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Since she was young, Tala Raassi knew her fate lay in fashion. But growing up in her beloved homeland of Iran, a woman can be punished for exposing her hair in public, let alone wearing the newest trends. Despite strict regulations, Tala developed a keen sense of style in backroom cafes and secret parties. She never imagined her behavior would land her in prison or bring the cruel sting of a whip for the crime of wearing a mini-skirt. Tala's 40 lashes didn't keep her down - they fanned the flames of individuality and inspired her to embrace a new freedom in the United States.

Susan Burton's world changed in an instant when her five-year-old son was killed by a van driving down their street. Consumed by grief and without access to professional help, Susan self-medicated, becoming addicted first to cocaine then to crack. As a resident of South Los Angeles, a Black community under siege in the War on Drugs, it was but a matter of time before Susan was arrested. She cycled in and out of prison for over 15 years; never was she offered therapy or treatment for addiction.

On a hot and dusty December day in 1980, the bodies of four American women - three of them Catholic nuns - were pulled from a hastily dug grave in a field outside San Salvador. They had been murdered two nights before by the US-trained El Salvadoran military. News of the killing shocked the American public and set off a decade of debate over Cold War policy in Latin America. The women themselves became symbols and martyrs, shorn of context and background.

David Wojnarowicz's brief but eventful life was not easy. From a suburban adolescence marked by neglect, drugs, prostitution, and abuse to a squalid life on the streets of New York City, to fame - and infamy - as an activist and controversial visual artist whose work was lambasted in the halls of Congress, all before his early death from AIDS at age thirty-seven, Wojnarowicz seemed to be at war with a homophobic "establishment" and the world itself. Yet what emerged from the darkness was a truly extraordinary artist and human being.

Quella di Vera Pegna è la storia di una vita comune e, in quanto tale, straordinaria. La storia di una donna normale, una qualsiasi cittadina del mondo; la storia di una donna speciale, vissuta attraverso il più lungo dei secoli brevi. La storia di Vera Pegna è la nostra storia. L'infanzia ad Alessandria d'Egitto, gli insegnamenti del nonno, la disciplina del collegio, il debutto in società. Poi gli anni in Svizzera, l'università, l'interpretariato, l'incontro con il buddismo.

Cosa significa vivere fuori dal nostro paese per portare aiuto alle persone più deboli del mondo, testimoniando nel concreto il proprio ideale di giustizia sociale? Ecco le storie di vita quotidiana, di emozioni, di gioie, di successi, vissute dagli operatori umanitari italiani di Medici senza frontiere, raccontate attraverso le loro lettere e i loro racconti. Diversi sono gli scenari ma comuni molti dei riferimenti: l'ingiustizia, la mancanza di strutture sanitarie minimali o di acqua, la morte per denutrizione.

Narrando le azioni e le ragioni che muovono i corpi ribelli, l'autore attraversa epoche e luoghi diversi, dall'Europa all'America Latina, portando alla luce le esistenze di uomini e donne che hanno sacrificato tutto a un ideale. Insieme alle gesta di Tupac Amaru o del condottiero maya "Serpente Nero", rivivono le imprese di "Quico" Sabaté, l'anarchico inventore di un mortaio lancia-proclami per bombardare i franchisti; le beffe della primula rossa Silvio Corbari, il partigiano che prendeva in giro i nazifascisti.

In Siria, alle porte di Damasco, la città ribelle di Daraya è alle corde per l'assedio implacabile dell'esercito di Assad. Un inferno che dura da quattro lunghissimi anni, scanditi dai bombardamenti con i barili esplosivi, gli attacchi con il gas, la morsa della fame che stringe gli abitanti isolati. Per reagire alla violenza del regime, alla mortificazione emotiva, al senso di sconfitta e terrore che pervade la popolazione, quaranta giovani volontari decidono di dedicarsi a cercare e mettere al sicuro migliaia di libri finiti sotto le macerie delle case e delle scuole.

In an extraordinary career David Fenton has learned firsthand what to do—and not to do—to propel progressive causes into the public eye and create real, impactful, lasting change.

El 4 de junio de 1972, el tribunal de San José, California, tras trece horas de deliberación, trece semanas de proceso y un jurado compuesto íntegramente por blancos, declara inocente a ANGELA YVONNE DAVIS (1944), acusada dos años antes de participación en homicidio, secuestro y conspiración. Terminaba así el proceso judicial de la activista y filósofa afroamericana, discípula de Herbert Marcuse y una de las figuras más destacadas e influyentes del llamado Black Power.

NANCY FRASER (1947) es una de las representantes más destacadas de la llamada "teoría crítica". Su vida y su obra están atravesadas por un "hilo rojo" compuesto de múltiples cuestiones que la han apasionado desde sus primeros años de activismo político, en la década de los sesenta. Pero, de entre todas ellas, destacan dos, especialmente: las injusticias sociales que asolan la sociedad contemporánea y las contradicciones que produce el sistema capitalista.

JUDITH BUTLER (1956) es una figura incómoda, a veces incomprendida y otras mal interpretada y aun instrumentalizada como diana de la polémica en el ámbito de campañas ideológicas, empezando por cuanto atañe a las cuestiones de género y la teoría crítica.

डॉ. बाबासाहेब आंबेडकर हे नाव आज सर्वांत आदरणीय भारतीयांच्या नामावलीत घेतलं जातं आणि देशभरातील त्यांच्या पुतळ्यांची संख्या महात्मा गांधींच्या पुतळ्यांखालोखाल असेल. किंबहुना, आधुनिक काळातील 'सर्वांत थोर भारतीय' ठरवण्यासाठी अलीकडे एक मतचाचणी घेण्यात आली, त्यात दोन कोटींहून अधिक मतं नोंदवली गेली आणि त्यात आंबेडकरांना गांधींपेक्षा जास्त मतं मिळाली होती.

आईच्या प्रेममय थोर शिकवणुकीचे सरळ, साध्या व सुंदर संस्कृतीचे एक करुण व गोड कथात्मक चित्र म्हणजे 'श्यामची आई' असे म्हणता येईल. खुद्द गुरुजी म्हणतात की, “ही कथा लिहिताना हृदयातील सारा जिव्हाळा येथे ओतलेला आहे. या गोष्टी लिहीत असताना माझे डोळे शतवार ओले झाले होते. हृदय गहिवरून व उचंबळून आले होते. माझ्या हृदयात मातेबद्दलच्या असणाऱ्या प्रेम, भक्ती व कृतज्ञता यांच्या अपार भावना 'श्यामची आई' वाचून जर वाचकांच्या हृदयातही उत्पन्न होतील तर हे पुस्तक कृतार्थ झाले असे म्हणता येईल.

In September of 2022, twenty-five years after Leonard Peltier received a life sentence for the murder of two FBI agents, the Democratic National Committee unanimously passed a resolution urging President Joe Biden to release him. Peltier has affirmed his innocence ever since his sentencing in 1977—his case was made fully and famously in Peter Matthiessen’s best-selling In the Spirit of Crazy Horse—and many remain convinced he was wrongly convicted. A wise and unsettling book, Prison Writings is both memoir and manifesto, chronicling Peltier’s life in Leavenworth Prison in Kansas.

Ahmet Altan è stato travolto dall'ondata di arresti che ha seguito, nel 2016, il fallito colpo di stato del 15 luglio contro Erdogan. Da allora è recluso in un carcere nei pressi di Istanbul. L'accusa a suo carico è di aver favoreggiato il golpe tramite "messaggi subliminali". Nel febbraio 2018 il suo processo-farsa si è concluso con un'atroce sentenza: ergastolo senza condizionale. "Non rivedrò più il mondo" è il messaggio che Altan lancia dalla sua cella: è un testo breve, che contiene molti universi.

«I bambini affamati erano tanti. Cominciava il tempo umido e freddo e non c’era carbone. I casi pietosi erano molti, moltissimi. Bambini che dormivano in casse di segatura per avere meno freddo, senza lenzuola e senza coperte. Bambini rimasti soli o con parenti anziani che non avevano la forza e i mezzi per curarsi di loro.» Così scrisse Teresa Noce, dirigente dell’Udi, Unione donne italiane, che fu l’anima del grande sforzo collettivo avviato all’indomani della Seconda guerra mondiale per salvare i piccoli del Sud condannati dalla povertà.

«Non intendevo scrivere questo libro. Un'autobiografia, alla mia età, mi sembrava presuntuosa». Ma questa ragazza nera cresciuta nella provincia americana, studiosa di filosofia, allieva di Adorno e di Marcuse, militante comunista e vicina alle Pantere Nere, attiva nelle battaglie contro il razzismo e contro il sistema «militare- industriale carcerario» americano, a poco più di vent'anni era già una stella polare per i movimenti in favore dei diritti civili.

Cosa succede quando si risponde al precariato del sistema capitalista trovando lavoro in una delle ultime realtà comuniste rimaste? In gioco ci sono la propria visione del mondo, le relazioni amorose e amicali, la ricerca di stabilità e dignità. Poco più che trentenne e attrezzata con un master in diplomazia, Carla Vitantonio è atterrata per la prima volta all’aeroporto di Pyongyang con un lavoro come insegnante di italiano.

Del nen prodigi del franquisme al moviment pacifista i el Black Power: un recorregut literari sobre les persones que van ser sacrificades per salvar una causa iniciada pel poder als seus països. Dos homes de mons oposats s’enfronten davant d’un tauler d’escacs: un va ser peó del franquisme, l’altre ho serà de la guerra freda. El peó recorre les vides de nombrosos «peons» lliurats a una causa política, a l’Espanya franquista o als Estats Units de Kennedy.