Una voce femminile rompe il silenzio per pronunciare, mormorare, urlare il suo amore all'uomo che ha perso due volte. La prima perdita è sopraggiunta nel momento della constatazione del fallimento della loro relazione, la seconda con la tragica notizia del suicidio di lui.

È una perdita assoluta e una spaccatura che si estende. Se la prima volta si era rifugiata nel senso di colpa e nella depressione, ora si apre al coraggio di guardare i ricordi, dai più lucenti ai più oscuri, mossa dalla voglia di capire e capirsi. È stata abbastanza per lui? Lui è stato abbastanza per lei? E se invece nessuno dei due avesse una vera colpa, e si fosse trattato semplicemente di un'incompatibilità tra le reciproche aspettative? In fondo, non dovremmo dimostrarci all'altezza solamente della vita?

Benedetta Palmieri torna alla narrativa firmando un inno che è una discesa nel dolore, e nell'amore, per riemergere nella rinascita.

Benedetta Palmieri (1973) si è fatta conoscere dal grande pubblico con I Funeracconti (Feltrinelli), pubblicato nel 2011 e classificatosi terzo al Premio Tropea. Dopo dieci anni di silenzio, punteggiato unicamente da collaborazioni con giornali e riviste, è tornata alla narrativa col romanzo Emersione.