La liturgia dal II al IV secolo - Puntata #2
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Nella celebrazione eucaristica la parte più importante è la preghiera di “azione di grazie” che il presidente eleva a nome tutti. Col tempo si persero sia il nome ebraico sia la forma letteraria giudaica e si passò ad una forma greca. I cristiani hanno creato una loro forma specifica per celebrare il memoriale di Cristo, della sua morte e resurrezione.
Come si differenziavano i ruoli nelle comunità cristiane tra il II e il III secolo? La "Tradizione apostolica" presenta il seguente elenco: vescovo, presbiteri, diaconi, confessori, vedove, lettori, vergini, suddiacono, taumaturghi. Il documento testimonia l’esistenza di un rituale di ordinazione per chiedere e manifestare l’intervento dello Spirito Santo in coloro che accedevano ad alcuni di questi ministeri. Di questi riti ci sono giunti anche alcuni elementi rituali e formulari eucologici. C'era anche una figura singolare, era quella degli "ostiari". A Roma, all’epoca di papa Cornelio, intorno al 251, si avevano: suddiaconi, accoliti, esorcisti, lettori e ostiari. Questi erano chierici cui competeva l’ufficio di aprire e chiudere le porte della chiesa, custodirla, impedire l'accesso agli indegni e suonare le campane.
Quale era, nel periodo che stiamo esaminando, la festa più importante? Indubbiamente nel II e III secolo il tempo dei cristiani è scandito dalla domenica, la celebrazione settimanale della risurrezione. La sola festa annuale della quale si trova notizia è la Pasqua.
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