
Dal digital twin alla generative AI: quando il beneficio supera il consumo
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Francesca Saraceni, co-fondatrice e CEO di Intellico, è l'ospite di questa settimana di #RadioNext, a margine del Net Zero Milan Expo Summit 2025.
Il confronto parte da un principio: ogni progetto di intelligenza artificiale deve dimostrare di compensare il costo energetico e infrastrutturale che comporta. Saraceni parla di “visione duale” – beneficio di business e sostenibilità – e invita le imprese a chiedersi prima di tutto se l’AI serva davvero o se un approccio statistico tradizionale basti. Quale bilancio energetico giustifica l’adozione di un modello AI in produzione?
Nei processi deterministici (controllo qualità, taglio assi), modelli leggeri in locale sono spesso più che sufficienti, mentre in contesti a elevata variabilità – come il reattore che trasforma scarti industriali in materiali da costruzione – reti neurali e digital twin diventano indispensabili per ridurre scarti, consumo di ciclo produttivo e CO2.
Sul fronte della generative AI, la CEO di Intellico suggerisce di ridurre il footprint computazionale con motori meno “energivori” affiancati da sistemi RAG che filtrano il contesto informativo. Qui emerge il tema della protezione del dato: ambienti dedicati o architetture multitenant, clausole di proprietà e tutela dell’apprendimento derivato fanno parte del pacchetto tecnologico-contrattuale richiesto dai clienti industriali.
L’Unione Europea? Le norme sull’AI Act sono viste come un freno gestibile: limitano le applicazioni ad alto rischio, ma lasciano spazio a ricerca e sperimentazione. La sfida maggiore resta la competenza interna: molte aziende oscillano tra prudenza e aspettative irrealistiche. Come capire se il proprio livello di maturità digitale è sufficiente per passare dal “proof of concept” alla produzione scalabile?