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L'Unica Cosa Che So

L'Unica Cosa Che So

著者: Frank
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このコンテンツについて

Un esercizio di pensiero critico registrato mentre cammino o mentre sto fermo. Non importa dove sono, importa dove non siamo più come società: capaci di distinguere opinioni da competenze, intuizioni da fatti, titoli da articoli.

Qui si rompe i coglioni come Socrate nell'agorà. Si fanno domande. Si ammette di non sapere.

Si chiama l'astrologia per quello che è: una cazzata. Si spiega perché ChatGPT che ti risponde significa solo che qualcun altro ha già pensato la tua "idea originale". Si dimostra che l'algoritmo costruisce la tua identità più di quanto tu creda. Si ragiona sul perché "loro" è il modo più pigro di non capire nulla.

Non è facile. Non è confortante. Non ti dice che hai ragione. Ti chiede: cosa sai davvero? Quali informazioni hai verificato direttamente? Qual è la differenza tra "io penso" e "io so"?

Sempre senza copione. Mai per l'algoritmo. Zero editing perché il pensiero non è un contenuto.

Se cerchi conferme, sei nel posto sbagliato. Se cerchi domande, benvenuto.

© 2025 L'Unica Cosa Che So
社会科学
エピソード
  • Non tutto si misura: quando intuizione, intelligenza e immaginazione battono la burocrazia
    2025/10/14

    Hai presente quel momento in cui ti ritrovi a far compagnia ai tuoi pensieri in un parcheggio impossibile, mentre la vita vera accade qualche piano più su? Da lì parte un viaggio senza fronzoli dentro due modi opposti di affrontare i problemi: da un lato il metodo empirico, fatto di osservazione, anamnesi, valutazione e catene causa-effetto; dall’altro le doti umane che non entrano nei moduli — intelligenza che legge tra le righe, intuizione che unisce puntini invisibili, immaginazione che apre strade dove non sembrano esistere.

    Racconto perché i processi lineari sono indispensabili per non perdersi, ma spesso non bastano per fare “il salto”. Ci addentriamo nelle pieghe della complessità, dove chiamiamo “fortuna” ciò che è un incastro di eventi e preparazione, dove la creatività batte la burocrazia, e dove alcune persone sembrano avere “il tocco”: capacità di chiudere vendite, muovere relazioni, leggere i segnali deboli e adattarsi quando il piano salta. Parliamo anche di percorsi non lineari verso il potere e i risultati visibili — dagli outsider che saltano la trafila classica ai leader che manipolano sistemi complessi — senza cadere nel mito del genio solitario né nell’illusione che basti una checklist.

    Il filo rosso è scomodo ma onesto: uno non vale uno. Le doti non sono distribuite allo stesso modo, e riconoscerlo non è rassegnazione, è lucidità. Possiamo però allenare il terreno dell’intuizione: più osservazione, più varietà di esperienze, più silenzio operativo per connettere segnali. Tra Sanremo, un ospedale e una manciata di esempi concreti, proviamo a capire come tenere insieme metodo e visione, misure e senso, procedure e scorciatoie etiche. Se ti interessa capire perché alcuni vedono opportunità dove altri vedono muri, premi play, iscriviti al podcast e raccontami la tua scorciatoia preferita nei commenti.

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    24 分
  • YouTube, algoritmi e l’illusione della community
    2025/10/13

    Ti sei mai accorto di quante volte chiediamo al web qualcosa che il web non può dare? In questo episodio mettiamo a nudo il cortocircuito tra creator, piattaforme e pubblico: l’algoritmo come unico vero cliente, i like come valuta che non compra amore e l’illusione che “community” significhi affetto garantito. Partiamo da YouTube come anti-TV, attraversiamo l’uso superficiale dell’intelligenza artificiale e arriviamo al punto cieco di molti progetti: ottimizzare per il feed invece che per le persone.

    Raccontiamo perché basare il proprio Piano A sull’umore di una piattaforma è pericoloso, come la ricerca spasmodica di performance spinga a titoli estremi e contenuti usa e getta, e cosa succede quando l’informazione diventa routine di produzione più che cura del vero. Con tono diretto e senza giri di parole, mettiamo al centro due valute incompatibili: i soldi, che si misurano, e l’amore, che non si compra né si vende. Da qui, alcune proposte concrete: costruire asset propri, diversificare i ricavi, ritrovare una misura umana nella relazione col pubblico e chiedere alla tecnologia ciò che sa fare, non ciò che sogniamo che faccia.

    Se ti muovi tra video, newsletter, social e analytics, troverai spunti pratici e una domanda scomoda ma utile: stai lavorando per l’algoritmo o per qualcuno in carne e ossa? Ascolta, condividi con un amico che crea contenuti e lascia una recensione: la tua esperienza può aiutare altri a scegliere meglio dove mettere tempo, energia e dignità.

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    17 分
  • Il pendolo della vita e la lucidità crudele dell’umorismo
    2025/10/09

    Una sala d’attesa, tre giorni di influenza, una città stretta tra mare e colline: da qui parte un viaggio diretto e senza fronzoli su come l’ironia può salvarci quando la vita chiede troppo. Racconto ciò che vedo e ciò che brucia: le corsie oncologiche, i “privilegi” amari del parcheggio da invalido, i tornanti di Imperia che diventano metafora del nostro pendolo interiore. Non offro consolazioni, ma strumenti: sarcasmo come distanza emotiva, umorismo nero come respirazione assistita, verità dette di lato per non spezzare l’osso.

    Mi fermo sul punto che di solito evitiamo: scavare quando si è già in valle. È seducente, sembra azione, ma ci ricopre. L’alternativa è più sobria: restare, respirare, preparare la risalita. Come nell’immersione, i primi metri resistono, poi la pressione spinge giù; l’arte sta nel dosare profondità e aria. Qui l’ironia è pratica, non posa: non la battutina, non il ballo fuori tempo, ma il gesto che sposta il peso quel tanto che basta a non franare. Smonto anche un mito duro: il dolore non rende migliori per grazia; a volte rende lucidi. Quella lucidità, se ben usata, alimenta un umorismo preciso che vede le contraddizioni e le mette in scena senza crudeltà.

    Parlo della maschera: siamo attori e platea insieme. Il giullare storico poteva dire la verità al re; oggi il nostro giullare interiore ci concede parole che altrimenti non reggeremmo. È una licenza che protegge, apre varchi, impedisce al melodramma di prendere il comando. Se ti riconosci in questi saliscendi, se hai sentito il richiamo dello scavo, prova a usare l’ironia come segnavia: quando è limpida, stai ancora scegliendo; quando punge troppo, fermati e ricalibra. Qui non ci sono ricette, solo un modo onesto di stare nelle cose.

    Se ti ha parlato, condividilo con chi sta attraversando una valle, iscriviti per non perdere i prossimi episodi e lasciami una recensione con il momento che ti ha colpito di più: dove sei oggi, in salita o in discesa?

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    23 分
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