エピソード

  • Andrea Petroni (Venosa 1863 - Roma 1943) Pittore lucano verista e decoratore
    2025/06/28
    Benvenuti a "La Nostra Storia", un podcast di Antonio Conte.

    Andrea Petroni (Venosa 1863 – Roma 1943) è stato un pittore e decoratore lucano. Formatosi a Napoli, dove conobbe Giustino Fortunato che influenzò la sua poetica, e studiò con Domenico Morelli, sviluppò una visione verista e umanitaria.

    La sua produzione si concentrò sui paesaggi e contadini della Basilicata, come in "Riposo nella Val d'Agri".

    Espose in numerosi centri italiani ed esteri (Milano, Bucarest, Buenos Aires, Venezia). È noto per le decorazioni del Parlamentino del Ministero dell'Agricoltura (1914-1918) e dell'Aula Magna dell'Istituto Superiore delle Scienze Economiche e Commerciali (1928).

    Illustrò anche le copertine della rivista "La Basilicata nel mondo".

    Sue opere sono conservate a Potenza, Moliterno e Venosa.

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    7 分
  • 07 Taccuino, 1872, L'eruzione del Vesuvio, La Vita e l'Arte di Giuseppe de Nittis
    2025/06/27
    Benvenuti a "La Nostra Storia", un podcast di Antonio Conte.

    Oggi, nel 1872, viviamo l'eruzione del Vesuvio attraverso gli occhi di un artista, la sua vita a Ercolano e la sua testimonianza di un evento naturale e umano straordinario.

    Il Vesuvio minacciava, e le guide, non gli scienziati, previdero l'esplosione per Pasqua. Il narratore-artista, che lavorava sul vulcano, fu salvato da una premonizione da una voragine di lava. Dalla sua casa a Ercolano, la fuga notturna dalla furia vulcanica fu drammatica. Lui e la moglie scamparono a una folla inferocita che voleva la loro carrozza. Le guide dimostrarono coraggio e integrità. La natura feconda riprese presto il sopravvento.

    Infine, la fedele Virginie arrivò da Parigi in un viaggio memorabile, attraversando Napoli scambiata per una rivoluzionaria.

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    5 分
  • 06 Taccuino, 1871 - Giuseppe De Nittis. La Vita e l'Arte di Giuseppe de Nittis
    2025/06/26
    Benvenuti a "LA NOSTRA STORIA", nel 1871, post-Comune di Parigi.

    Un artista ci conduce da una notte di plenilunio a Napoli, dove musica e mare rivelano la sua sensibilità.

    Al ritorno in Francia, la vita a Louveciennes è complessa. L'amico Cecioni provoca difficoltà finanziarie e la perdita di un quadro.

    Il suo tentativo di ritrarre la moglie, Titina, culmina nella distruzione dell'opera per rabbia. Stanca, Titina assume la gestione delle finanze. Anche i litigi con i padroni di casa segnano questo periodo di sfide personali e ricostruzione.

    Una testimonianza vivida di un'anima artistica.

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    7 分
  • 05 Taccuino, Agosto 1870, La Vita e l'Arte di Giuseppe de Nittis
    2025/06/25
    Benvenuti a "LA NOSTRA STORIA", nel 1870 a Parigi.

    Un artista, dalla straordinaria sensibilità, vive la guerra franco-prussiana. A Macon, disegnare una stazione lo fa scambiare per una spia prussiana. La moglie e il pass del Salon chiariscono, ma la tensione è palpabile.

    La sua casa alla Jonchère, prima luogo di convivialità, diviene avamposto prussiano. Il narratore offre una testimonianza unica del dramma. Anche Vibert è ferito lì.

    Questo affresco emotivo racconta il conflitto attraverso gli occhi di un'anima profonda, documentando le miserie dell'assedio.

    TAG/ 1870, Parigi, artista, sensibilità, guerra franco-prussiana, spia, Salon, Macon, Jonchère, moglie, testimonianza, affresco emotivo, Vibert, conflitto, assedio, emozione, cronaca, arte, viaggio, Francia.


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    6 分
  • 04 Taccuino, 1870, La Vita e l'Arte di Giuseppe de Nittis
    2025/06/24
    Benvenuti a "La Nostra Storia", il podcast di Antonio Conte, che vi porta nel 1870 a Parigi, per scoprire un'epoca di profonde emozioni attraverso gli occhi di un testimone molto particolare: un artista.

    Nelle nostre fonti, un narratore dalla spiccata sensibilità artistica ci introduce alla sua vita alla Jonchère, tra amici e personaggi come l'incisore Cucinotta, la cui tragica fine riassume il dramma di quel tempo. La sua stretta relazione con figure come James Tissot e Cecioni evidenzia il suo immersione nel mondo dell'arte e della cultura.

    La sua percezione degli eventi è straordinaria. Al momento della dichiarazione di guerra, nonostante gli avvertimenti, la sua fede nella Francia lo spinge a un atto audace: "Bah, ho fede nelle fortune della Francia. Compro la casa."

    È però nel descrivere la folla sui boulevards che la sua visione si rivela pienamente. Centinaia di migliaia di persone "quasi silenziose", un'atmosfera così densa da fargli intendere "la potenza schiacciante del silenzio". Il popolo manifestava una "dignità commovente e sovrana". Quando un uomo intona la Marsigliese, per lui è un'esperienza indescrivibile, "l'ardente emozione che mi prese".

    La caduta dell'Impero è per lui uno dei "quattro più grandi spettacoli" della sua vita. In quel momento, afferma di aver visto "l'anima della Francia e ho sentito i battiti del suo cuore". È un'epifania che consolida un amore profondo e duraturo per la sua patria. Anche la disperazione di Cecioni di fronte alla sconfitta, descritta con vivida intensità, è un ritratto emotivo che svela la natura profonda dei sentimenti.

    Sebbene le fonti non menzionino esplicitamente il nome "De Nittis", il narratore è un artista che trasforma la cronaca in un affresco emotivo, cogliendo la poesia e il dramma degli eventi.
    Grazie per averci seguito.

    TAG/ 1870, Parigi, Francia, arte, artista, sensibilità, guerra franco-prussiana, caduta Impero, Cucinotta, Cecioni, James Tissot, Salon, emozione, silenzio, Marsigliese, patriottismo, anima della Francia, testimonianza, memoria, affresco emotivo


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    6 分
  • Mario De Bernardi - Il primo uomo più veloce del mondo - Neurogram
    2025/06/24
    Nel 1928 fu l’uomo più veloce del mondo.

    Con un idrovolante, superò per primo i 500 km orari.

    Ma non era solo un pilota: era un inventore, un sognatore, un pioniere del volo moderno.

    In questo episodio di NEUROGRAM raccontiamo la vita straordinaria di Mario De Bernardi, tra cieli da attraversare e idee che sembrano venire dal futuro. Un viaggio tra memoria e spinta, tra ingegno italiano e desiderio umano di volare.

    Restate con noi, perché il cielo… non è mai stato così vicino.


    🏷️ TAG (20, senza #, in linea): neurogram,podcast,storia,aviatore,innovazione,italia,memoria,velocità,volo,tecnologia,futuro,documentario,biografia,eroi,scoperta,cielo,record,ingegno,uomo,epopea

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    7 分
  • Pasquale Del Giudice, Giurista, Patriota, Senatore del Regno d'Italia. Venosa - La Nostra Storia
    2025/06/23
    Benvenuti a "Un Lucano nel Mondo"! Oggi, con profondo orgoglio, accendiamo i riflettori su una figura luminosa della nostra terra, Pasquale Del Giudice, simbolo del genio lucano e venosino che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia d'Italia.

    Nato nella magnifica Venosa il 14 febbraio 1842..., figlio di Francesco e Andreana Lioy, Pasquale Del Giudice fu molto più di un eminente giurista e politico. La sua è una storia che intreccia il profondo amore per le sue radici lucane con un'incredibile carriera di successi nazionali.

    Giovanissimo, animato dai fervori del Risorgimento, si arruolò volontario nei Cacciatori delle Alpi2..., combattendo valorosamente per l'unità d'Italia e venendo persino fatto prigioniero a Pettorano nel 1860. Conclusa questa eroica parentesi, riprese gli studi e si laureò in giurisprudenza a Napoli nel 1863.

    La sua brillante carriera accademica lo vide ascendere rapidamente: da libero docente di Filosofia del Diritto a Napoli nel 1871, si trasferì a Pavia, dove divenne professore di Storia del Diritto, Preside della facoltà di Giurisprudenza e persino Rettore dell'ateneo.

    Contribuì in modo significativo alla cultura giuridica italiana, fondando l'istituto giuridico annesso alla facoltà di Giurisprudenza di Pavia, che divenne uno dei migliori d'Italia sotto la sua guida. Le sue opere, come "Le tracce di diritto romano nelle leggi longobarde" e l'"Enciclopedia giuridica", sono pietre miliari del diritto.

    Per i suoi altissimi meriti accademici e scientifici, fu nominato Senatore del Regno nel 1902, dove continuò a dare un contributo fondamentale, in particolare in materia di diritto pubblico e privato, presiedendo anche la Commissione per la riforma dei codici9. Fu membro di prestigiose istituzioni come l'Accademia dei Lincei e il Reale Istituto Lombardo di Scienze e Lettere.

    Ma ciò che rende Pasquale Del Giudice un vero "Lucano nel Mondo" è il suo indissolubile legame con la sua Venosa. Nonostante la fama e i successi raggiunti lontano dalla sua terra, non dimenticò mai le sue origini. Fu un grande benefattore della sua città natale9. Il suo lascito testamentario fu cruciale per il mantenimento di un importante istituto d'istruzione a Venosa, subentrando all'antico seminario diocesano. Questo gesto testimonia il profondo amore e la dedizione per la sua comunità.

    Pasquale Del Giudice si spense a Pavia il 20 aprile 1924, ma la sua memoria vive, non solo negli annali della storia del diritto, ma anche – e soprattutto per noi – come un eminente Lucano che ha onorato la sua terra natia con la sua intelligenza, il suo patriottismo e la sua generosità.

    La sua storia è un potente promemoria del valore inestimabile delle nostre radici.


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    7 分
  • Enesto Battaglini, Venosa
    2025/06/22
    📜 Oggi vogliamo restituire dignità e memoria a un uomo che ha servito la giustizia con rigore e intelligenza. Un nome che pochi, anche nella sua terra, ricordano: Ernesto Battaglini, nato a Venosa, in Lucania, il 3 maggio 1887.

    Fu magistrato, giurista, docente universitario e – soprattutto – giudice della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana. Una figura seria, sobria, appartata: lontana dalle cronache, ma centrale nella costruzione dell’Italia democratica.

    Entrò in magistratura nel 1912 e vi restò tutta la vita. Durante la Prima Guerra Mondiale fu a capo dell’ufficio di giustizia militare presso il Comando Supremo delle Forze Armate. Nella Seconda Guerra e nel dopoguerra, assunse un ruolo fondamentale nell’organizzazione della giustizia ordinaria.

    Nel 1948 venne nominato Avvocato Generale presso la Corte di Cassazione, e nel 1953 la Corte di Cassazione lo elesse giudice della neonata Corte Costituzionale: un organo ancora fragile, che Ernesto Battaglini contribuì a rafforzare con la sua esperienza e autorevolezza.

    Era anche libero docente di Diritto e Procedura Penale all’Università di Roma, e Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati: incarichi che raccontano un uomo capace di coniugare la riflessione teorica con l’impegno istituzionale.

    Il suo mandato alla Corte Costituzionale terminò il 3 luglio 1960, giorno della sua morte, a Roma. Ma il suo pensiero giuridico, il suo rigore morale, e il suo legame con la Lucania meritano oggi di essere ricordati e raccontati.

    🎧 Nel silenzio dei grandi archivi, Ernesto Battaglini veglia ancora su quella Costituzione che giurò di difendere. Un uomo discreto, ma determinante.

    📍Da oggi, anche la voce del nostro podcast lo accoglie tra i Grandi Lucani da onorare.
    🎙️ Voce narrante: di Giulia e Antonio Conte
    🎨 Immagine PhotoRB AI a cura di Antonio Conte & Giulia

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