Prima track dell'album Poemi Operativi di Colonnello Schneider, in uscita su su tutte le piattaforme digitali.
Quello tra poesia e guerra è un intreccio forte e spinoso. La genesi di questo legame comincia a consolidarsi dai primi del '900, raggiungendo il suo apice a vacallo dei due conflitti mondiali. La poesia prende la forma di una nuova creatura e strumento d'espressione che si nutre delle atrocità, come di idee ed esperienze forti portate dalla guerra.
Si sta come / d'autunno / sugli alberi / le foglie [G. Ungaretti]
Il colonnello Schneider, commilitone della III divisione missili declama le sue poesie d'avanguardia che rievocano il vissuto di quegli anni e contribuiranno a rappresentare uno scenario futuribile, fatto di bellezza ma anche di conflitto, in senso esteso, interiore.
«In pace e in guerra, al fronte o nelle retrovie, da ufficiale come da medico, fra trafficanti ed eccellenze, davanti alle celle dei manicomi e a quelle delle prigioni, accanto ai letti e alle bare, nell'ora del trionfo e in quella della caduta, non mi ha mai abbandonato la trance che questa realtà non esista» [Gottfried Benn - poeta, esponente dell'espressionismo tedesco]
TESTO:
Vorrei ubriacarmi
ma non ho da bere.
Vorrei fumare,
ma non ho sigarette.
Vorrei uscire,
ma fuori fa troppo freddo.
Vorrei mangiare,
ma non ho fame.
Vorrei dormire,
ma il tuo ricordo, tramutato in incubo,
non mi permette di farlo.
Vorrei non avere paura,
ma la paura mi ha già circodato.
Vorrei amarti,
ma tu me lo impedisci.
Vorrei regalarti,
giorni felici,
ma tu rifiuti la felicità.
Vorrei urlare che ti amo,
ma la voce non esce.
Vorrei credere che non ti amo,
ma il mio cuore si rifiuta.
Vorrei uscire con altri,
ma alla fine
hanno tutti il tuo viso.
Vorrei morire,
ma il mio angelo
non mi permette di farlo.
Vorrei,
vorrei tanto riuscire a fare tante cose,
ma purtropp non ne sono in grado.
Vorrei essere una persona forte,
ma purtroppo, di fronte a te,
tutte le mie sicurezze svaniscono
e ritorno ad essere la persona che ho sempre odiato
di più,
me stesso.
Da che ho memoria
ho sempre avuto una spada fra le mani,
fatta di legno,
mentre stoicamente affrontavamo il drago,
insieme,
fatta di ferro,
mentre sfidiamo un demone.
Fatta di accaio,
mentre freddamente sorridiamo
alla testa del demone.
L'ennesima battaglia,
da che ho memoria,
ho sempre avuto una spada
insaguindata fra le mani,
ricoperte del mio sangue,
schegge che stringo fra le mani,
impregnata del sangue coniuge di due opposti;
incasotonato il sangue di innumerevoli battaglie,
da che ho memoria,
ho sempre avuto una spada in mano.
Non poteva proteggermi,
ma sono sopravvissuto.
Può proteggermi? Ma è ormai arrugginita.
Mi sta proteggendo,
ma ormai non fa avvicinare più nessuno.
Da che ho memoria,
ho sempre combattuto
stringendo fra le mani
una spada.
SEGUICI SU:
Instagram https://www.instagram.com/katatsunadeltafraki/
X https://x.com/KD_label
Bandcamp https://katatsunadeltafraki.bandcamp.com/
Hosted by Ausha. See ausha.co/privacy-policy for more information.