Una delle specialità in cui spesso alcuni di noi primeggiano o, meglio, sono dei veri e propri maestri, è quella di autosabotarsi nel raggiungimento di un obiettivo.
L’autosabotaggio consiste nel mettere in atto, involontariamente, pensieri, comportamenti, atteggiamenti che, anziché facilitare il raggiungimento dei nostri obiettivi, lo rendono difficile, se non addirittura impossibile.
È una dinamica che può essere piuttosto invalidante e sulla quale potremmo non solo fare un episodio breve come questo, ma scrivere un saggio di centinaia di pagine, tanti sono gli aspetti e le aree della vita in cui si può verificare.
Generalmente, dietro le quinte dell’autosabotaggio, sembra esistere una sorta di difesa inconscia, una specie di meccanismo automatico che si innesca per mantenerci nello stato attuale, seppur non felice, anziché permetterci di esplorare nuovi orizzonti raggiungendo i nostri obiettivi.
In buona sostanza, chi tende all’autosabotaggio, inconsciamente preferisce la certezza e la prevedibilità della realtà che sta vivendo, anche quando è scomoda, rispetto all'ignoto del raggiungimento di un obiettivo, che potrebbe comportare, essendo nuovo per il sistema, uno scenario su cui teme di perdere o il controllo o di non averlo del tutto.
L’autosabotaggio si innesca più frequentemente in un certo tipo di personalità, che spesso coincide con quella che in psicologia viene definita borderline, ma è una trappola mentale in cui tutti possono cadere a seconda delle circostanze e dei periodi.
Ecco, quindi, che qualcuno si auto-sabota nell’ambito dell’autorealizzazione, quando desidera fortemente, per esempio, un avanzamento di carriera ma poi attua inconsapevolmente comportamenti che lo mantengono esattamente dov’è; altri sabotano se stessi in ambito sportivo, altri ancora in ambito sentimentale.
Ed è proprio questo di cui parleremo oggi: l’autosabotaggio nelle relazioni amorose.
Buon ascolto!