
Se Trump parla russo
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“Ho parlato con Putin, mi ha detto, con molta fermezza che dovrà rispondere agli attacchi contro i bombardieri…”. Nessun commento, neppure un altrettanto fermo: “Caro Vladi, Zelensky sta colpendo gli aerei che colpiscono lui, è la guerra: perché non accettate la tregua che Kyjv ha già accettato?”.
Niente di tutto questo, anzi: tra le righe si legge disapprovazione per l’attacco ucraino. Nella lettura filorussa, prontamente ripresa di nostri media più allineati con Mosca, non si chiama guerra difensiva ma “escalation”. Cioè: l’escalation non è quella dei russi che alla vigilia dei colloqui a Istanbul hanno cominciato a colpire ogni notte le città ucraine (non obiettivi militari: parchi, centri commerciali, palazzi) con centinaia di droni e missili, no, l’escalation è quella degli ucraini che si difendono da questi criminali di guerra.
Bisogna avere, per dirlo educatamente, una bella faccia tosta.
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