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In Presidents in Crisis, a former director of the Situation Room takes the listener inside the White House during 17 grave international emergencies handled by the presidents from Truman to Obama: from North Korea's invasion of South Korea to the revolutions of the Arab Spring, and from the 13 days of the Cuban Missile Crisis to the taking of American diplomats hostage in Iran and George W. Bush's response to the attacks of September 11, 2001.

L'Unione allargata a 28 paesi rappresenta una costruzione istituzionale e politica unica, ma anche un modello ideale. Sappiamo davvero come funziona? Quali sono le azioni, i programmi e le risorse che vengono preparati e mobilitati per raggiungere una certa omogeneità di sviluppo tra i paesi membri?

Dalla Compagnia delle Indie a Microsoft sono da sempre protagoniste dell'economia mondiale. Spesso di grandissime dimensioni, talvolta di formato tascabile, con una lunga storia nei paesi industrializzati, ma oggi in crescita anche nelle economie emergenti, le multinazionali sono osannate o contestate, in realtà poco conosciute.

È giusto cancellare il debito dei paesi più poveri? In che misura può contribuire a combatterne la povertà? Come agisce in questo campo la comunità internazionale? Personalità di governo e celebrità del mondo dello spettacolo, gruppi religiosi e Ong hanno attirato negli ultimi anni l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale su questo tema. E si è andata affermando la convinzione che il debito del Terzo mondo sia la più tipica espressione del dominio del ricco sul povero e che sia quindi moralmente giusto abolirlo.

Sorto nel 1995 per governare e sviluppare il commercio internazionale, considerato un fattore chiave della crescita in tutti i paesi, già nel 1999 il WTO è il principale bersaglio della protesta no global che esplode a Seattle e mette sotto accusa la sua politica di liberalizzazione. Ma come funziona realmente il WTO? Come vengono prese le decisioni al suo interno e qual è il suo ruolo nelle controversie commerciali tra i vari paesi?

In 2002, the town of Galesburg, a slowly declining Rustbelt city of 33,000 in western Illinois, learned that it would soon lose its largest factory, a Maytag refrigerator plant that had anchored Galesburg's social and economic life for decades. Workers at the plant earned $15.14 an hour, had good insurance, and were assured a solid retirement. In 2004, the plant was relocated to Reynosa, Mexico, where workers sometimes spent 13-hour days assembling refrigerators for $1.10 an hour.

With rapid globalization, the world is more deeply interconnected than ever before. While this has its advantages, it also brings with it systemic risks that are only just being identified and understood. Rapid urbanization, together with technological leaps, such as the Internet, mean that we are now physically and virtually closer than ever in humanity's history. We face a number of international challenges - climate change, finance, pandemics, cyber security, and migration - which spill over national boundaries.

In the wake of the 2008 financial crash, Daniel W. Drezner, like so many others, looked at the smoking ruins of the global economy and wondered why global economic governance structure had failed so spectacularly, and what could be done to reform them in the future. But then a funny thing happened. As he surveyed their actions in the wake of the crash, he realized that the evidence pointed to the exact opposite conclusion: global economic governance had succeeded.

For 200 years, the grand project of liberal internationalism has been to build a world order that is open, loosely rules-based, and oriented toward progressive ideas. Today this project is in crisis, threatened from the outside by illiberal challengers and from the inside by nationalist-populist movements. This timely book offers the first full account of liberal internationalism’s long journey from its 19th-century roots to today’s fractured political moment.

This ambitious and incisive book presents a new vision for American foreign policy and international order at a time of historic upheaval. The United States global leadership crisis is not a passing shock created by the Trump presidency or COVID-19, but the product of forces that will endure for decades. Amidst political polarization, technological transformation, and major global power shifts, Lissner and Rapp-Hooper convincingly argue, only a grand strategy of openness can protect American security and prosperity despite diminished national strength.

L’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e gli orrori che ne sono seguiti hanno sconvolto il mondo. Ma il conflitto israelo-palestinese non è iniziato quel giorno. E neppure nel 1967, quando Israele ha occupato la Cisgiordania, o nel 1948, quando è stato proclamato lo Stato ebraico. È iniziato nel 1882, quando i primi coloni sionisti sono arrivati in quella che era la Palestina ottomana. Il celebre storico israeliano Ilan Pappé – autore del bestseller internazionale La pulizia etnica della Palestina – ricostruisce qui la vicenda di due popoli che ora condividono una sola terra.

El periodista Manel Alías és el primer corresponsal de TV3 i Catalunya Ràdio a Moscou. Durant tots aquests anys de notícies i reportatges, ha recorregut la immensitat de Rússia recollint històries extraordinàries que no cabien en una crònica, però que ajuden a entendre el país en tota la seva complexitat.

In 1952, John T. “Jack” Downey, a 23-year-old CIA officer from Connecticut, was shot down over Manchuria during the Korean War. The pilots died in the crash, but Downey and his partner Richard “Dick” Fecteau were captured by the Chinese. For the next 20 years, they were harshly interrogated, put through show trials, held in solitary confinement, placed in reeducation camps, and toured around China as political pawns.

¡Un bestseller del New York Times! 2019 ha sido el último gran año para la economía mundial. Durante generaciones, todo se ha ido haciendo más rápido, mejor y más barato. Finalmente, llegamos al punto en que casi cualquier cosa que pudiera desear podría ser enviada a su casa a los pocos días -incluso horas- de haber decidido que la quería.

Há poucas fronteiras ainda não exploradas em nosso planeta. Talvez a mais selvagem, e quase desconhecida, sejam os oceanos: grandes demais para serem policiados e sem jurisdição internacional evidente, essas imensas regiões de águas traiçoeiras abrigam índices galopantes de criminalidade e exploração.

Na antiga Pérsia convivem tradição e modernidade, burocracia e mudanças aceleradas, mulheres com túnicas negras e calças jeans (como se vê na capa deste audiolivro). Trata-se de uma nação que no século XX conheceu forte influência ocidental–nos tempos do xá Reza Pahlavi–e uma revolução islâmica, liderada pelos aiatolás.

Um país pequeno e distante abriga um povo longe de ser desconhecido pelos brasileiros: os libaneses imigraram em peso para cá e trouxeram seus costumes e sua cultura. Este audiolivro, escrito pelo historiador descendente de libaneses Murilo Meihy, mostra características, discute estereótipos e traz esse povo alegre e sofrido ainda mais perto dos brasileiros.

Il libro più provocatorio e riflessivo dell’inviato del "Corriere della sera" in Kossovo, Croazia e Bosnia. Il carattere di novità del processo a Milosevic e le sue dichiarazioni davanti alla corte del Tribunale Penale Internazionale forniscono all’autore una duplice occasione di approfondimento. Da un lato, si tratta di riesaminare dieci anni di eventi drammatici alla luce delle dichiarazioni dell’imputato.

e grandi crisi globali oggi passano per l’Italia, perché è il campo di battaglia per le trasformazioni del XXI secolo. Non è la prima volta nella Storia che la nostra Penisola, nel bel mezzo del Mediterraneo, diventa l’epicentro di contese strategiche e rivalità economiche, ma la simultaneità fra ricostruzione europea, populismo, affermazione di nuovi diritti, duello fra Stati Uniti e Cina, competizione fra potenze nel Mediterraneo e ritorno della minaccia jihadista ci assegna un ruolo inatteso sul palcoscenico internazionale.

Dal noto corrispondente del "Corriere della Sera", il primo libro che racconta dalla parte delle vittime tutti i maggiori conflitti degli ultimi vent’anni. L’autore devolverà interamente i diritti d’autore a Emergency per sostenere il Centro Protesi, Riabilitazione e Reintegrazione sociale di Sulaimaniya – Iraq. Massimo Nava è stato inviato di guerra in molti angoli del mondo, dall’Africa all’Asia, dai Balcani all’Iraq, dove ha raccontato per il "Corriere della Sera" l’ultima guerra.