エピソード

  • newsletter novembre 2025
    2025/12/18
    Il podcast riassume le novità in Unicam a novemrbe 2025
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    2 分
  • Presentazione del libro "vertigine" di Beatrice Mautino
    2025/12/12
    Beatrice Mautino è una nota divulgatrice scientifica italiana, biotecnologa e autrice bestseller, è una delle voci più autorevoli nella comunicazione scientifica italiana. Con il suo blog "La ceretta di Occam" e i suoi libri ha conquistato migliaia di lettori, diventando un punto di riferimento per chi cerca verità scientifiche in un mare di fake news.
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    4 分
  • News in Unicam - podcast
    2025/10/30
    Cosa c'è di nuovo in unicam! Scoprilo ascoltando il podcast!
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    6 分
  • Abbiamo incontrato Pablo Trincia
    2025/10/14
    Giovedì 9 ottobre abbiamo incontrato Pablo Trincia al Teatro lauro Rossi di Macerata in occasione di Overtime Festival.
    In questa puntata vi raccontiamo quella serata
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    8 分
  • Il Perucetus Colossus
    2025/09/22
    Inizia con questo numero di Scienza e Lode la nuova rubrica "Researchers, what else?", storie di ricerche, ma soprattutto storie di ricercatrici e ricercatori, di sfide, di rischi, di quotidianità, di difficoltà ed emozioni per una scoperta, per un successo o per un fallimento. E' vero che il risultato della ricerca è, in primis, il ricercatore? Che cosa significa trovarsi nel deserto del Perù e scoprire che le dimensioni di una pietra costituiscono un indizio per una scoperta che racconta millenni di storia?Iniziamo questo numero con protagonisti i nostri geologi, Claudio Di Celma e Pietro Paolo Pierantoni, e la nostra laureata Sara CiattoniLi abbiamo incontrati ed abbiamo chiesto di raccontarci la scoperta in Perù del Perucetus colossus, l'animale più pesante mai vissuto, antenato delle balene e dei delfini.
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    35 分
  • Prevenire è meglio che curare: il progetto PROBEN di UNICAM per il benessere degli studenti
    2025/09/19
    Il benessere psicologico e la prevenzione delle dipendenze patologiche sono temi fondamentali per garantire un ambiente universitario sano e inclusivo.
    All’Università di Camerino, il progetto PROBEN, coordinato dal prof. Roberto Ciccocioppo della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, si propone di affrontare proprio queste sfide, attraverso una strategia di prevenzione mirata e multidisciplinare.

    Gli obiettivi del progetto PROBEN
    Il progetto PROBEN – finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca – coinvolge diversi atenei del centro Italia, in particolare delle regioni Marche, Umbria e Abruzzo. L’obiettivo è quello di prevenire le dipendenze patologiche tra le studentesse e gli studenti universitari, promuovendo il benessere psicofisico attraverso attività di educazione, sensibilizzazione e supporto.Il programma si articola in più azioni concrete:
    • Somministrazione di una survey agli studenti per raccogliere dati sullo stato attuale del disagio e delle dipendenze.
    • Iniziative di formazione e informazione per aumentare la consapevolezza sui rischi legati all’uso di sostanze e su altre forme di dipendenza, come quella da videogiochi o gioco d’azzardo.
    • Percorsi di mentalizzazione guidati da psicoterapeuti, per aiutare le studentesse e gli studenti a sviluppare strumenti di comprensione e gestione delle proprie emozioni e dei rischi.
    • Promozione dell’attività fisica, riconosciuta come elemento chiave per la prevenzione e il benessere generale.
    • Valorizzazione del benessere attraverso dei servizi di supporto psicologico già attivi all’interno dell’ateneo.
    Un impegno concreto per una comunità universitaria più sana
    L’Università di Camerino è impegnata da anni nella promozione della salute e del benessere all'interno della comunità universitaria, con una serie di strumenti e servizi dedicati. Il progetto PROBEN si inserisce in questo percorso più ampio, rafforzando la missione di creare una comunità universitaria più consapevole, informata e resiliente.
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    4 分
  • Quando la matematica incontra il caffè: l'espresso perfetto secondo UNICAM
    2025/09/17
    Il caffè non è solo un rito quotidiano: è un’esperienza di gusto, una pausa di piacere, un momento da personalizzare. Ma lo sapevate che dietro una tazzina di espresso si nascondono numeri, equazioni e modelli matematici?Un gruppo di ricerca Unicam, coordinato dal prof. Pierluigi Maponi della Sezione di Matematica della Scuola di Scienze e Tecnologie, sta lavorando a un progetto innovativo: usare la matematica per personalizzare la preparazione del caffè e migliorarne la qualità, rispondendo ai gusti e alle esigenze di chi lo beve.

    InSilicoffee: un progetto di scienza e gusto
    Il progetto, chiamato InSilicoffee, è stato finanziato nell’ambito di un bando a cascata dallo Spoke 9 dell’Università di Napoli. L’obiettivo è ambizioso: modellare matematicamente il processo di percolazione del caffè—cioè il passaggio dell’acqua attraverso la polvere di caffè—e sviluppare tecniche per ottimizzare ogni parametro in base alle preferenze individuali.Il team di UNICAM studia in particolare:
    • La granulometria: quanto sono macinati i chicchi di caffè
    • La pressione dell’acqua: la forza con cui l’acqua attraversa la polvere
    • La temperatura dell’acqua: fondamentale per l’estrazione delle sostanze
    • Il tempo di estrazione: la durata del contatto tra acqua e caffè
    Ma non si tratta solo di teoria: i ricercatori applicano anche tecniche di intelligenza artificiale e collaborano con la Simonelli Group, azienda di riferimento nel settore delle macchine da caffè professionali. Insieme a UNICAM lavorano esperti di chimica, informatica e biologia, per un approccio davvero multidisciplinare.

    Un caffè su misura: personalizzazione e sostenibilità
    L’obiettivo finale è creare un sistema che permetta di personalizzare la preparazione del caffè, adattandola:
    • alle preferenze di gusto (più corposo, più leggero, con meno caffeina)
    • alle esigenze nutrizionali (per esempio aumentare o ridurre la caffeina in base al momento della giornata)
    • alle caratteristiche chimiche e biologiche del caffè, ottimizzando l’estrazione delle sostanze benefiche
    Un approccio che non solo promette di migliorare l’esperienza del caffè, ma anche di rendere il consumo più sostenibile, riducendo sprechi e ottimizzando le risorse.

    Un esempio di come la matematica possa migliorare la vita quotidiana
    Il progetto InSilicoffee è ancora in corso, ma i primi risultati sono promettenti. L’idea è quella di offrire al cliente la possibilità di scegliere il proprio caffè su misura, adattandolo alle esigenze personali e momentanee. Perché il caffè perfetto non è solo questione di fortuna: è scienza applicata.
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    4 分
  • Cellule buone salve, cellule cattive addio
    2025/09/15
    Cosa succederebbe se esistesse una molecola capace di colpire solo le cellule tumorali, lasciando intatte quelle sane?
    Un team di ricercatori dell’Università di Camerino, coordinato dal professor Carlo Polidori della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, ha lavorato proprio su questo: una nuova strategia mirata, basata su composti adenosinici che, in laboratorio, hanno già dato risultati sorprendenti. L’obiettivo? Trovare cure più efficaci e sicure per combattere uno dei tumori più comuni negli uomini: il tumore alla prostata.

    Una molecola intelligente
    Colpire il tumore senza danneggiare le cellule sane: è questa la sfida. E la ricerca condotta all’Università di Camerino, finanziata nell’ambito dei progetti FAR di Ateneo, ha centrato un primo, importante obiettivo. Il progetto nasce dalla collaborazione con l’Università di Foggia e altri partner scientifici. A lavorarci insieme ci sono chimici farmaceutici, farmacologi e patologi, unendo competenze diverse per affrontare il tumore da più angolazioni.Al centro dello studio ci sono due molecole sperimentali in grado di legarsi selettivamente al recettore adenosinico A3, una proteina presente in alte concentrazioni nelle cellule tumorali prostatiche.In laboratorio, queste molecole hanno dimostrato una doppia efficacia:
    • bloccano la crescita delle cellule tumorali
    • non danneggiano le cellule sane
    In pratica, si comportano come un vero e proprio cecchino molecolare, capace di colpire solo il bersaglio malato.

    Tre linee tumorali, un solo risultato
    Per testarne l’efficacia, i ricercatori hanno utilizzato tre diverse linee cellulari tumorali prostatiche, selezionate per rappresentare la varietà biologica osservabile nei pazienti. In tutti i casi, le molecole hanno rallentato la proliferazione delle cellule tumorali e innescato la morte cellulare programmata (apoptosi).Un risultato ancora più interessante è emerso nel meccanismo d’azione: queste molecole sembrano modulare l’espressione di alcuni geni coinvolti nella resistenza ai farmaci, uno dei principali ostacoli nelle terapie oncologiche. Questo significa che potrebbero essere efficaci anche nei tumori più difficili da trattare.

    Una ricerca sicura e promettente
    Lo studio ha previsto anche test su cellule prostatiche sane, che non hanno mostrato alcun effetto tossico. Un aspetto essenziale per lo sviluppo di terapie più selettive, meno invasive e con minori effetti collaterali.Le cellule tumorali sono state fornite dal professor Matteo Landriscina dell’Università di Foggia, che ha supportato la fase di validazione preclinica.

    E ora, verso i test in vivo
    Il prossimo obiettivo è passare dagli esperimenti in vitro ai test in vivo, per confermare l’efficacia delle molecole in condizioni più vicine a quelle reali. Nel frattempo, il team sta già lavorando per ottimizzare le molecole, migliorandone stabilità, potenza e precisione.Una ricerca che, se confermata, potrebbe aprire la strada a una nuova generazione di farmaci antitumorali, capaci di agire con precisione chirurgica sulle cellule malate, rispettando il resto dell’organismo.



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