
36-Viaggio intorno alla mia camera
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Ho promesso un dialogo fra la mia anima e la bestia; ci sono però certi capitoli che mi sfuggono, ma piuttosto ce ne sono di altri che scorrono dalla mia penna mio malgrado, si svegliano i miei progetti; nel novero è compreso quello della mia biblioteca, che abbrevierò più che posso. - I 42 giorni stanno per finire, e un uguale spazio di tempo non basterebbe per terminare la descrizione del ricco paese dove così piacevolmente viaggio.
la mia biblioteca è dunque composta di romanzi, debbo pur dirvelo, - sì, di romanzi, e di alcuni poeti scelti.
Come non avessi abbastanza mali, partecipo volontariamente anche di quelli di mille personaggi immaginari, e li sento intensamente così come i miei: quante lacrime ho versato sui miei libri! Ma se in tal modo cerco finti tormenti, in quel mondo immaginario io trovo in compenso la virtù, la bontà, il disinteresse, che non ho ancora trovato uniti nel mondo reale dove esisto. - Vi trovo una donna quale la desidero, senza malumore, senza leggerezza, senza finzione: non dico nulla della bellezza; fidatevi della mia immaginazione: la faccio così bella, che non vi è nulla da ridire.poi, chiudendo il libro, che non corrisponde più alle mie idee, la prendo per mano, e insieme percorriamo un paese mille volte più delizioso di quello dell’Eden. Quale pittore potrebbe raffigurare il paesaggio incantato dove ho accomodato la divinità del mio cuore! E quale poeta potrà mai descrivere le vive e varie sensazioni che provo in cui le regioni incantate?
Quante volte non ho maledetto l’eroe di quel romanzo che tutti i momenti va a imbarcarsi nuove disavventure, che potrebbe evitare! - Non riesco a sopportare quel tipo di libri, e quelle calamità a catena; ma se per distrazione io ne apro uno, devo divorarlo fino in fondo.
Non posso abbandonare i personaggi dei libri quando corrono per liberarsi da nemici e affanni.
alla fine, entro talmente nelle loro pene, prendo così interesse a loro e alle loro sventurati famiglie, che l’improvvisa apparizione dei feroci inseguitori mi fa rizzare i capelli; sudo freddo quando leggo quel passo, il mio spavento è vivo e reale, come se dovessi essere io stesso arrostito hai mangiato da quelle canaglie.
Quando ho pianto hai fatto l’amore abbastanza, cerco qualche poeta, e riparto per un altro mondo.