エピソード

  • La liturgia dal II al IV secolo - Puntata #3
    2025/10/25
    La liturgia del IV secolo era fortemente influenzata anche dall'organizzazione in regioni e giurisdizioni tipica del periodo dato che le chiese di una stessa provincia erano legate alle tradizioni della Chiesa metropolitana di riferimento. L'unità dei riti era garantita anche dalla convocazione periodica di sinodi locali. Un’attenzione particolare merita però la liturgia di #gerusalemme del IV secolo conosciuta anche attraverso lo scritto di Egeria.

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  • La liturgia dal II al IV secolo - Puntata #2
    2023/08/31
    Giustino è il primo a usare la parola "eucahristia" in riferimento a ciò che prima si chiamava «cena del Signore» o «frazione del pane». Infatti la più antica descrizione della celebrazione eucaristica si trova nella sua "Prima apologia", siamo verso il 152. In questo scritto, destinato ai pagani, l'autore volle contrastare la diffusione di calunnie sul riunirsi dei cristiani e spiegò, con linguaggio semplice, lo svolgimento di questi incontri domenicali mattutini.

    Nella celebrazione eucaristica la parte più importante è la preghiera di “azione di grazie” che il presidente eleva a nome tutti. Col tempo si persero sia il nome ebraico sia la forma letteraria giudaica e si passò ad una forma greca. I cristiani hanno creato una loro forma specifica per celebrare il memoriale di Cristo, della sua morte e resurrezione.

    Come si differenziavano i ruoli nelle comunità cristiane tra il II e il III secolo? La "Tradizione apostolica" presenta il seguente elenco: vescovo, presbiteri, diaconi, confessori, vedove, lettori, vergini, suddiacono, taumaturghi. Il documento testimonia l’esistenza di un rituale di ordinazione per chiedere e manifestare l’intervento dello Spirito Santo in coloro che accedevano ad alcuni di questi ministeri. Di questi riti ci sono giunti anche alcuni elementi rituali e formulari eucologici. C'era anche una figura singolare, era quella degli "ostiari". A Roma, all’epoca di papa Cornelio, intorno al 251, si avevano: suddiaconi, accoliti, esorcisti, lettori e ostiari. Questi erano chierici cui competeva l’ufficio di aprire e chiudere le porte della chiesa, custodirla, impedire l'accesso agli indegni e suonare le campane.

    Quale era, nel periodo che stiamo esaminando, la festa più importante? Indubbiamente nel II e III secolo il tempo dei cristiani è scandito dalla domenica, la celebrazione settimanale della risurrezione. La sola festa annuale della quale si trova notizia è la Pasqua.


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  • La liturgia dal II al IV secolo - Puntata #1
    2025/09/22
    Tra il II e il III secolo tutte le istituzioni liturgiche erano state impiantate, anche se chiaramente solo in forma ancora elementare. Risale a questo periodo il definitivo distacco delle comunità cristiane dal giudaismo. Questo fu favorito dall’apertura al paganesimo che portò però anche all’integrazione di nuove pratiche cultuali in aggiunta ai riti ereditati dall’epoca apostolica. La liturgia venne arricchita da alcuni elementi provenienti dai culti misterici, chiaramente reinterpretati per l’uso cristiano. In questa prima puntata analizziamo il battesimo, la penitenza, il matrimonio e il culto dei defunti e dei martiri tra il II e il III secolo.


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  • Il Concilio di Nicea: ebook su Amazon
    2025/06/18
    In questo primo ebook, dedicato al Concilio di Nicea — del quale quest’anno ricorre il 1700° anniversario dall’indizione — desidero offrirti una sintesi chiara e accessibile delle vicende che portarono alla convocazione e agli sviluppi del primo concilio ecumenico della storia. Attraverso un linguaggio semplice ma accurato, ripercorreremo insieme i passaggi fondamentali di questo evento cardine della storia della Chiesa antica, esaminando le dispute teologiche sull’arianesimo, la nascita del Credo niceno-costantinopolitano e le implicazioni ecclesiologiche che hanno influenzato la Teologia cristiana delle origini.

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  • L'anima nell'Antico Testamento e nell'iconografia mariana
    2025/06/11
    Nefesh, nell’Antico Testamento, è un sostantivo semitico che significa «soffiare, esalare» e viene convenzionalmente tradotto con anima. In realtà non designa l’anima nel senso comune da noi attribuito oggi a questo termine. Esso indica più precisamente il «soffio della respirazione» ed in particolare l’azione di tutti quegli organi ed apparati che concorrono a questa attività vitale: gola, trachea, collo. Nel pensiero ebraico non ancora ellenizzato nefesh designava dunque l’attività vitale del respiro e quindi, in senso lato, la vita dell’individuo in quanto tale. Poteva corrispondere, in maniera più ampia e generica, all'idea di “essere vivente” o “creatura”. La correlazione tra nefesh/anima e collo è artisticamente molto presente, soprattutto nell' iconografia mariana.
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  • Le vetrate gotiche: il rito e l'arte della luce
    2025/06/04
    Nelle vetrate gotiche ci sono immagini di personaggi, simboli e storie dall’Antico e dal Nuovo Testamento. Protagonista di questo video è la luce e tutta la bellezza che essa sa creare passando attraverso il vetro. Ugo di San Vittore e Tommaso d'Aquino affermano che la luce è uno dei principali attributi del bello, e in testi di altri massimi rappresentanti della scolastica, da san Bonaventura ad Alberto Magno, si dice che essa è attributo stesso di Dio. Le vetrate gotiche sono strumenti efficaci della comunicazione per immagini. Un loro privilegio peculiare è quello di essere pittura luminosa e di potersi avvalere di innumerevoli possibilità date da un elemento continuamente variabile che assume aspetti diversissimi a seconda delle ore, dei giorni, e anche delle stagioni. L'arte di produrre vetrate con metodologia e il materiale corretto scomparve già nel XIV secolo.
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  • Pio X e il Movimento liturgico
    2025/05/28
    Fu con l’azione e con le riforme di Pio X che il Movimento liturgico entrò in una fase completamente nuova. Prima esso era solo appannaggio di forze individuali, e quindi privo di efficacia. Quello che mancava era un intervento autorevole che consentisse il superamento di molte piccole individualità e orientasse ad un’azione concertata. Tra le opere più importanti di Giuseppe Sarto abbiamo sicuramente il catechismo di Pio X, una sintesi della dottrina della Chiesa cattolica, che il papa compilò per la diocesi di Roma. Il testo fu poi esteso a tutta Italia.

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  • I simboli dei 4 evangelisti: significato e storia
    2025/05/21
    I simboli dei quattro evangelisti da dove derivano? Da cosa sono artisticamente collegati? In questo video rispondiamo a queste domande. L'analisi parte dalla Sacra Scrittura (il profeta Ezechiele e il libro dell' Apocalisse) e dalle opere dei Padri della Chiesa. Il primo che ha simbolicamente letto le quattro creature descritte nella Bibbia è Ireneo di Lione; in seguito Girolamo ha associato le quattro creature ai quattro simboli. Ciascuno dei quattro evangelisti possiede un simbolo specifico che ha ispirato e influenzato molto anche il mondo dell'arte.
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