• Il podcast del diacono Davide Moreno

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Il podcast del diacono Davide Moreno

著者: Davide
  • サマリー

  • Il Vangelo della domenica commentato: riflessioni e approfondimenti spirituali di un diacono permanente della diocesi di Bologna. Ogni settimana un nuovo episodio per nutrire la fede e scoprire insieme come la Parola di Dio illumina la nostra vita quotidiana. Un invito ad ascoltare, meditare e camminare insieme nel percorso di fede, riscoprendo la bellezza e la saggezza del messaggio evangelico.
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あらすじ・解説

Il Vangelo della domenica commentato: riflessioni e approfondimenti spirituali di un diacono permanente della diocesi di Bologna. Ogni settimana un nuovo episodio per nutrire la fede e scoprire insieme come la Parola di Dio illumina la nostra vita quotidiana. Un invito ad ascoltare, meditare e camminare insieme nel percorso di fede, riscoprendo la bellezza e la saggezza del messaggio evangelico.
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エピソード
  • Omelia della II DOMENICA DI PASQUA (ANNO C)
    2025/04/27
    La riflessione di questa domenica si incentra sul Vangelo della II Domenica di Pasqua (Domenica della Divina Misericordia), che ci presenta l'apparizione di Gesù Risorto ai discepoli nel cenacolo e l'episodio dell'incredulità di Tommaso (Gv 20,19-31). L'omelia si apre con un ricordo commosso di Papa Francesco, recentemente scomparso, affidato alla misericordia divina con gratitudine per il suo ministero pastorale.
    Il testo evangelico ci porta nel cenacolo, dove i discepoli si erano barricati per paura dopo la crocifissione. È qui che si manifesta un elemento teologico fondamentale: Cristo risorto penetra attraverso le porte chiuse, simbolo potente che ci rivela come nessuna barriera - fisica, emotiva o spirituale - possa impedire al Signore di raggiungerci. L'analisi esegetica evidenzia il parallelo tra quelle porte sbarrate e le "porte blindate" che ciascuno di noi erige: ferite, rimpianti, peccati.
    Particolarmente significativa è l'esegesi delle prime parole del Risorto: "Pace a voi". Non si tratta di un semplice saluto, ma del dono pasquale per eccellenza, la pace che solo Cristo può offrire, una pace che scaturisce dalla vittoria sulla morte. Il Signore non porta accuse né pretende spiegazioni, ma offre la sua pace come medicina per la paura.
    L'omelia sviluppa poi una profonda meditazione sulle ferite di Cristo. Il Risorto non le nasconde, ma le mostra come segno supremo d'amore. Queste ferite trasfigurate, non cancellate, diventano "sorgenti di vita", richiamando il legame teologico con l'acqua e il sangue sgorgati dal costato trafitto (Gv 19,34), simboli dei sacramenti che generano la Chiesa.
    L'episodio di Tommaso viene interpretato come paradigma dell'itinerario di fede di ogni credente: dal dubbio alla professione di fede più alta del Vangelo ("Mio Signore e mio Dio"). La sua esperienza ci insegna che la fede cristiana non è adesione a un'idea astratta ma incontro con una Persona vivente. Il testo sottolinea come Gesù non respinga né umili Tommaso, ma lo inviti con pazienza al contatto diretto con le sue ferite.
    La riflessione si conclude con un'applicazione pastorale: nel contesto della Domenica della Divina Misericordia, siamo chiamati a riconoscere nelle ferite di Cristo il luogo dove la nostra fragilità incontra la misericordia divina. L'invito finale a "non avere paura" di aprirsi, credere e amare riecheggia il magistero di San Giovanni Paolo II e ci ricorda che anche una fede piccola e fragile può generare vita nuova quando si lascia incontrare dal Risorto.
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    7 分
  • OMELIA DELLA DOMENICA DI PASQUA - RISURREZIONE DEL SIGNORE (ANNO C)
    2025/04/20
    La riflessione pasquale si articola attorno al racconto giovanneo della risurrezione (Gv 20,1-9), offrendo un'interpretazione che privilegia la dimensione simbolica e teologica tipica del quarto evangelista. L'omelia sviluppa una lettura incentrata sull'immagine del "vuoto che parla", sottolineando come nel racconto giovanneo la fede pasquale nasca non dalla visione diretta del Risorto, ma dall'interpretazione dei segni della sua assenza. L'analisi esegetica evidenzia alcuni elementi chiave del testo: l'iniziale oscurità ("nel buio del mattino") che fa da sfondo alla ricerca di Maria Maddalena; la corsa dei discepoli come manifestazione dell'amore che "non riesce a stare fermo"; e soprattutto il contrasto tra il "vedere" e il "credere" del discepolo amato, che diventa paradigma dell'autentica fede pasquale. Particolarmente significativa è l'attenzione alla descrizione minimalista dei segni: "dei teli posati per terra" e "un sudario arrotolato in un angolo". Questi elementi, apparentemente marginali, vengono interpretati come indizi di un'assenza che si fa presenza, di un vuoto che diventa pienezza, secondo una dinamica tipicamente giovannea dove il segno visibile rimanda a una realtà invisibile ma più vera. L'omelia sviluppa una tipologia dei tre personaggi del racconto, proponendoli come tre modelli di approccio al mistero pasquale: "Maria corre per amore", rappresentando la ricerca appassionata ma ancora incompiuta; "Pietro entra per dovere", simbolo di un'indagine razionale che rimane in sospeso; "il discepolo amato entra per fiducia", incarnando la fede autentica che "vede l'invisibile e crede nell'incredibile". La riflessione teologica culmina nell'affermazione che la fede "nasce nel vuoto", quando l'assenza diventa presenza e la morte si trasforma in vita, secondo quella dialettica di kenosis ed esaltazione che percorre tutto il vangelo di Giovanni. La risurrezione viene così presentata non come evento spettacolare o prodigioso, ma come trasformazione silenziosa che si manifesta attraverso "segni delicati, ma veri". La conclusione propone un'attualizzazione esistenziale che invita a riconoscere i "teli piegati" nella propria vita, quei segni quotidiani attraverso cui il Risorto continua a manifestarsi nella storia personale di ciascuno. La Pasqua diventa così non solo commemorazione di un evento passato, ma esperienza di una "presenza da riconoscere" e di "una luce che si accende nel cuore".
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    7 分
  • OMELIA DELLA VEGLIA PASQUALE NELLA NOTTE SANTA (ANNO C)
    2025/04/19
    La riflessione pasquale si incentra sul racconto lucano della risurrezione (Lc 24,1-12), offrendo un'esegesi che evidenzia la teologia peculiare del terzo evangelista. L'omelia sviluppa un'interpretazione che pone in risalto alcuni elementi chiave della narrazione: la semplicità del racconto in contrasto con la straordinarietà dell'evento, il ruolo primario delle donne come prime testimoni e annunciatrici della risurrezione, l'incredulità degli apostoli che considerano l'annuncio un "vaneggiamento", e il progressivo cammino di fede esemplificato da Pietro che, pur non credendo pienamente, si mette in movimento verso il sepolcro. L'analisi teologica si sofferma particolarmente sulla domanda angelica "Perché cercate tra i morti colui che è vivo?", interpretandola non solo come rimprovero alle donne, ma come interrogativo esistenziale che attraversa i secoli e interpella ogni credente. Questa domanda diventa il perno ermeneutico dell'intera riflessione, trasformandosi in una chiave di lettura per comprendere non solo l'evento pasquale, ma l'intera esperienza cristiana. Di particolare rilievo è l'attenzione alla dimensione memoriale della fede ("Ricordatevi come vi parlò"), elemento tipicamente lucano che sottolinea la continuità tra le parole di Gesù durante il ministero terreno e l'evento della risurrezione. La memoria non viene presentata come semplice ricordo di fatti passati, ma come attualizzazione delle promesse divine che si compiono nella storia. L'omelia sviluppa inoltre una riflessione sulla trasformazione progressiva dei testimoni: dalle donne che vanno al sepolcro per compiere riti funebri e diventano prime missionarie, a Pietro che passa dall'incredulità allo stupore. Lo stupore (thaumazein) viene interpretato come l'atteggiamento spirituale più adeguato di fronte al mistero pasquale, in linea con la teologia lucana che spesso utilizza questa categoria per descrivere la reazione umana davanti alle manifestazioni divine. La conclusione propone un'attualizzazione esistenziale, invitando ad abbandonare una ricerca di Dio confinata in schemi rigidi e formali ("tra i morti") per aprirsi a un incontro con il Risorto nelle circostanze concrete della vita quotidiana. La risurrezione viene così presentata non solo come evento storico fondante, ma come realtà viva che continua a manifestarsi e a trasformare l'esistenza dei credenti, rendendo ogni cristiano parte di una catena ininterrotta di testimoni che, come le donne del mattino di Pasqua, annunciano la vittoria della vita sulla morte.
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    10 分

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