検索キーワード： イタリア

Quando nel giugno 1941 Hitler scatenò l'"operazione Barbarossa" contro l'Unione Sovietica, avrebbe fatto volentieri a meno dell'aiuto italiano; l'Italia, aveva scritto a Mussolini, avrebbe giovato di più concentrando il suo impegno in Nordafrica. Ma Mussolini voleva esserci a tutti i costi, e fece costituire il Corpo di spedizione italiano in Russia (Csir), che a metà luglio partì per il fronte orientale. Un anno dopo, unito a nuovi corpi d'armata nell'Armir (Armata italiana in Russia), fu schierato sul Don.

Esplorare la geografia degli insediamenti ebraici in Italia significa percorrere quasi duemila anni di storia, imbattendosi in presenze ora sradicate per sempre, ora interrotte ma ripristinate dopo secoli, ora rimaste quasi immutate. Si comincia con le giudecche, i quartieri aperti dove gli ebrei si mescolavano ai cristiani, senza limitazioni, per arrivare ai ghetti, ovvero i quartieri chiusi da mura e portoni in cui gli ebrei vissero la loro separatezza fino ai tempi moderni.

Tra il 1926 e il 1943 l'Italia è disseminata di luoghi di confino: isole, da cui fuggire è più difficile, ma anche borghi arroccati e sperduti nell'Abruzzo-Molise e nel Sud, dove il regime fascista invia gli oppositori e successivamente anche gli ebrei. Luoghi desolati, abitati da contadini spesso analfabeti, stupefatti all'arrivo di gente ammanettata come delinquenti. Oggi le isole di Ponza, Ventatene, Lipari, Lampedusa, e le Tremiti, così come i paesini di montagna, sono mete turistiche in cui nulla sembra evocare quel doloroso passato.

Nel suo percorso millenario il nostro paese ha conosciuto fasi alterne di prosperità e di declino. Dopo i successi del Novecento, da anni sembra arenato nelle secche di una lunga stagnazione, che non trova paragoni nel resto dell'Occidente. Come è stato possibile passare da una realtà economica tra le più floride all'attuale declino? Alla luce delle più aggiornate ricerche sul reddito e sulla disuguaglianza, sul divario Nord-Sud e sulla performance delle imprese, l'audiolibro mostra come l'origine dei successi e dei fallimenti italiani sia da ricercarsi nell'assetto politico.

L'audiolibro tratteggia sedici ritratti biografici di donne che hanno partecipato, anche senza essere militanti, a quel grande passaggio d'epoca che va sotto il nome di Sessantotto. Così Franca Viola che si ribellò agli arcaici costumi siciliani e rifiutò il matrimonio riparatore, così Mara Cagol che pagò con la vita la scelta del terrorismo brigatista. Due ribellioni diverse, una pacifica e una violenta, emblematiche di quegli anni. E in mezzo ci sono le altre, Amelia Rosselli, Carla Accordi, Patty Pravo, Giovanna Marini, Perla Peragallo, Krizia, Emma Bonino, Rossana Rossanda.

Una reggia, un monumento celebrativo, un luogo di culto? L'appassionante enigma di Castel del Monte sembra fare tutt'uno con la personalità di colui che lo fece costruire, Federico II: imperatore cristiano, illuminista ante litteram, tiranno politico e legislatore egualitario, cultore delle scienze ed esoterista. Nella vicenda dell'Italia meridionale e del suo distacco dal resto della penisola, un filo rosso collega la politica ipercentralista di Federico II, con la sua splendida architettura castellana, e l'assenza di un'autonomia urbana nel Mezzogiorno.

II '68 è stato moltissime cose immateriali: la musica, i poster, Bandiera Gialla alla radio, la scoperta dei "giovani" a livello planetario. Ed è stato anche molte cose materiali: l'eskimo e le Clarks, le minigonne, gli stivaletti, il mangiadischi, il ciclostile e il megafono. Ha generato nuovi modi di fare politica tra autogestioni e assemblearismo, di stare insieme nelle comuni o nelle famiglie aperte, di viaggiare tra nomadismo e misticismo. Ma è stato anche luoghi, alcuni mitizzati: la Trieste di Basaglia, Venezia e Porto Marghera, Trento e Sociologia, Milano e la Zanzara.

Per l'Italia repubblicana le vicende del 1948 hanno sancito la fine della travagliata transizione dal fascismo alla democrazia e l'inizio di una fase politica nuova. Il voto del 18 aprile rappresentò anche una netta scelta di campo nel bipolarismo della guerra fredda, scelta che non fu messa in discussione neppure dalla grave crisi dell'attentato a Togliatti, che in quello stesso anno portò il paese sull'orlo di un'insurrezione e ai una nuova guerra civile. Come vissero gli italiani quel passaggio tumultuoso? Quali ideali li animarono?

Dallo Stadium, gigantesca arena inaugurata a Torino nel 1911, allo Juventus Stadium, aperto - sempre a Torino - nel 2011: nell'arco di un secolo il nostro football ha vissuto momenti epici e tragici. Ricordiamo la vittoria dell'Italia ai mondiali del 1934, disputati in casa; i trionfi del Grande Torino; lo storico scudetto del Cagliari di Gigi Riva e quelli del Verona di Bagnoli e del Milan di Sacchi; ma anche la drammatica morte del tifoso laziale Vincenzo Paparelli in un derby Roma-Lazio del 1979, e il "Totonero", primo grande scandalo calcistico.

"Stiamo vivendo un neo-medioevo culturale e occorre ricominciare a credere nella bellezza." "Come nel Medioevo le tradizioni e le superstizioni avevano prodotto una quasi impenetrabile rete di vincoli e remore, così oggi le nuove superstizioni, prodotto artificiale della moderna civiltà ipertecnologica e postmoderna, si calano sulla realtà nella forma di una ragnatela ugualmente fitta di nuove infinite regole e inutili e sovrapposte servitù, di artificiose e forzose convenzioni ideologiche, politiche, culturali.

Iris Origo, one of the twentieth century's great diarists, was born in England in 1902. As a child, she moved between England, Ireland, Italy and America, never quite belonging anywhere. It was only when she married an Italian man that she came to rest in one country. Fifteen years later, that country would be at war with her own. With piercing insight, Origo documents the grim absurdities that her adopted Italy underwent as war became more and more unavoidable.

In the summer of 1849, Giuseppe Garibaldi, Italy's legendary revolutionary, was finally forced to abandon his defense of Rome. He and his men had held the besieged city for four long months, but now it was clear that only surrender would prevent slaughter and destruction at the hands of a huge French army. Against all odds, Garibaldi was determined to turn defeat into moral victory.

The Brandenburgers were Hitler's Special Forces, a band of mainly foreign German nationals who used disguise and fluency in other languages to complete daring missions into enemy territory. Overshadowed by stories of their Allied equivalents, their history has largely been ignored. First published in 1984, de Giampietro's highly-personal and eloquent memoir is a vivid account of his experiences. In astonishing detail, he delves into the reality of life in the unit from everyday concerns and politics to training and involvement in Brandenburg missions.

Sicily has always acted as a gateway between Europe and the rest of the world. Fought over by the Phoenicians and Greeks, the Romans, Goths and Byzantines, Arabs and Normans, Germans, and the Spanish and the French for thousands of years, Sicily became a unique melting pot where diverse traditions merged, producing a unique heritage and singular culture. In this fascinating account of the island from the earliest times to the present day, author and journalist Jamie Mackay leads us through this most elusive of places.

Baron Giulio Cesare Andrea Evola, known to the English-speaking world as Julius Evola (1898-1974), was an Italian philosopher, magician, painter, occultist, Orientalist, linguist, and champion mountain climber. Often considered a pillar of Neo-Fascist thought, Evola opposed Fascism and called himself a “radical traditionalist”.

Best-selling author of Italian Ways Tim Parks follows the hair-raising journey of Italian revolutionary Giuseppe Garibaldi, 250 miles on foot from Rome to Ravenna, to look at Italy past and present.

The Roman army was the greatest fighting machine the ancient world produced. The Roman Empire depended on soldiers not just to win its wars, defend its frontiers and control the seas but also to act as the engine of the state. Roman legionaries and auxiliaries came from across the Roman world and beyond. They served as tax collectors, policemen, surveyors, as civil engineers and, if they survived, in retirement, as civic worthies, craftsmen and politicians. Some even rose to become emperors.

Between the birth of Dante in 1265 and the death of Galileo in 1642 something happened that transformed the entire culture of Western civilisation. Painting, sculpture and architecture would all visibly change in such a striking fashion that there could be no going back on what had taken place. Likewise, the thought and self-conception of humanity would take on a completely new aspect. Sciences would be born or emerge in an entirely new guise. The ideas that broke this mould largely began, and continued to flourish, in the city of Florence in the province of Tuscany.

In this glittering biography, Elizabeth Lev reexamines Caterina Sforza's extraordinary life and accomplishments. Raised in the court of Milan and wed at age ten to the pope’s corrupt nephew, Caterina was ensnared in Italy’s political intrigues early in life. After turbulent years in Rome’s papal court, she moved to the Romagnol province of Forlì. Following her husband’s assassination, she ruled Italy’s crossroads with iron will, martial strength, political savvy—and an icon’s fashion sense. In finally losing her lands to the Borgia family, she put up a resistance that inspired all of Europe.

At the start of World War II, the US Army had two cavalry divisions - and no mountain troops. The German Wehrmacht, in contrast, had many well-trained and battle-hardened mountain divisions, some of whom by 1943 blocked the Allied advance in the Italian campaign. Starting from scratch, the US Army developed a unique military fighting force, the 10th Mountain Division, drawn from the ranks of civilian skiers, mountaineers, and others with outdoor experience.