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Le trafic et la consommation de drogue ont explosé en France depuis dix ans. Une enquête exclusive au cœur du système et des secrets de la lutte anti-drogue. Le livre révèle l'ampleur inédite du trafic de drogue en France et décrit les coulisses de la guerre contre les organisations criminelles. Il s'appuie sur des rapports officiels mais surtout sur des témoignages exceptionnels de policiers, douaniers, magistrats, informateurs, trafiquants et consommateurs.

It is on the knife’s edge between fury and farce that the essays in this exquisite collection balance. Whether confronting the medical profession’s racial biases, considering the complicated legacy of Michael Jackson, paying homage to his writing mentor James Alan McPherson, or attempting to break free of personal and societal stereotypes, Walker elegantly blends personal revelation and cultural critique. The result is a bracing and often humorous examination by one of America’s most acclaimed essayists of what it is to grow, parent, write, and exist as a Black American male.

What is the reality of policing in the United States? Do the police keep anyone safe and secure other than the very wealthy? How do recent police killings of young Black people in the United States fit into the historical and global context of anti-blackness? This collection of reports and essays explores police violence against Black, Brown, Indigenous, and other marginalized communities, miscarriages of justice, and failures of token accountability and reform measures.

En un momento en que el acceso a la información es prácticamente ilimitado, nuestra atención se ha convertido en un producto fundamental para el mercado. ¿Sentimos que desafían nuestra atención? Los negocios de Occidente dependen de ello. En casi cada momento de nuestras vidas, nos enfrentamos a un aluvión de mensajes, incentivos publicitarios, marcas, redes sociales y otros esfuerzos para captar nuestra atención. Pocos momentos o espacios cotidianos permanecen intactos por los "comerciantes de atención".

One of America's best-known rock and entertainment journalists describes his journey from his childhood, cooped up in the "rice room" of his family's restaurant in Oakland's Chinatown, where he did chores, to the major role he played as a writer and editor at Rolling Stone. It is a story of teen worship of Elvis, but also of Chinese customs and the tragic murder of his brother, and of the '60s scene in San Francisco, where he found freedom - and his career.

News for All the People reveals how racial segregation distorted the information Americans received from the mainstream media. It unearths numerous examples of how publishers and broadcasters actually fomented racial violence and discrimination through their coverage. And it chronicles the influence federal media policies exerted in such conflicts. It depicts the struggle of Black, Latino, Asian, and Native American journalists who fought to create a vibrant yet little-known alternative, democratic press.

The razor-sharp but damaged Valerie Solanas; a doomed lesbian biker gang; recovering alcoholics; and teenagers barely surviving at an ice creamery: these are some of the larger-than-life, yet all-too-human figures populating America’s fringes. Rife with never-ending fights and failures, theirs are the stories we too often try to forget. But in the process of excavating and documenting these queer lives, Michelle Tea also reveals herself in unexpected and heartbreaking ways.

Albert Einstein no aprendió a leer hasta los siete años ni a hablar con fluidez hasta los nueve, su maestra lo calificó como "mortalmente lerdo". Le costó sangre, sudor y lágrimas acceder a la Escuela Politécnica... después de conseguirlo y finalizar su carrera, su tesis doctoral no causó la más mínima impresión al tribunal que la juzgó, de hecho, la consideraron "bastante mediocre". A pesar de ello Einstein acabó convirtiéndose en uno de los científicos más geniales del mundo, y como él, muchos genios en los más diversos ámbitos fueron también malos estudiantes:

Focusing on disparities in employment, housing, education and health care, Wise argues that racism is indeed still an acute problem in the United States today and that colorblind policies actually worsen the problem of racial injustice. Colorblind presents a timely and provocative look at contemporary racism and offers fresh ideas on what can be done to achieve true social justice and economic equality.

The Names of All the Flowers connects one tragic death to a collective grief for all Black people who die too young. A lyrical recounting of a life lost, Melissa Valentine’s debut memoir is an intimate portrait of a family fractured by the school-to-prison pipeline and an enduring love letter to an adored older brother. It is a call for justice amid endless cycles of violence, grief, and trauma, declaring: “We are all witness and therefore no one is spared from this loss.”

In this collection of essays, renowned social-justice advocate Tim Wise confronts racism in contemporary America. Seen through the lens of major flashpoints during the Obama and Trump years, Dispatches from the Race War faces the consequences of white supremacy in all its forms. This includes a discussion of the bigoted undertones of the Tea Party’s backlash, the killing of Trayvon Martin, current-day anti-immigrant hysteria, the rise of openly avowed white nationalism, the violent policing of African Americans, and more.

Ho quarant'anni e spicci e non ho figli. Non li ho, e non ne voglio. Sono una childfree, cioè senza figli, che è diverso da childless, priva di figli. Una scelta versus una casualità. C'è stato un tempo in cui ero convinta che la mia vita avrebbe avuto senso solo quando avrei avuto dei figli. O almeno ero convinta di crederlo... Venivo circondata, o meglio, assediata senza via di scampo, dalle gravidanze di sorelle, cugine, cognate, nipoti, amiche, amiche delle amiche. Se non hai un figlio, nella tua vita di donna, cos'hai?

"La sicurezza cibernetica è un problema di sicurezza nazionale, se dovesse scoppiare una guerra la minaccia non arriverebbe dai carri armati ma dagli attacchi ai sistemi digitali, dalle torri di controllo agli acquedotti." (Antonello Soro, la Repubblica). Il rapporto tra tecnica e democrazia, pur certamente non nuovo, è divenuto centrale nell'era digitale. L'impatto delle nuove tecnologie sulla vita individuale e collettiva è tale da dover essere affrontato con il massimo grado di consapevolezza.

"Una delle disgrazie del nostro paese, negli ultimi sessant'anni, è stata proprio di non avere avuto veri nemici. Avere un nemico è importante non solo per definire la nostra identità ma anche per procurarci un ostacolo rispetto al quale misurare il nostro sistema di valori e mostrare, nell'affrontarlo, il valore nostro. Pertanto, quando il nemico non ci sia, occorre costruirlo."

La "Bustina di Minerva" è una rubrica iniziata sull'ultima pagina dell'Espresso nel marzo 1985 e continata con regolarità settimanale sino al marzo 1998, quando è diventata quindicinale. Quindi, anche considerando qualche settimana di sciopero e qualche numero doppio per Natale e Capodanno insieme, le "Bustine" dovrebbero essere ormai seicentosettanta o giù di lì. Una serie, con il titolo Istruzioni per l'uso, era stata pubblicata nel 1990 su Il secondo diario minimo. Ne restavano abbastanza, anche lavorando sull'ultimo decennio, per selezionare quelle che qui ora appaiono.

"Parlare con un sessista è come giocare a scacchi con un piccione". La maggior parte delle volte non siamo noi a scegliere le parole che usiamo: il nostro linguaggio, fatto per lo più di stereotipi, modi di dire e luoghi comuni, deriva da una cultura patriarcale preesistente a noi. In questo audiolibro Lorenzo Gasparrini analizza e studia le forme del linguaggio sessista, da dove hanno tratto origine e come sono cambiate negli anni, e in che modo i femminismi abbiano portato avanti su questo tema le battaglie per la parità.

"Canto il corpo elettrico / le schiere di quelli che amo mi abbracciano e io li abbraccio / non mi lasceranno sinché non andrà con loro, non risponderà loro / e li purificherà, li caricherà in pieno con il carico dell'anima". Così Walt Whitman racconta il corpo umano in "Foglie d'Erba": inizio e limite di ogni nostra azione, primo confine dell'universo. Oggi il corpo messo al centro del dibattito nella società contemporanea è quello della donna, che si fa terreno simbolico, campo sui cui combattono forze diverse e in contrapposizione.

Da sempre la rabbia ha una cattiva fama, è considerata un'emozione sgradevole e deprecabile. In generale, quindi, tendiamo a provare nei suoi confronti una certa paura e a non concederle spazio, che si tratti della nostra o di quella altrui. Questo vale in particolare per le donne: di fatto, una donna che esprime liberamente la propria rabbia viene definita stizzosa, isterica o eccessivamente drammatica. Per questo, le donne più degli uomini hanno la tendenza a rimuoverla e a nasconderla, in primis a se stesse, dietro il volto dell'amarezza, della delusione, del dolore.

L'inondazione di odio in Internet, i cori negli stadi contro i giocatori neri, il risveglio del demone antisemita, le spedizioni squadristiche contro gli omosessuali, i rimpianti di troppi politici per "i metodi di Hitler", le avanzate in tutta Europa dei partiti xenofobi, le milizie in divisa para-nazista, i pestaggi di disabili, le rivolte veneziane contro gli "zingari" anche se sono veneziani da secoli e fanno di cognome Pavan, gli omicidi di clochard, gli inni immondi alla purezza del sangue.

Nella ricostruzione di Gian Antonio Stella, ricca di fatti, personaggi, aneddoti, documenti, storie ignote o sconvolgenti, compare l'altra faccia della grande emigrazione italiana. Quella che meglio dovremmo conoscere proprio per capire, rispettare e amare ancora di più i nostri nonni, padri, madri e sorelle che partirono. Quella che abbiamo rimosso per ricordare solo gli "zii d'America" arricchiti e vincenti.