エピソード

  • Asd.08-Riassunto dei primi 3 anni di odio.
    2025/02/13
    Riassunto dei primi 7 episodi di ASD SelfDefense dal 2004 al 2007.


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    10 分
  • ASD.07: La Procura di Firenze, Il Corriere dell'Umbria e la RAI.
    2025/02/10
    Questo episodio racconta di come un ispettore di Terni aiutò Matteo e Giovanna mandandoli da un giornalista del Corriere dell'Umbria. Subito dopo la pubblicazione sulla sezione di Terni inoltrarono una denuncia alla Procura di Firenze inserendo in allegato anche l'articolo.
    Finalmente parevano aprirsi degli spiragli sulla loro vicenda, difatti pochi giorni dopo furono invitati in RAI a "Piazzagrande" con Giancarlo Magalli. Tuttavia in trasmissione furono obbligati a tacere sulla questione dei documenti spariti proprio lì a pochi passi dagli studi televisivi.
    La Procura di Firenze archiviò il caso senza entrare in contatto con loro.
    Il magistrato fù spostato alla Procura di Ferrara, e dopo alcuni anni fu estromesso dal CSM.
    Nessun altro giornalista pubblicò nulla sulla loro vicenda e calò il silenzio completo.
    Tutti questi fatti denotano un muro di gomma che ha relegato Matteo e Giovanna a una situazione di silenzio. La chiave di tutto questo dovrebbe essere nel contenuto del loro primo esposto. La giornalista gli aveva portati in TV perché "la storia di due imprenditori della new economy finiti in tenda" poteva attirare l'attenzione. Ma quandò si rese conto pienamente della gravità della situazione cercò di bloccare tutto. Alla fine li fece uscire solamente a pattò che non avessero parlato né di sette esoteriche né dei documenti spariti in Procura di Roma!


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    18 分
  • ASD.06: La storia fasulla dell'appropriazione indebita dell'auto in leasing
    2025/02/08
    L'episodio racconta la vicenda dell'auto in leasing della società di software di cui era amministratore delegato Matteo. Dopo che Matteo fu chiuso fuori dall'ufficio, e che la sua denuncia che conteneva la richiesta di farlo rientrare negli uffici fu persa, si ritrovò nell'impossibilità di gestire la software house. L'automobile rimase ferma e inutilizzabile senza assicurazione. Quando per questioni di sicurezza lasciò il Veneto informò la società di leasing della sua posizione e dove era l'auto. Matteo aveva anche spiegato ai carabinieri di residenza e pure a quelli del lago di Iseo di questa situazione. Con l'invio del fax in novembre 2005 pensava che le cose si sarebbero risolte.
    Nel marzo 2009, durante un controllo per strada delle forze dell'ordine scopre che era stato caricato del reato di appropriazione indebita. Gli agenti erano convinti che continuasse ad usare quell'auto, e lo trattarono come un criminale abituale perquisendolo. Non trovarono nulla, ma era evidente che le forze di polizia avevano una narrativa fantasiosa su di lui e Giovanna, come di due persone fuggite dal Veneto con l'auto della ditta. Della vera storia, e cioè della sparizione di esposti e denunce , delle minacce, della violazione di domicilio... invece non ve ne era traccia! Più avanti uscirono sul giornale delle notizie che raccontavano di una grande truffa dove alcune auto in leasing venivano fatte passare per rubate per riscuotere l'assicurazione furto. Non si sa se queste truffe fossero collegate anche alla loro auto, certo è che dopo questa notizia nel settembre del 2010 a Matteo non risultava più addebitato questo reato. Lo venne a sapere per un'altro controllo di polizia.
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    12 分
  • ASD.05: La Procura di Roma denunciata a Napoli l'8 settembre 2006
    2025/02/07
    L'8 settembre 2006 Matteo e Giovanna denunciarono la Procura di Roma per la soppressione dei loro esposti inviati a tale Procura.
    Era evidente che 5 esposti inviati tramite raccomandata e due fascicoli depositati all'ufficio primi atti non poteevano essere spariti nel nulla in maniera casuale. Statisticamente era chiaro che vi era una talpa che aveva sottratto i loro documenti prima che venissero protocollati.
    Ma la denuncia è anche contro il PM e GIP che gestirono il procedimento scaturito dalla loro settima raccomandata: cioè l'unica pervenuta. Il magistrato fingeva che l'unico incartamento del quale era in possesso era quello contenuto nella settima raccomandata. In realtà a lui era arrivato tutto il contenuto che era stato "perso" tramite la Procura Militare. Quest'ultima aveva mandato in Procura ordinaria una raccomandate inviata da Matteo e Giovanna. Dunque il fascicolo una volta arrivato in Procura ordinaria era stato inserito come integrazione del già presente fascicolo generato dalla Raccomandata sette! Il magistrato faceva finta di non avere tale documentazione. Di fatto non iscrisse i reati contenuti in quel fascicolo e fece finta di nulla. Il GIP archiviò il procedimento in maniera superficiale senza preoccuparsi della gravità di quel che stava accadendo e senza sentire nè Matteo e Giovanna in un dibattimento. Inoltre il decreto di archiviazione contiene informazioni illogiche e errori di date e nomi.
    Matteo e Giovanna presentarono la denuncia contro i giudici a Napoli perchè vi era in corso una indagine su Calciopoli e pensavano che la loro denuncia si poteva collegare ad un ramo di questa. Difatti l'ambiente dal quale Matteo e Giovanna erano "fuggiti" era formato da amicizie nel mondo del calcio: da un presidente di un ramo FIGC nazionale, a l'allenatore del Parma, a uno dei Tanzi che aveva telefonato a casa. Grazie e queste amicizie lo zio di Giovanna aveva ottenuto informazioni su dei processi a Padova tramite i carabinieri. Era insomma un mondo di amicizie che permetteva di avere contatti in diverse forze dell'ordine e dell'imprenditoria. Ed era per questo che Matteo e Giovanna avevano inviato i primi esposti a Roma e non a Padova, pensando erroneamente che a Roma non si sarebbe fatta sentire questa rete di amicizie. Gli amiconi parevano sapere un po' troppo anche sul mondo della finanza e della Parmalat.
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  • B02: La "censura invisibile" sul patrimonio storico di Calaone
    2025/02/07
    Quando Matteo e Giovanna raccontarono della scoperta importante relativa al medioevo ed in particolare della nascita a Calaone di Beata Beatrice II e III d'Este, si trovarono un muro davanti. Sembrava che queste notizie importanti dovessero rimanere un patrimonio privato in mano di pochi eletti. Si trovarono non solo con molte pagine strappate di opere e giornali contenuti in biblioteche ed archivi di Stato, ma quando pubblicarono la ricerca su internet furono addirittura bannati dal motore di ricerca per più di un anno!
    In "The Erinni case" Matteo e Giovanna descrissero alcuni di questi intrighi con i quali si sono scontrati. Quando furono convocati in caserma per l'incidente del 25 marzo, il maresciallo gli prendeva in giro usando il termine "la ricerchina" per riferirsi alla loro scoperta. Matteo e Giovanna erano ben coscienti di non essere degli storici, ma quella "ricerca" aveva creato ulteriori problemi in zona che non andavano sottovalutati. Tra l'altro vi era anche un piccolo esposto che parlava di questo tra i documenti spariti a Roma per cui non vi era tanto da scherzare. All'epoca però il maresciallo trattava Matteo e Giovanna come fossero dei dementi e purtroppo sparse queste sue idee su tutti i luoghi dove Matteo e Giovanna tentarono di rifarsi una vita.
    In ogni caso per capire i misteri di tutta la storia, è importante andare oltre le righe scritte e capire come nel territorio l'esoterismo coinvolgeva lo "sfruttamento" di questi santi anche a livello di figure politiche importanti.

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  • B01: Il patrimonio storico scoperto da Matteo e Giovanna a Calaone nel 2004
    2025/02/07
    Per addentrarci nella storia di Matteo e Giovanna occorre sapere che nel 2004 portarono alla luce un patrimonio storico inerente il periodo medioevale che era nascosto e dimenticato. A Calaone erano nate due beate della dinastia Estense, a queste se ne aggiungeva un'altra beata di Este. Ma mentre ques'ultima era conosciuta, le altre due vissute nello stesso periodo erano state completamente dimenticate. Benn più tardi Matteo e Giovanna si accorsero di aver messo le mani su un qualcosa che molti volevano tener nascosto e che questa scoperta invece di dare loro soddisfazione si trasformò in una specie di incubo.
    Questo episodio tratta le informazioni sul sito che nel 2005 Matteo e Giovanna crearono per far conoscere la loro scoperta. Erano già in una situazione complicata e lo pubblicarono con i pseudonimi di Pulciko e Giannina.
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    11 分
  • EXTRA01: Il buco nero : la storia del crack della Parmalat
    2025/02/05
    Quando Matteo e Giovanna spedirono gli esposti a Roma, quest'ultimi furono inghiottiti come in un buco nero. E questo successe dopo che il primo fu inoltrato a Padova: gli altri sparirono!
    Nel primo esposto vi erano nominate delle persone collegate al Parma calcio e alla Parmalat. Fu questo il motivo che indusse qualcuno a far intercettare e sparire tutti gli altri documenti?
    In questa puntata, dopo l'introduzione , si fa un approfondimento sul Crack della Parmalat prendendo come fonte un documento del 2004 apparso su Executive Intelligence Review e scritto da Claudio Celani. Il documento è dello stesso periodo in cui Matteo e Giovanna scrissero gli esposti. Avevano forse inavvertitamente toccato qualche aspetto di questo potere? Loro avevano spedito il primo esposto a Roma spiegando che Padova dove erano residenti non era luogo adatto. Perchè la Procura di Roma non colse l'avvertimento e rimandò l'esposto a Paodva? Fu proprio dopo che l'espostò tornò a Padova che gli altri furono intercettati. Un caso?

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  • ASD.04: Ascesa di Autodifesa SelfDefense
    2025/02/05
    La nascita del sito web di Autodifesa nel 2005, la sua evoluzione, i contenuti e le motivazioni.
    Il sito nacque mentre Matteo e Giovanna erano al Lago di Iseo e vivevano in tenda. Inizialmente fu pubblicato sullo spazio free di digilander.libero.it/autodifesa e successivamente nel sito supper.altervista.org
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    11 分