Pablo Escobar è stato senza dubbio il bandito più famoso degli ultimi decenni. Un criminale responsabile di migliaia d'omicidi, leader del cartello che ha distribuito, nel mondo, centinaia di tonnellate di cocaina, capo di un esercito di sicari che hanno insanguinato la Colombia. Ma anche indiscutibile benefattore della moltitudine di disperati che affollano le periferie di Medellín, il genio degli affari loschi che riuscì ad entrare nell'Olimpo degli uomini più ricchi del mondo, il politico tanto abile da farsi eleggere in parlamento, l'uomo di una parola sola, il figlio-padre e sposo straordinariamente affettuoso e capace di sacrificare tutto per la salvezza dei suoi cari.
L'originale radiofonico racconta gli ultimi due anni della sua esistenza trascorsi, il primo nel suo carcere dorato e il secondo in una fuga sempre più sventurata. Le parole di Escobar sono accompagnate dai suoni delle emittenti televisive e radiofoniche colombiane; e i rumori della guerra urbana con bombe, mitragliate e pistolettate. La colonna sonora è costituita dalle musiche preferite dal capo narcos: salsa cubana, cumbia e vallenato, le canzoni della mala, veri "hit" del sottomondo criminale colombiano e i tanghi di quel Gardel che finì tragicamente i suoi giorni proprio a Medellín.
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