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L'ultimo nato della covata era tanto, tanto diverso dai suoi fratelli. Tutti lo maltrattavano, e alla fine rimase solo. Ma dopo un lungo, terribile inverno le cose cambiarono per sempre...

C'era una volta un taglialegna che aveva sette figli maschi. Il più piccolo e sveglio era lungo un pollice e si chiamava Pollicino. Venne la brutta povertà, e siccome non c'era da mangiare, il taglialegna decise di abbandonare i figli. Un mattino li portò nel centro della foresta, e li lasciò lì. Regia: Gaetano Cappa.

Questa è l'ultima novella che Papà Catrame racconta all'equipaggio. Riuscirà questa volta a convincere il Capitano della nave della verità di una delle tante leggende e misteri che si tramandano i marinai che solcano gli oceani?

Questa forse è la novella più tenebrosa e lugubre che Papà Catrame ha raccontato all'equipaggio; il Capitano della nave riuscirà a spiegare anche questo mistero?

In questa Novella Papà Catrame ci racconterà delle Murene, un altro misterioso pesce a cui sono legate tante storie misteriose e tante superstizioni dei marinai.

La novella che racconterà Mastro Catrame durante la nona serata riguarda un gigantesco mostro, con le sembianze di un serpente; anche questa volta il capitano della nave riuscirà a fornire una spiegazione scientifica del fenomeno?

Esistono veramente le Sirene? E' difficile credere all'esistenza di queste creature, ma sicuramente Papà Catrame è in grado di raccontarci qualche cosa su di loro...

Il Vascello dei Topi è la settima novella che Papà Catrame racconta all'equipaggio. Il racconto inizia con la spiegazione scientifica che il Capitano fornisce in merito al precedente episodio, e prosegue con un racconto di una nave infestata da topi, con i quali Papà Catrame finirà con il fare amicizia.

Un drammatico e misterioso naufragio di una nave predestinata ad abissarsi; questo sarà l'argomento della sesta novella che vi racconterà Papà Catrame, e che anche il Capitano difficlmente riuscirà a spiegare in modo scientifico.

La sesta novella di papà Catrame vi trasporterà tra le nebbie e ghiacci polari e vi farà rabbrividire, ma non soltanto di freddo....

E' possibile che mastro Catrame sia stato re di una isola? Pare proprio di sì, come scopriremo in questo racconto, tratto dalle Novelle Marinareche di Emilio Salgari, dove il nostro vecchio marinaio subirà un naufragio e verrà ospitato da una tribù di indigeni molto, molto, ospitali.

Tra i racconti attribuibili agli inizi del Novecento, si trova Lo specifico del dottor Menghi,12 già compiuto nel 1904. In quest’opera la tematica
economico-sociale assume una connotazione diversa, rispetto ai racconti del decennio precedente: Svevo si accinge a sottolineare la negatività dei risultati della scienza medica finalizzati all’arrivismo, mero successo personale.

Si tratta di un racconto lungo. Un facchino uccide e deruba un compagno di sbornie. Compie poi, sulla spinta del senso di colpa, una serie di errori che porteranno al suo smascheramento e al suo arresto. Si avverte l'influenza sulla narrazione di Zola e del naturalismo. Si avvertono, inoltre, echi kafkiani e dostoevskijani, ma sopratutto traspare la passione dell'autore per l'analisi psicologica.

Il protagonista del racconta, che è un uomo anziano e parla in prima persona, ad una festa di matrimonio ottiene una deroga alla sua ferrea dieta ed esagera con il vino e il cibo. Il vino, invece di dargli allegria, lo renderà irascibile e ridicolo. Oltre a litigare con parenti amici, il pasto e il vino troppo abboondante gli causeranno insonnia e incubi.

L'omino anticipato, "Ossia la storia di tutti quei ragazzi che vogliono parere uomini prima del tempo", è il primo dei racconti pubblicata da Collodi nella raccolta "Storie Allegre". Ascoltandolo non può non venirci alla mente qualche espressione che si ritroverà poi in "Pinocchio"; nel racconto compare anche un cane di nome "Melampo", che si incontrerà anche nelle avventure di Pinocchio.

In Scimmiotto, racconto del 1912, Capuana offre un’ennesima versione del tipo di eroe a lui così caro: l’orfanello che riesce a farsi da sé; la storia della sua vita resta però in parte nel vago ed assume quindi, come scrive Carla Poesio, «un andamento quasi favoleggiante.

Tratta da "Racconti Sardi", In Sartu (nell'ovile) è una bella storia d'amore e di passione raccontata da Grazia Deledda ambientata tra le montagne sarde; l'interpretazione di AnnaPaola Carrino rende questo racconto estremamente piacevole all'ascolto.

Avventura e magia in questa bella fiaba di Emma Perodi, ambientata nel casentinese.

Amore romantico e dramma si intrecciano in questo racconto di Grazia Deledda tratto da "Racconti Sardi". Fa da cornice un paesaggio naturale descritta con grande sensibilità e sensualità.

Tra "Le Dolci Rime", una raccolta di poesi dedicate ai bambini che Guido Gozzano inserì come Appendice a una raccolta di fiabe scritte nel 1917 da sua madre, troviamo questa bella e particolare poesia che descrive la nascita di "Gesù bambino".