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In late 2000, a young boy in Ahmedabad dreams of owning a business. To accommodate his friends' passion, he opens a cricket shop. However, nothing comes easily in a turbulent city. To realise their goals, they will have to face it all - religious politics, calamities, unacceptable love and, above all, their own mistakes. Will they make it? Can an individual's dreams overcome the nightmares of real life? Can we succeed despite mistakes?

In Alcohol, Tobacco, and Firearms, Tim McLoughlin draws upon his three-decade career in the criminal justice system with his characteristic wit and his fascination with misfits and malfeasance. A lifetime immersed in New York City feeds short stories that evoke a landscape of characters rife with personal arrogance and misjudgment; and nonfiction essays about toeing the line when the line keeps disappearing.

"Al mattino la superficie del fiume splende come se migliaia di fogli d'oro stropicciati scorressero sull'acqua." Sei bozzoli di preziosa seta esistenziale. Sei fili tesi dal destino. Sei racconti intorno al tempo, alla guarigione, al fato. Sei racconti tessuti in una Tokyo sfolgorante di luci notturne e pulsante di vita. Tutti feriti, chi da un trauma infantile, chi da un abbandono, chi da una storia d'amore tormentata, i protagonisti si sono chiusi in un guscio che li protegge ma insieme li separa dal mondo.

New to town and delusionally confident, Slide imagined himself living in a glossy building with doormen and sweeping views of the skyline. Instead he's landed in a creaking, stuffy apartment with two roommates: a loping giant who hardly leaves his room, and a weight-obsessed neurotic who keeps no fewer than forty-seven lamps throughout the house, blazing at all hours. Unwilling to accept this fate, Slide—a barber with an opaque past—embarks on a quest for the perfect apartment, pinballing through the sprawling, madcap city of Polis and its endless procession of neighborhoods.

Traumatized by his reeducation at the hands of his former best friend, and struggling to assimilate into French culture, the Sympathizer finds Paris both seductive and disturbing. As he falls in with a group of left-wing intellectuals he meets at dinner parties given by his French Vietnamese “aunt”, he finds stimulation for his mind but also customers for his narcotic merchandise. But the new life he is making has perils, whether the self-torture of addiction, the authoritarianism of a state locked in a colonial mindset, or the paradox of how to reunite his two closest friends.

Chihiro ha perso da poco la madre e sta cercando di rifarsi una vita a Tokyo, lontano dalla cittadina di provincia a cui la legano brutti ricordi. Nakajima è tormentato da un passato misterioso che gli impedisce di vivere fino in fondo i propri sentimenti. Mino e Chii vivono in una casa nei pressi di un lago, un luogo fuori dal tempo e dallo spazio.

It’s October in Montreal, 2002, and winter is coming on fast. Past due on his first freelance gig and ensnared in lies to his family and friends, a graphic design student with a gambling addiction goes after the first job that promises a paycheck: dishwasher at the sophisticated La Trattoria. Though he feels out of place in the posh dining room, warned by the manager not to enter through the front and coolly assessed by the waitstaff in their tailored shirts, nothing could have prepared him for the tension and noise of the kitchen, or the dishpit’s clamor and steam.

La ciudad de Dios es una antología de artículos y relatos que Pier Paolo Pasolini escribió en su mayoría en la década de los cincuenta, recién llegado de Friuli a una Roma aún extraña y ya desesperadamente querida, telón de fondo a la vez grotesco y poético de estas páginas publicadas por primera vez en España.

Dans une ville imaginaire de Californie, se croisent les destins d’hommes et de femmes venus des quatre coins du monde pour participer à la construction d’un gigantesque pont suspendu. Après une interruption pour des raisons écologiques, le chantier reprend de plus belle, une histoire d’amour imprévue se dessine et une grève se profile. Un récit épique sur les effets collatéraux de la mondialisation.

There are stories we never talk about. Stories we are afraid to share. Simply because they hurt too much or no one wants to listen to them. Such was the story of Jhanvi, who is a budding social media influencer. She appears to have it all together, but something is missing: Jhanvi has this impossible need that drives her to be more perfect than any person could possibly be. And the story of Ashray, who had a rocky start in life. With hard work and determination, he translates his dreams into reality, but his deep-seated insecurities come to the fore when life throws him a curveball.

Lo scrittore Guido Battaglia è un inventore di storie, meglio, di barzellette. In crisi dopo la partenza della collega Valeria, talento prezioso per la stesura d’ogni sua opera, vive smarrito in un’imprecisata città su cui imperversa un bacillo sconosciuto, dando intanto corpo a ricordi e fantasmi. In un’atmosfera sospesa, segnata dal passaggio dei camion del genio militare e delle ambulanze, viene incaricato da due irresistibili ragazze di comporre la storia che salvi non solo la propria, ma tutte le città dall’assedio della “peste nuova”.

Fleeing her moribund marriage in Cape Town, Beth accepts a diplomatic posting to Shanghai. In this anonymous city, she hopes to lose herself in books, wine, and solitude, and to dodge whatever pangs of conscience she feels for her fealty to a South African regime that, by the 21st century, has betrayed its early promises.

Bombay was the city everyone came to in the early decades of the 19th century: among them, the Goans and the Mangaloreans, looking for safe harbour, livelihood, and a new place to call home. Communities congregated around churches and markets, sharing lord and land with the native East Indians. The young among them were nudged on to the path of marriage, procreation and godliness, though noble intentions were often ambushed by errant love and plain and simple lust. As in the story of Annette and Benji (and Joe) or Michael and Merlyn (and Ellena).

Ciudad de Dios es, a su vez, producto de un estudio de la antropóloga Alba Zaluar sobre la favela Ciudad de Dios, de donde el autor de esta obra fue su habitante. Asimismo, Lins fue integrante del equipo de investigación de Zaluar. De ahí que estas páginas sean una fiel mirada sociológica sobre el fenómeno que aquejó a la sociedad carioca en la década de los noventa, cuando explotó una caótica guerra por la droga.

Hailed as “one of the most thrilling writers at work today” (Huffington Post), Diana Evans reaches new heights with her searing depiction of two couples struggling through a year of marital crisis. In a crooked house in South London, Melissa feels increasingly that she’s defined solely by motherhood, while Michael mourns the former thrill of their romance. In the suburbs, Stephanie’s aspirations for bliss on the commuter belt, coupled with her white middle-class upbringing, compound Damian’s itch for a bigger life catalyzed by the death of his activist father.

Storie viste dal marciapiede, dal basso di chi nei luoghi sta. Cartoline, brevi lettere, trenta racconti scritti come si fa quando si parte per davvero e si racconta una storia a qualcuno che si ama. Con lo stesso titolo era già uscito un altro racconto di Erri De Luca, alla fine degli anni Novanta. In quell'edizione c'erano le storie dei suoi viaggi nella Bosnia in guerra, nel pieno della Guerra civile jugoslava. In questo altro Pianoterra quelle storie non ci sono quasi più. Resta però identica la prospettiva di chi guarda. Perché questo audiolibro è un "atto di residenza".

"Quella di cui godevo in quei giorni afosi, camminando sui larghi marciapiedi di viale Manzoni e di via Merulana al riparo del fogliame dei platani, era indubbiamente una felicità partorita da un'illusione: l'illusione di un piccolo numero di strade e incroci capace di suggerirmi la sensazione, razionalmente insana, che esistesse per me, come di farmi sentire a casa, qualunque disastro fosse in corso o mi pendesse sulla testa..."

Luca Doninelli intreccia quattro storie ambientate nella Milano contemporanea, legate dal bisogno dei protagonisti di scoprire la propria identità, oltre l'immagine che gli altri (o essi stessi) hanno costruito loro attorno. Una ragazza scontenta della sua normalità comincia a immaginare di essere stata un ragazzo poi diventato una ragazza. Una giovane donna lesbica, che rimane turbata e incuriosita da un uomo che si è innamorato di lei, ha una storia di sesso con lui, poi lo abbandona ma non riesce a dimenticare il suo sguardo.

La luce lo sveglia. Per un attimo pensa di essere a casa, poi sente la gamba informicolita e la maglietta incollata alla schiena dal sudore freddo. È disteso su tre poltroncine. Alza gli occhi, la discoteca è sgombra. Un estuario di luce l'empie dalla porta di sicurezza spalancata. In mezzo alla pista, un ometto, impegnato a lustrare il finto alabastro con uno spazzolone, vede questo tipo che si sveglia sconvolto, che si gratta la testa: "Buongiorno, eh!" gli ride di laggiù. Il Mella si alza, si stira, che è successo, già le sei, le sette?

Una famiglia del Nord Italia, tra l'inizio di un secolo e l'avvento di un altro. I Sartori, quattro generazioni, dal 1917 al 2012, dal Friuli rurale alla Milano contemporanea, dalle guerre mondiali alla ricostruzione alla globalizzazione, dal lavoro nei campi alle scrivanie delle multinazionali. Romanzo storico e corale, vasto ritratto narrativo del Novecento italiano, forse il primo di uno scrittore sotto i quarant'anni, il racconto dei Sartori affronta il fardello di un'eredità che sembra andata in malora. Se gli errori e le sfortune dei padri ricadono sui figli, come liberarsene?