
Bohème, di sogni e di chimere
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このコンテンツについて
La Bohème non è (soltanto) un’opera sull’amore: è un addio lento e struggente alla spensieratezza, ai sogni che sembravano eterni, alla poesia vissuta come fosse vita vera.
I suoi protagonisti non sono eroi: sono ragazzi. Parlano di fame, affitto da pagare, di arte e di passione, si innamorano con tutto il cuore e poi rimandano le decisioni difficili, come si fa quando si è giovani.
Promettono di lasciarsi — ma alla primavera. Perché in fondo è triste restare soli, quando fuori nevica.
Puccini racconta tutto questo con dettagli musicali che sono pennellate d’anima: le quinte vuote dell’arpa che disegnano fiocchi di neve, il valzer di Musetta che non è solo seduzione, il tema della giovinezza che compare, fugge, ritorna per un attimo… e poi svanisce.
E quando quel lume si spegne, restano solo il silenzio, la memoria, e quella frase che abbiamo sentito — e forse detto — almeno una volta: “Sei il mio amore e tutta la mia vita.” E io qui piango, sempre.
L’ultimo episodio della prima Stagione del mio podcast è qui: e parla anche un po’ di noi.