
RISTRUTTURAE IL GIARDINO: COME RIDARE VITA AD UN GIARDINO ESISTENTE
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Il primo passo per un restauro intelligente delgiardino è la valutazione dello stato attuale.Prendi nota di tutto: alberi già cresciuti, arbusti consolidati, muri, siepi, pendenze, esposizioni. Spesso questi elementi – se ben letti – diventano linee guida, non ostacoli. Un consiglio professionale: realizza un rilievo fotografico e planimetrico dettagliato, e se possibile, fai un’analisistorica del luogo. Alcuni giardini nascondono tracce del passato: vecchie bordure, muretti in pietra, camminamenti, fontane. C’è un detto inglese che uso spesso e che racchiude una verità profonda:“Don’t kill the soul of the garden” – Non uccidere l’animadel giardino. Ma che cosa significa, in concreto?Significa che ogni giardino esistente ha una memoria, un’identità,un genius loci – lo “spirito del luogo”, la sua vocazione naturale, storica, affettiva. Spesso, quando si progetta ex novo, abbiamo carta bianca. Ma quando si restaura, no.In quel terreno, in quelle piante, nei vuoti e nei pieni, ci sonostorie sedimentate.“Un vecchio ulivo in un angolo. Una vite addossata a un muro. Un rosmarino che ha resistito per anni sotto l’evolvere del clima. Tutti elementi che parlano di quel giardino.” Uccidere l’anima di un giardino significa spianare tutto con unbulldozer progettuale, ignorando ciò che quel luogo racconta e può offrire.Rispettarla, invece, significa valorizzare ciò che c’è già,reinterpretarlo con sensibilità contemporanea e restituirgli una nuova vita.