
EP.6 EMILIO AMBASZ Carriera e Opere
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Benvenuti a un episodio dedicato a Emilio Ambasz, una figura leggendaria nel panorama del design e dell'architettura contemporanea. Nato nel 1943 a Resistencia, Argentina, Ambasz ha forgiato una carriera che spazia dall'insegnamento alla curatela, dalla progettazione all'innovazione metodologica.
Il suo percorso accademico lo ha visto studiare architettura all'università di Princeton, dove in seguito è tornato anche come docente, oltre a insegnare presso la Hochschule für Gestaltung di Ulm e altre prestigiose università americane. La sua impronta nel mondo accademico è stata profonda, non solo attraverso l'insegnamento ma anche come cofondatore nel 1967 del visionario Institute of Architecture and Urban Studies di New York.
Dal 1970 al 1976, Ambasz ha ricoperto il ruolo di Curator of Design al Museum of Modern Art (MoMA) di New York, un periodo in cui ha organizzato la rivoluzionaria esposizione "Italy: The New Domestic Landscape - Achievements and Problems of Italian Design" nel 1972, un evento che ha ridefinito la comprensione del design italiano.
La sua attività professionale si è concretizzata nell'apertura di due studi a suo nome a New York: Emilio Ambasz & Associates nel 1977 e l'Emilio Ambasz Design Group nel 1981. Tra il 1981 e il 1985, ha anche presieduto l'Architectural League. Dal 1980, ha ricoperto il ruolo di capo consulente designer per Cummins Engine Co., dimostrando la sua versatilità e leadership.
Ambasz è celebrato per i suoi design acclamati, che includono:
- Sistemi di sedute innovativi come il Ver-5 tetra (1977, in collaborazione con Giancarlo Piretti), Dorsal (1981) e il premiato Qualis (1991), che ha ricevuto un Compasso d'Oro.
- Serie di luci distintive, tra cui quelle per Logotec (1981), la lampada Polyphemus (1985), nominata per il Compasso d'Oro e l'IDSA, e il sistema d'illuminazione modulare Soffio, vincitore dell'Industrial Design Excellence Award.
Anche i suoi progetti architettonici sono emblematici della sua visione:
- Il Center for Applied Computer Research and Programming a Las Promesas, Messico (1975).
- L'Art Museum di Grand Rapids, Michigan (1975).
- Il Museum of American Folk Art di New York (1980).
- Il San Antonio Botanical Garden Conservatory, Texas (1982). Ha anche vinto un primo premio e una medaglia d'oro per il concorso per progettare l'Expo 1992 di Siviglia.
Ma ciò che distingue Emilio Ambasz è la sua filosofia progettuale. Egli afferma che il principio metodologico alla base del suo lavoro è "la ricerca di principi fondamentali e di soluzioni che possano fungere da prototipi o guide", applicabili a problemi specifici. Crede fermamente che il design non debba limitarsi a soddisfare esigenze funzionali, ma debba assumere una "forma poetica" per rispondere ai nostri bisogni più profondi e metafisici. Le sue opere mirano a essere un ponte tra passato e futuro, conferendo "forma poetica alle istanze pragmatiche".
Preparatevi a immergervi nel mondo di un maestro che ha saputo fondere pragmatismo e poesia, creando oggetti e spazi che non solo funzionano, ma emozionano e ispirano.