エピソード

  • Nell'aria impura del Circo da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
    2025/08/09
    Nell'aria impura del Circo, leggo le parole pure di David Lazzaretti: «tu devi sapere che l'acqua di questo fiume non si attacca che alla carne e alle vesti immonde punto tu devi passarlo, perché non sei perfettamente puro».
    La gabbia dei Leoni. Il domatore è annunciato come leggendario.
    La sua familiarità coi leoni è illimitata: li frusta, gli accarezza, li irrita, li placa, spalanca la gola a una femmina, spara una pistolettata a un vecchio maschio che subito si stende a terra facendo il morto, a un altro dà un bacio sulla bocca.
    Poi va a stendersi in compagnia di tre leoni coricati come su un permaflex, se li sbatte, si stropiccia ...
    Non è nuovo ma da molto tempo non rivedevo una testa introdursi nella gola spalancata di un leone ...
    Il poveraccio, dopo tanta fatica, si becca un applauso modestissimo, perché la gente se il leone non sbrana non si emoziona.

    Luoghi narranti narrati e citati: Fossa - Santa Maria ad Cryptas - Convento di Sant’Angelo d’Ocre - Volto Santo di Lucca - Tempio di Giove Anxur a Terracina

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    A volte a piedi, a volte in treno, a volte in corriera, sempre con gli scrittori amati nella valigia: così Guido Ceronetti viaggiò in Italia in un periodo di circa due anni, fra il 1981 e il 1983, ispirato dall’editore Giulio Einaudi che aveva intuito sposarsi molto bene la sua indignazione satirica con il resoconto di viaggio.Ceronetti attraversa grandi città e piccole località di provincia, visita piazze, monumenti, musei, ma anche carceri, cimiteri, distretti di polizia, manicomi.Annota i manifesti affissi sui muri, le insegne dei negozi, e denuncia le volgarità che lo feriscono.Ma il libro non è solo un reportage splendidamente fazioso.E’ anche un taccuino affollato di pensieri, di citazioni, di idiosincrasie.

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    8 分
  • Il rilancio di Etna Valley da «L’altro Sud» di Salvo Guglielmino
    2025/08/09
    «Meglio il fumo che morire di fame», dicono ancora oggi, con grande saggezza, i vecchi operai del petrolchimico di Priolo, dove ogni tanto la pioggia gli idrocarburi contamina le campagne, ricoprendo attrezzature, veicoli e pavimentazioni.
    Negli anni Cinquanta dello scorso secolo una parte della costa tra Siracusa e Catania fu scelta per l'insediamento industriale di raffinerie e produzione di derivati chimici a supporto dell'industria mineraria dello zolfo e del sale entrata in grave crisi.
    Tra il 1956 e il 1959 tutta l'area fu oggetto di investimenti per quasi 130 miliardi di euro.
    Siamo a ridosso di Librino, un quartiere popolare di 70.000 abitanti, la metà compensata da Kenzo Tange nel 1970, praticamente attaccato a quella che viene chiamata pomposamente "Etna Valley" per la presenza di tante aziende specializzate in elettronica e semiconduttori, un settore che in Italia cresce un tasso triplo rispetto all'industria manifatturiera, un mercato di oltre 100 miliardi all'anno.

    Luoghi narranti narrati e citati: Catania - Librino - Priolo Gargallo - Marina di Melilli - Gela

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    Il racconto di un viaggio metaforico e personale alla ricerca delle "eccellenze“, per riscoprire città e luoghi così diversi l'uno dall'altro, ma tutti accomunati da una grande voglia di riscatto e di speranza. Per dar voce ad un "altro Sud", che non si arrende e scommette sul proprio futuro.

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    22 分
  • Le eterne due facce di Catania da «L’altro Sud» di Salvo Guglielmino
    2025/08/07
    Eccola Catania, con il suo vulcano, la montagna più alta è bella della Sicilia che l'età maestà e la ripara dai venti del Nord, con i suoi palazzi decorati da ignoti e scalpellini, le fontane ornamentali, con i suoi campanili e le chiese maestose, i cortili segreti, le cantine dove rispettabili meccanici fabbricano automobili con i pezzi di altre auto che sono state rubate poche ore prima. Il bello e brutto, creatività e squallore.
    Conosco bene lo strano fascino di questa città dove l'uomo si sente libero da vincoli, obblighi, regole, divieti.
    Vi arrivai tanti anni fa, giovane studente universitario e cronista in erba, quasi intimidito dalla spavalderia, dalla strafottenza, dalla "vulcanica" vitalità dei catanesi che, come diceva spesso Pippo Fava, «vogliono guadagnare quanto più denaro possibile, perché poi sono sicuri di potersi pagare tutto quello che gli piace, anche la potenza».

    Luoghi narranti narrati e citati: Catania - quartieri: San Cristoforo - Librino - San Giorgio - San Berillo - San Giovanni Galermo - Palermo - Palazzolo Acreide

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    18 分
  • 11 aprile, domenica di Pasqua da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
    2025/08/07
    Nel silenzio, dietro San Pietro di Coppito, qualcuno sta facendo esercizi di tromba.
    CASA DEL NIEMAND. In Via del Capro un vecchio, Fortunato, un siciliano, vende la sua casa.
    Era ancora a letto, viene ad aprirmi dopo essersi vestito in fretta.
    Vive solo, in uno straordinario disordine.
    Il luogo dove dorme è un ascella ben scavata di Caos, di cui il vecchio ama l’odore.
    Sua moglie, essendo tornata in Sicilia da un paio d'anni, il vecchio non ha più riordinato niente, ha seguitato a spianare la via al disordine, ad alimentarlo, a farlo più ingordo.
    Così di ogni caffè che si è fatto non ha lavato niente, nel letto non ha più cambiato lenzuola, il piatto dove mangia è sempre lo stesso piatto che non è più stato deterso, le pentole di alluminio hanno strati di grasso mineralizzato, la scopa sta nelle bucce e nei detriti come in una colla, le piantine non hanno più ricevuto acqua, dai vetri polverosi si indovina una bella vista ma il Niemand rifiuta di averla nitida.
    Visione brughelliana, preziosa.
    Chiede sessanta milioni, per tornare in Sicilia, a fabbricare altro caos.

    Luoghi narranti narrati e citati: Chiesa San Pietro di Coppito - Sulmona

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    A volte a piedi, a volte in treno, a volte in corriera, sempre con gli scrittori amati nella valigia: così Guido Ceronetti viaggiò in Italia in un periodo di circa due anni, fra il 1981 e il 1983, ispirato dall’editore Giulio Einaudi che aveva intuito sposarsi molto bene la sua indignazione satirica con il resoconto di viaggio.Ceronetti attraversa grandi città e piccole località di provincia, visita piazze, monumenti, musei, ma anche carceri, cimiteri, distretti di polizia, manicomi.Annota i manifesti affissi sui muri, le insegne dei negozi, e denuncia le volgarità che lo feriscono.Ma il libro non è solo un reportage splendidamente fazioso.E’ anche un taccuino affollato di pensieri, di citazioni, di idiosincrasie.

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    12 分
  • Castel del Monte. Qui ritrovi da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
    2025/08/06
    Qui ritrovi il bianco favo di pietra dove l'uomo è impedito dalla legge misteriosa che lo regola e dalla misura perfetta dello spazio, senza costrizione apparente, di commettere la Hybris che scatena i castighi; perciò case e paesaggio, terra e cielo, neve indurita e fiori appena spuntati, tutto è lucido e catartico, e il respiro si allarga nella pace.

    Luoghi narranti narrati e citati: Castel del Monte - Santo Stefano di Sessanio - Barisciano

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    12 分
  • Nicoletta Cosentino e le cuoche combattenti da «L’altro Sud» di Salvo Guglielmino
    2025/08/06
    Le chiamano le "cuoche combattenti".
    Ma è una definizione fin troppo riduttiva per Nicoletta Cosentino, una palermitana sanguigna e passionaria che è diventato un simbolo in questi anni per tante donne vittime di violenza psicologica e di abusi.
    In effetti, la sua è una storia di dolore e di riscatto, di sofferenze e di liberazione, d'inferno e paradiso, come tutto quello che è sempre accaduto in una città così bella ma anche così sprezzante come Palermo.
    «Mai più paura, mai più in silenzio»: è stato in questi anni lo slogan di Nicoletta e della sua associazione, creando occasioni di incontro con altre donne, facendo in modo che esse riprendano in mano la loro vita.
    «Abbiamo cominciato nel 2017 la nostra avventura, raccontando il nostro progetto nei circoli nelle associazioni, nei ristoranti.
    Non è stato facile all'inizio», mi racconta in un pomeriggio caldo di Palermo, nel piccolo laboratorio dove si producono i dolci della tradizione siciliana, conserve e marmellate, recuperando antiche ricette popolari.

    Luoghi narranti narrati e citati: Palermo - Campobello di Mazara - Spaccio Ciauli in via Cluverio - Palma di Montechiaro

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    14 分
  • Biagio Conte e la Missione Speranza da «L’altro Sud» di Salvo Guglielmino
    2025/08/04
    Aveva gli occhi come il colore del cielo Biagio Conte.
    Come se volesse trasferire agli altri con il suo sguardo una luce di speranza, un messaggio di pace e serenità.
    La sua tomba è a Palermo, all'interno della “Casa di Preghiera per tutti i Popoli", la grande chiesa bianca che si trova nella Cittadella del Povero e della Speranza di Via Decollati, proprio alle spalle della stazione centrale.
    Nel lungo sagrato colonnato che arriva fino alla mensa ci sono a terra i simboli delle tre principali fedi monoteiste.
    La chiamano la "Cattedrale di Poveri”, la casa per l'accoglienza di centinaia di ultimi di Palermo.
    Nella lapide, una semplice lastra di marmo verde come il colore del suo saio, c'è un ovale a mosaico che riproduce il logo della Missione, realizzato dalla cooperativa sociale Pietrangolare di Chiaramonte Gulfi dove lavorano una decina di ragazzi con disabilità.
    Sopra c'è una grande foto di fratel Biagio sorridente e le sue mani aperte.Sul marmo è stata incisa una frase scritta da lui in un foglietto che donava a tanti all'inizio della sua missione: «Non scoraggiatevi mai e andate sempre avanti, scavalcando così qualunque ostacolo potrete incontrare in questa vita».

    Luoghi narranti narrati e citati: Palermo - Cittadella del Povero e della Speranza di Via Decollati - Chiaramonte Gulfi - Finale di Pollina - Godrano - Villa Florio - Corleone - Scopello - Giacalone

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    18 分
  • Verso L'Aquila (8 aprile) da «Un Viaggio in Italia» di Guido Ceronetti
    2025/08/04
    Bella luce di tramonto sull'Appennino fiorito; capirla: è preziosa; è fuggita. Leggo i saggi di Antonio Baldini sull’Ariosto, «Ludovico della tranquillità» del 1933 e una raccolta di scritti del profeta dell'Amiata.
    È il Venerdì Santo, e l'Abruzzo è una terra molto devota, ma in trattoria tutti ordinavano tranquillamente braciole di maiale, bistecche e salsicce.
    Per festeggiare la Via Crucis, davanti alla Basilica di San Bernardino, banchi di arachidi, bibite, prosciutto, palloncini; gli altoparlanti diffondono cori adeguati.
    La navata centrale è occupata da spaventevoli feticci, opere di artisti peggiori del Miuras, che saranno portati in processione ...
    Una passerella di maniaci, di esibizionisti del sacro ...
    Ora i monatti si preparano ad alzare le barelle dove giacciono gli orribili manufatti; il coro tace; la folla aumenta; sguizzano i primi lampi al magnesio; mi annoio ma resterò fino alla fine.

    Luoghi narranti narrati e citati: L’Aquila - Chiesa di San Silvestro - Palazzo Ardinghelli - Monastero delle Clarisse in Via Sassa - Basilica di San Bernardino

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    16 分