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Si possono abbandonare il proprio padre e la propria madre? Si può sbattere la porta, scendere le scale e decidere che non li si vedrà più? Mettere in discussione l’origine, sfuggire alla sua stretta? Dopo dieci anni sottratti al logoramento di una violenza sottile e pervasiva tra le mura di casa, finalmente un figlio può voltarsi e narrare la sua disgraziata famiglia e il tabù di questa censura “con la forza brutale del romanzo”.

Zehn Jahre ist es her, dass der Sohn seine Eltern zum letzten Mal gesehen hat. Mit unerbittlicher Präzision erzählt er von seinen Eltern, zeichnet das ergreifende Porträt seiner Mutter, die ihr eigenes Leben aufgegeben hat, um den Ansprüchen des tyrannischen Vaters gerecht zu werden. Stückweise nähert sich der Sohn der Frau an, deren Persönlichkeit hinter ihren Rollen als Ehefrau, Hausfrau und sorgender Mutter verschwindet.

A prismatic novel that records the indelible marks a mother leaves on her son after she abandons their home in Italy for a business she's building in Romania. Lorenzo, just a young boy when his mother leaves, recalls the incisive fragments of their life - when they would playfully wrestle each other, watch the sunrise, or test out his mother's newest scientific creation. Now a young man, Lorenzo travels to Romania for his mother's funeral and reflects on the strangeness of today's Europe, which masks itself as a beacon of Western civilization while iniquity runs rampant.

L'opera fa parte del progetto "AutoreVole: audiodrammi in teatro" in cui autori di fama nazionale si sono confrontati con la drammaturgia radiofonica. Allestiti in teatro, gli audiodrammi permettono agli spettatori - dotati di radiocuffie - di "vedere la radio". Sono le dieci di sera, dentro e fuori del museo di Anne Frank, ad Amsterdam. Per tutto il giorno, come ogni giorno dell'anno, migliaia di persone si sono assiepate davanti alla casa nascondiglio di Anne Frank, per poterla visitare.

"C’era una volta un bambino che portava a spasso il suo dolore, se lo portava ovunque. Proprio come il suo padrone, il suo dolore era un cucciolo, “aveva il pelo corto e gli occhi che chiedevano tutto”. Introduzione letta da Riccardo Mei. Il bambino se ne prende cura, lo nutre come un cucciolo di cane. Lo accompagna ai margini del paese, nel bosco, lo porta con sé a scuola, sotto la tavola quando mangia, ed è insieme a lui quando conosce la bambina sottile che vive oltre la ferrovia, la prima che accarezza il suo dolore.