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Sitopía es la continuación de Ciudades hambrientas. Durante incontables milenios, la comida ha dado forma a nuestros cuerpos y hogares, nuestra política y nuestro comercio, nuestros paisajes y nuestro clima. Se podría decir que la comida es la herramienta más poderosa para transformar nuestras vidas y el mundo. Mientras que Ciudades hambrientas explora cómo el viaje de la comida a través de la ciudad ha dado forma a las civilizaciones a lo largo del tiempo, Sitopia comienza con un plato de comida y viaja hasta el universo.

"Cuando le pedí al Rebe que me contara su vida, no me respondió pero se puso a llorar. Ni mi abuelo ni mi padre habían pensado en preguntarle cómo había sido su existencia antes de que los osos le devoraran el cuerpo. Yo fui el primero en interesarme en ese pasado. Comprendo la actitud de mis antecesores.

Per quale motivo tutti, o quasi tutti, vogliono vivere in città? Le possibili risposte sono molte. Livio Sacchi, da architetto, è convinto che il principale motivo per cui le città piacciono così tanto sia sostanzialmente uno solo: in città ci si sente e si è più liberi che altrove. Affrancando le identità dei singoli dalle aspettative familiari e sociali e permettendo a chi vi abita di provare a diventare ciò che vuole, le città consentono qualcosa di molto prossimo all'autodeterminazione del proprio essere. 

Da Genova a Itaca, un viaggio intimo alla ricerca della città perfetta e una riflessione sul senso del costruire. "Ci vuole un'intera vita, anche lunga se ti riesce, per imparare, capire, raccogliere tutto assieme. Magari per fare un edificio in cui mettere i desideri della gente, l'invenzione del costruttore e la poesia degli spazi. E, per poterlo fare, bisogna aver conosciuto tanta gente, aver camminato per molti luoghi in silenzio. Bisogna aver viaggiato, sofferto, letto tante pagine, aver avuto molti amici e forse aver rubato loro qualche idea." 

Découvrez de façon claire et accessible, avec cet ouvrage de référence, les grandes étapes de la construction de la Tour Eiffel, le monument le plus emblématique de la France et l'un des monuments majeurs du monde entier. Ce livre audio d'histoire raconte la fantastique aventure de la Tour Eiffel. Monument décrié à sa construction pour son avant-gardisme, la dame de fer a séduit les parisiens et veille sur la ville depuis plus de 130 ans. Retrouvez en 12 dates clés, la genèse d'un des plus grands chefs-d'œuvre de l'histoire architecturale.

Nella documentazione degli anni Venti e trenta sullo sviluppo urbanistico di Roma l'aggettivo che ricorre con frequenza è "moderno". Negli studi specialistici, negli articoli per il grande pubblico, nelle riflessioni di architetti e urbanisti dell'epoca, la trasformazione della capitale - così come dell'Italia intera - era correlata agli sviluppi di cui la società e la vita quotidiana avrebbero conosciuto gli effetti più profondi nei decenni a venire. Ma è davvero esistita un'architettura fascista?

Vaastav main vaastu shashtra Kee Yeh amoolya bhaint manusha ko hamaare praacheen Rishi-Muniyon ne Vishvakarma ityaadi (vaastuvigyaan ke rachayita) ne di hai. Inke maadhyam ko upyog main laakar vishva ke kaee Deshon ne faayda uthaaya hai, aur ham apne hi praachin shashtra (Vastuvigyan) par Vishvaas Nahi Karte, Uska faayda nahi Uthate, uske baare main shankit rahte hain. Vastuah Vaastuvigyaan mein jo sutra diye huye hain, unmein keval ham partyaskh roop se upar-hi-upar dekhte hain.  

Sampoorn Vaastushaastra praacheen vaastukala ko lekar likhee gayee pahalee pustak hai, jismein bhavan-sthaapaty kala par vistrit chintan kiya gaya hai. Naye makaan ka pravesh dvaar kidhar ho? Dhaarvedh kise kahate hain, Kitne prakaar ke hote hain? Bhavan mein jal (watar-tank) sthaan kahaan, kidhar hona chaahiye? Paakshaala (Kitchen) mein agni sthaan (Fire-spot) kahaan ho? Shayan kaksh (bed-room) kis disha mein hona chaahiye taaki shayankartta ko bharpoor neend aa sake.

La población urbana se duplicará en cuarenta años, algo que obliga a la transformación holística y sostenible del modelo de ciudad. Para Martha Thorne, decana de IE School of Architecture and Design y directora ejecutiva del Pritzker Architecture Prize, el gran reto de la arquitectura está en su capacidad para hacer metrópolis, que serán más densas y poseerán una alta calidad urbana y una mayor calidad de vida para los residentes.

La storia d'Italia è anche geografia: quella delle nostre città così ricche di monumenti, palazzi e scorci, connessi da un intrico di vie sotterranee che sono una metafora dei percorsi della nostra memoria. In questo dedalo ci accompagna Hans Tuzzi, guida d'eccezione alla scoperta dei segreti di quattro città italiane servite dalla metropolitana: Roma, Milano, Napoli, Torino. Attraversiamo le vie della Roma dei Cesari, saliamo a piazza di Spagna, "la più bella del mondo" per Gabriele D'Annunzio, teatro degli amori di Elena Muti e Andrea Sperelli.

Incontriamo, nella storia d'Italia, una lunga serie di sovrani di ogni genere - papi, re, duchi - grazie ai quali la penisola è stata costellata di regge e residenze prestigiose. Grandi architetti come Juvarra, Vanvitelli e Piermarini, affiancati da letterati e da artisti, hanno contribuito a trasporre sul piano della progettazione, dell'estetica, della decorazione le esigenze politiche e di autocelebrazione dei loro committenti.

Esplorare la geografia degli insediamenti ebraici in Italia significa percorrere quasi duemila anni di storia, imbattendosi in presenze ora sradicate per sempre, ora interrotte ma ripristinate dopo secoli, ora rimaste quasi immutate. Si comincia con le giudecche, i quartieri aperti dove gli ebrei si mescolavano ai cristiani, senza limitazioni, per arrivare ai ghetti, ovvero i quartieri chiusi da mura e portoni in cui gli ebrei vissero la loro separatezza fino ai tempi moderni.

Gerusalemme è dappertutto. Una presenza di cui l'Italia è investita per intero, grazie a un dialogo intessuto da secoli che trova espressione in ogni rigo della sua storia, in ogni pietra delle sue città. Una volta divenuti inaccessibili i Luoghi Santi, lembi di Terra Santa vennero infatti ricreati nel nostro paese. E intraprendere il cammino penitenziale attraverso santuari come il Sacro Monte di Varallo, il complesso delle Sette Chiese a Bologna, il Santo Volto di Lucca, San Vivaldo, Acquapendente nel Senese, il Santo Sepolcro di Brindisi significa ritrovarne le memorie.

Una reggia, un monumento celebrativo, un luogo di culto? L'appassionante enigma di Castel del Monte sembra fare tutt'uno con la personalità di colui che lo fece costruire, Federico II: imperatore cristiano, illuminista ante litteram, tiranno politico e legislatore egualitario, cultore delle scienze ed esoterista. Nella vicenda dell'Italia meridionale e del suo distacco dal resto della penisola, un filo rosso collega la politica ipercentralista di Federico II, con la sua splendida architettura castellana, e l'assenza di un'autonomia urbana nel Mezzogiorno.

Lighthouses are striking totems of our relationship to the sea. For many, they encapsulate a romantic vision of solitary homes amongst the waves, but their original purpose is much more utilitarian than that. Still today we depend upon their guiding lights for the safe passage of ships. Nowhere is this truer than in the rock lighthouses of Great Britain and Ireland, a ring of 19 towers built between 1811-1905, so called because they were constructed on desolate rock formations in the middle of the sea, and made of granite to withstand the power of its waves.   

Nearly every US city would like to be more walkable - for reasons of health, wealth, and the environment - yet few are taking the proper steps to get there. The goals are often clear, but the path is seldom easy. Jeff Speck’s follow-up to his best-selling Walkable City is the resource that cities and citizens need to usher in an era of renewed street life. Walkable City Rules is a doer’s guide to making change in cities, and making it now.

In this revolutionary book, Joan Breton Connelly challenges our most basic assumptions about the Parthenon and the ancient Athenians. Beginning with the natural environment and its rich mythic associations, she re-creates the development of the Acropolis - the Sacred Rock at the heart of the city-state - from its prehistoric origins to its Periklean glory days as a constellation of temples among which the Parthenon stood supreme.

Landskipping is a ravishing celebration of landscape, its iridescent beauty and its potential to comfort, awe and mesmerise. In spirit as romantic as rational, Anna Pavord explores the different ways in which we have, throughout the ages, responded to the land. In the 18th century, artists first started to paint English scenery, and the lakes, as well as Snowdon, began to attract a new kind of visitor: the landscape tourist.

This book is not a dictionary, though it tells you all you need know about everything from authenticity to zips. It's not an autobiography, though it does offer a revealing and highly personal inside view of contemporary culture. It's an essential tool kit for understanding the world around us. It's about what makes a Warhol a genuine fake; the creation of national identities; the mania to collect.

When houses are flattened, towns submerged, and people stranded without electricity or even food, we attribute the suffering to "natural disasters" or "acts of God." But what if they're neither? What if we, as a society, are bringing these catastrophes on ourselves? That's the provocative theory of Catastrophe in the Making, the first audiobook to recognize Hurricane Katrina not as a "perfect storm," but a tragedy of our own making - and one that could become commonplace.