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Immaginate un paese in cui si ripete costantemente "che c'entriamo noi col fascismo?" e "ma poi, anche se fosse, tanto non era una dittatura, anzi ha fatto pure qualche cosa di buono". Immaginate un paese dove il crollo del fascismo viene chiamato anche 'morte della patria', dove la Resistenza diventa un'eredità scomoda da nascondere quanto prima nella soffitta della memoria. Ecco, ora immaginate di mettere alla prova dei fatti queste parole che sono diventate quasi senso comune.

Fra' Salimbene da Parma, il francescano che ha conosciuto papi e imperatori, vescovi e predicatori, e su ognuno ha da raccontare aneddoti, maldicenze e pettegolezzi; Dino Compagni, il mercante di Firenze che ha vissuto in prima persona i sussulti politici d'un comune lacerato dai conflitti al tempo di Dante; Jean de Joinville, il nobile cavaliere che ha accompagnato Luigi il Santo alla crociata, testimone imperturbabile di sacrifici, eroismi e vigliaccherie; Caterina da Siena, che parlava con Dio e le cui lettere infuocate facevano tremare papi e cardinali.

In questa sintesi, Hösch traccia l'evoluzione storica dei Balcani a partire dall'età antica; dopo averne tratteggiato i caratteri generali, il volume si sofferma in particolare sulla secolare presenza nella regione dell'impero ottomano. Il fuoco del volume è tuttavia fondamentalmente sull'età contemporanea, sul groviglio di conflitti che trovano nei Balcani l'innesco della Grande Guerra, sugli assetti dell'area decisi a Versailles, e sulle vicende del secondo dopoguerra.

L'Iran è uno dei paesi più affascinanti e complessi al mondo. Quale immagine riassume meglio la sua storia contemporanea? Le proteste di fine Ottocento per la vendita della concessione del tabacco a un cittadino inglese, che videro per la prima volta uniti il clero, i mercanti e le donne dell'harem reale? O forse il volto severo dell'ayatollah Khomeini di ritorno a Teheran dopo la rivoluzione del 1979 da cui ebbe origine la Repubblica islamica?

Idolatrado por unos, calumniado por otros, desconocido para la mayoría, ¿qué es en realidad el Frente Polisario? El Frente Polisario es la organización creada para liberar al Sahara Occidental del colonialismo. Idolatrado o calumniado, se habla mucho del Frente, pero se le conoce poco. A menudo los mismos que afirman que la relación con Marruecos es de la máxima importancia en la política exterior española desconocen o fomentan el desconocimiento sobre el Frente Polisario, a pesar de que éste es una de las preocupaciones máximas de la política exterior de Marruecos.

En la primera mitad del siglo XVI, un puñado de españoles conquistó el continente sudamericano. Al frente de ellos se encontraba Francisco Pizarro y nadie habría dicho que dispusiesen de alguna oportunidad: el terreno que se extendía ante ellos estaba dominado por los implacables Andes y defendido por decenas de miles de soldados pertenecientes al Imperio Inca...

The vivid, behind-the-scenes story of perhaps the most consequential political moment in American history—Abraham Lincoln’s history-changing nomination to lead the Republican Party in the 1860 presidential election.

Yeva Skalietska lebt ein normales Schülerinnen-Leben im ukrainischen Charkiw, als der Angriff der russischen Armee am 24. Februar 2022 ihrer Kindheit ein brutales Ende setzt. Denn fortan bestimmen Kriegsgeschehnisse ihren Alltag. Die Heimatstadt wird zerstört, Treffen mit Freundinnen sind nicht möglich, ein normaler Alltag existiert nicht mehr. Yeva ist zutiefst verstört und hält ihre Eindrücke seit Beginn des Krieges in ihrem Tagebuch fest.

Due amici crescono all'ombra del potere dell'imperatore germanico Federico I di Hohenstaufen, detto il Barbarossa, sulla Lombardia. Portano lo stesso nome, ma hanno caratteri e ambizioni del tutto diversi, e affrontano in modo differente l'epico, drammatico assedio cui il sovrano sottopone Milano nel 1162, quando la città viene rasa al suolo.

En “Che” Guevara. El guerrillero que fascinó al mundo se explora la vida de uno de los ideólogos y comandantes principales de la Revolución cubana. Médico, político, guerrillero, escritor, periodista y revolucionario comunista de origen argentino, el “Che” se ha convertido en el máximo ícono revolucionario del siglo XX cuya figura aún en la actualidad causa polémica y curiosidad.

I decenni più neri dell'Europa: tra gli anni Trenta e l'inizio della guerra fredda. Un tempo in cui tutto cambia e anche la Chiesa deve confrontarsi con i nuovi poteri via via emergenti: prima i totalitarismi europei, poi le due superpotenze del mondo bipolare. In questo quadro, risulta centrale la questione del rapporto tra mondo cattolico ed ebraismo, non solo negli anni della persecuzione e dello sterminio ma anche dopo, con un "ritorno a casa" dei sopravvissuti segnato da ostilità e da pogrom, e con la partita aperta della questione mediorientale.

La seconda guerra fredda vede dittature e regimi assediare i paesi democratici: l'epicentro dello scontro è l'Europa, le armi preferite sono ingerenze politiche e ricatti strategici, i duelli più duri avvengono nel cyberspazio, e l'Italia è uno dei più vivaci campi di battaglia. Neanche il papa è indenne da quanto sta avvenendo. La Russia di Putin e la Cina di Xi vogliono trasformare l'Europa in un terreno di conquiste, politiche ed economiche, al fine di far implodere NATO e UE, allontanando quanto più possibile gli Stati Uniti dai loro alleati.

Il guerriero a cavallo, con il suo prestigio anche simbolico, ci perviene dal profondo della preistoria, in termini tanto di valori quanto di pratiche di vita e di combattimento. Dagli sciamani centroasiatici ai guerrieri barbari, dagli dèi nordici ai martiri cristiani, senza dimenticare l'evoluzione dell'allevamento, l'affinarsi delle tecniche metallurgiche, lo sviluppo dell'arte della guerra e le relative "visioni del mondo".

Era inevitabile la Grande Guerra? Dall'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo doveva necessariamente scaturire un conflitto mondiale? O si è trattato di una guerra "improbabile", scoppiata per una serie di malintesi e di errori di valutazione? Rusconi ricostruisce il febbrile lavorio politico-diplomatico del luglio 1914 e analizza le vicende belliche sino alla battaglia cruciale della Marna. Il conflitto si configura come una "guerra tedesca" per rompere l'accerchiamento di cui la Germania si sente vittima da parte dell'Intesa russo-francese e inglese.

"Un uomo con un piede nel sogno e uno nella realtà." È il don Giovanni Bosco da cui prende le mosse la storia raccontata in questo libro: al tempo stesso visionario e pragmatico, convinto che anche un religioso abbia il dovere di dare risposte concrete ai problemi sociali. Il suo messaggio semplice quanto rivoluzionario - allegria, studio e pietà: non serve altro - oggi risuona più forte che mai e dalla Torino dell'Ottocento arriva fino alle strade delle nostre città e ai fronti su cui si gioca il diritto al futuro, dalle periferie ai centri di accoglienza delle nuove migrazioni.

La historia de la revolución, como toda historia, debe, ante todo, relatar los hechos y su desarrollo. Mas esto no basta. Es menester que del relato se desprenda con claridad por qué las cosas sucedieron de ese modo y no de otro. Los sucesos históricos no pueden considerarse como una cadena de aventuras ocurridas al azar ni engarzarse en el hilo de una moral preconcebida, sino que deben someterse al criterio de las leyes que los gobiernan. El autor del presente audiolibro entiende que su misión consiste precisamente en sacar a la luz esas leyes.

Questo libro si pone un obiettivo smisurato: il nostro paese raccontato da chi dorme, e sempre dormirà, sulla collina. Siamo di fronte alla Spoon River d'Italia. Il paese lo raccontano loro: gli uomini che sono passati di qui, quelli che hanno fatto la storia oppure che l'hanno subita. Gli uomini che tutto sapevano e nulla rivelarono. Gli uomini che nulla sapevano e tutto rivelarono. Uomini magniloquenti, uomini magnifici, uomini miserabili. Uomini piccoli e piccoli uomini.

Ci sono nazioni scomparse per ragioni politiche, come la Jugoslavia o la Repubblica Democratica Tedesca. Ma la Storia è anche ricca di paesi dissoltisi per eventi bizzarri, imprevedibili, tragici e, spesso, ridicoli: proprio quelli che Gideon Defoe presenta in questo “Atlante dei paesi che non esistono più”, di confini ormai sfumati, di antiche ambizioni e di pessime idee (per esempio, insultare gli ambasciatori di Gengis Khan e pensare di farla franca insieme al proprio piccolo regno).

Tony Warner has created community partnerships with, and has lectured at, The Imperial War Museum, National Portrait Gallery, Museum of Docklands and the British Film Institute which have all led to huge increases in minority ethnic audiences. He specialises in regularly exhibiting African/Caribbean films with positive images. He founded Black history walking tours in the St Pauls, Trafalgar Square, Notting Hill, Soho and Elephant and Castle areas in 2007. The walks are designed to uncover the 3500 years of Black history in London and are popular with locals and overseas students.

Dal 1837 è il cuore della monarchia britannica, il quartier generale della "Firm", l'azienda dei Windsor: Buckingham Palace, meta amatissima tanto dai turisti quanto dai media internazionali, è un edificio-icona che ha fatto sognare generazioni di persone. Chi non ha sospirato di fronte ai baci sul balcone degli sposi reali? Chi non vorrebbe ricevere l'invito, consegnato a mano, a uno dei famosi Garden Party della regina?