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Focus economia

Focus economia

著者: Radio 24
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このコンテンツについて

Focus economia è il programma quotidiano dedicato all'approfondimento dei temi dell'attualità dell'economia e della finanza, realizzato con i protagonisti della giornata economico finanziaria e il contributo di giornalisti e analisti de Il Sole 24 ORE. L'obiettivo della trasmissione è di spiegare e analizzare, in termini comprensibili anche "ai non addetti ai lavori", i temi più interessanti della giornata. Appuntamento fisso per i commenti a caldo pochi minuti dopo la chiusura della Borsa.

2008 Radio 24 Il Sole 24 ore
政治・政府
エピソード
  • Puntata del 06/11/2025
    1分未満
  • Accordo Ue su target clima, -90% di emissioni nocive al 2040 con flessibilità
    2025/11/05

    I ministri dell'Ambiente dell'Ue hanno raggiunto a Bruxelles un accordo sul clima che fissa l'obiettivo di ridurre del 90% le emissioni rispetto ai livelli del 1990 entro il 2040. Dopo 24 ore di trattative, solo Slovacchia, Ungheria e Polonia si sono opposte, mentre Belgio e Bulgaria si sono astenuti. L'Italia, inizialmente contraria, ha sostenuto il compromesso finale. La proposta della Commissione europea rappresenta una tappa intermedia verso la neutralità climatica del 2050. È stata introdotta la possibilità per gli Stati membri di utilizzare crediti internazionali fino al 5% per compensare le emissioni, una misura fortemente voluta dall'Italia, mentre Germania, Spagna e Paesi nordici spingevano per il limite al 3%. Questi crediti, legati a progetti ambientali come riforestazione o investimenti in rinnovabili, dovranno essere di alta qualità. È inoltre previsto che dal 2030 si possa valutare l'uso di un ulteriore 5% di crediti domestici. Rinviata infine al 2028 l'estensione del sistema Ets 2 al trasporto stradale e al riscaldamento degli edifici. Su richiesta italiana, il testo riconosce il ruolo dei biocarburanti e dei carburanti a basse emissioni nella decarbonizzazione dei trasporti, come confermato dal commissario europeo al Clima, Wopke Hoekstra. Ne parliamo con Adriana Cerretelli, editorialista Il Sole 24 Ore Bruxelles.

    La manifattura resiste ai dazi, in calo ma verso ripresa

    Il 2025 sarà un anno di transizione per la manifattura italiana, con un calo del fatturato deflazionato dell'1%, meno marcato rispetto al -2,6% medio del biennio precedente. Il fatturato nominale resterà elevato, a 1.120 miliardi di euro. La debolezza dell'industria è comune anche ad altri Paesi europei, in particolare la Germania. Nel biennio 2026-2027 è attesa una ripresa moderata (+1% medio annuo) grazie al miglioramento della domanda europea, al rientro dell'inflazione e alla ripartenza tedesca. I settori più dinamici nel 2025 saranno la farmaceutica (+3%), l'elettrotecnica (+1,7%) e alimentare e bevande (+1,1%), mentre moda (-3,5%) e autoveicoli e moto (-9%) resteranno in difficoltà. Dal 2026, la crescita sarà trainata dai comparti legati alla doppia transizione digitale ed ecologica: elettronica e meccanica (+2,2%), autoveicoli (+2%), elettrotecnica (+1,9%), largo consumo (+1,7%), farmaceutica (+1,5%) e alimentare (+0,7%). Anche il sistema moda tornerà lievemente positivo (+0,4%). Secondo De Felice, il sistema manifatturiero italiano mostra capacità di adattamento e potenziale di ripresa in un contesto di forte cambiamento. Interviene Gregorio De Felice, capo economista e responsabile Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.

    Cerved, Made in Italy vale quasi metà dell'export nazionale

    Le imprese del made in Italy, circa 76 mila, hanno generato nel 2023 ricavi per 637 miliardi di euro e occupato quasi 2 milioni di persone, con una crescita del 4,3% rispetto al 2014, superiore al +3,7% dell'intera manifattura. Secondo il Monitor Cerved, che analizza i settori chiave come agroalimentare, moda, arredo, meccanica, trasporti e farmaceutica, queste aziende mostrano solidità patrimoniale e finanziaria e una forte vocazione all'export. Pur rappresentando solo il 7,8% delle società di capitali italiane, generano il 47,2% dell'export nazionale, pari a 200 miliardi di euro nel 2023. La crescita dovrebbe proseguire con un leggero aumento dei ricavi (+0,2%) nel 2025 e un +1,7% nel 2026. Tuttavia, la sfida principale sarà mantenere la competitività in un contesto segnato da dazi americani e tensioni geopolitiche. Lo studio evidenzia l'importanza di investimenti in innovazione, sostenibilità e diversificazione dei mercati, puntando su India, Sud-Est asiatico e Africa. «La capacità innovativa delle imprese sarà decisiva per restare competitive», sottolinea il ceo di Cerved, Luca Peyrano. Passa nei nostri studi Regina Corradini D'Arienzo, amministratore delegato e direttore generale di SIMEST.

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  • Manovra, Confindustria: vere urgenze risorse da Pnrr e costo energia
    2025/11/04

    Nella seconda giornata di audizioni sulla Manovra si sono confrontati sindacati, associazioni d'impresa e organizzazioni agricole. La Cgil parla di "ritorno dell'austerità", mentre la Cisl valuta positivamente il risanamento dei conti ma critica rottamazione e pensioni. Confindustria sottolinea come le vere urgenze siano l'attuazione del Pnrr e il costo dell'energia, temi chiave per la competitività. Dal fronte sanità, Nino Cartabellotta (Fondazione Gimbe) denuncia un definanziamento strutturale del Servizio sanitario nazionale, con un gap cumulato di 17,5 miliardi nel 2023-26. Sul fronte sociale, il Forum del Terzo Settore apprezza alcune misure ma denuncia risorse ancora insufficienti per combattere la povertà assoluta. Lo Svimez richiama la necessità di superare il criterio della spesa storica e finanziare adeguatamente i Lep per ridurre i divari territoriali. Il commento è di Alberto Orioli, Il Sole 24 Ore.

    Green economy, per l'Italia una foto in bianco e nero

    La Relazione sullo Stato della Green Economy 2025, presentata a Ecomondo, mostra un'Italia in bilico tra luci e ombre: emissioni di gas serra in calo troppo lento, consumi energetici in aumento, forte dipendenza dall'estero e consumo di suolo ancora elevato. L'Italia scivola dal terzo al quinto posto nella classifica europea, mentre Danimarca, Austria e Olanda guidano la transizione verde. Restano punti di forza la produzione di energia da rinnovabili (49% del totale) e il primato europeo nell'economia circolare, con un sistema di riciclo e riuso tra i migliori d'Europa. Tuttavia, la tendenza generale è di rallentamento, con progressi tra i più bassi d'Europa negli ultimi dieci anni. Ne parliamo con Gianni Silvestrini, Direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia.

    Mercato dell'auto in stallo, la componentistica cerca alternative a Stellantis

    Il mercato auto italiano resta debole: a ottobre le immatricolazioni calano dello 0,6% e nel periodo gennaio-ottobre segnano -2,7% rispetto al 2024, con volumi ancora inferiori del 20% rispetto al pre-Covid. Le proiezioni indicano 1,5 milioni di immatricolazioni nel 2025 (-3,6% sul 2024). Gli incentivi elettrici, esauriti in poche ore, potranno dare solo un contributo limitato. Stellantis va in controtendenza e recupera volumi grazie a Fiat, Citroën, Lancia e Alfa Romeo, ma la produzione in Italia resta in forte calo: sotto il mezzo milione di veicoli nel 2024 (-36,8%) e in ulteriore discesa nel 2025. La componentistica italiana - 2.100 imprese, 55,5 miliardi di ricavi e 168mila addetti - teme per il futuro e chiede garanzie sugli impegni industriali del gruppo e nuove strategie per sostenere la filiera nazionale. Approfondiamo il tema con Edoardo Pavesio, Presidente di Sila Group.

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