia storia, capace di creare un ponte tra le due e raccontare una delle pagine più buie del Novecento italiano: la deportazione nazifascista degli ebrei romani del 16 ottobre 1943. A raccontare la tragicità di quell'evento, Giacomo Debenetti nel suo 16 ottobre 1943: un testo fondamentale per capire cosa fu quell'episodio nella memoria dell'ebraismo della Capitale e non solo, nella memoria storica del paese, spiega la storica Anna Foa nell'ultima puntata della rubrica “pagine e storia”. “Mentre era nascosto dai vicini di casa, Debenetti assiste alla razzia e la racconta. Non è certo un libro di storia, non ha le fonti, ma le cose che racconta, le testimonianze a cui dà voce, sono cose tutte vere. È una sorta di gioiello. È una delle poche cose letterarie che Debenedetti, uno dei più grandi critici di letteratura italiana, scrive nel corso della sua vita”. O come dirà Alberto Moravia, “Debenedetti riesce a darci tutto ciò che avremmo potuto aspettarci da uno scrittore della famiglia di Defoe e Manzoni: sgomento della ragione di fronte alla furia irrazionale, carità religiosa, pietà storica, strazio esistenziale".
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  • Il Medioevo e gli ebrei - Un approccio da ripensare
    2020/08/18
    Giacomo Todeschini parte da un libro sul quale molti suoi colleghi si sono formati: Medioevo cristiano, di Raffaello Morghen. Considerato il fondatore della storia medievale in Italia, l'autore trasmette in queste pagine l'idea che la civiltà europea si sia sviluppata all'insegna del solo cristianesimo. All'interno di questa rappresentazione esistono anche gli "altri", come gli ebrei, ma la loro presenza è ritenuta residuale. È una narrazione corretta? O forse, come suggerisce Todeschini, è giunto il tempo di rivedere in modo critico un'opera fortemente condizionata da un approccio teologico e quindi ideologico? 
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