In questo ultimo capitolo trattiamo le dinamiche esposte nel libro sia discutendole caso per caso, sia sviluppando alcuni ragionamenti trasversali a più casi. Lo scopo è ricavare, da un lato, insegnamenti utili ad affinare la nostra comprensione dei temi trattati dal punto di vista teorico, dall'altro, intuizioni che possano poi essere utilizzate da imprenditori sociali o commerciali, da operatori delle amministrazioni pubbliche o di associazioni non profit per realizzare concretamente Empowering Social Business Hybrids che portino nuove soluzioni a problemi di emarginazione sociale tramite pratiche di empowerment.

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Un esempio di Safe Access Empowerment èFondazione Dynamo – Motore di Filantropia, nata nel 2003 come Venture Philanthropy Organization avente un modello ibrido. Ibrido in quanto non è solo orientata a finanziare progetti, ma anche impegnata nello sviluppo di progetti non profit totalmente a impatto sociale, parallelamente a progetti di impresa. Primo tra questi non profit è “Dynamo Camp”, un progetto sociale avente come missione principale quella di ospitare e svolgere attività con bambini affetti da malattie croniche gravi e le relative famiglie.

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Pedius è una startup sociale fondata nel 2013 che permette alle persone sorde di interagire con altri utenti tramite voce, grazie a un’applicazione per smartphone che traduce i messaggi vocali in testo e viceversa. L'idea imprenditoriale nasce dall’intuizione di Lorenzo Di Ciaccio, ingegnere informatico esperto di tecnologie audio come risposta a una situazione di vita reale che lo ha toccato particolarmente.

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Per approfondire il modello di Open Creation Empowerment, ci rifacciamo al casoRidaje, una startup nata nel 2019 per iniziativa di Luca Mongelli, uno degli autori di questo testo, con la missione di riabilitare i cittadini senza fissa dimora sul territorio di Roma, dando loro l'opportunità di formarsi e lavorare come giardinieri urbani.

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Made in Carcere (MIC) nasce nel 2007 su iniziativa di Luciana Delle Donne nel carcere di Lecce per offrire alle detenute una seconda possibilità attraverso il lavoro. Oltre all’inclusione sociale, l’iniziativa ha un forte impatto ambientale, promuovendo il riuso e la sostenibilità. Questo modello dimostra come un’impresa sociale possa generare opportunità economiche per persone marginalizzate, favorendo al contempo la sostenibilità ambientale.

Nella seconda parte del libro analizziamo quattro modelli di empowerment attraverso altrettanti casi studio.

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Lo scopo di questo capitolo è mostrare come alcune forme di Social Business Hybrids possano essere interpretate a tutti gli effetti come Empowering Organizations, ovvero come organizzazioni capaci di perseguire un processo di empowerment nei confronti di coloro che vivono stati di emarginazione e disabilitazione.

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Questo capitolo approfondisce la teoria dell’empowerment di Rappaport, sviluppata nella Community Psychology per affrontare situazioni di disabilitazione concrete, come la precarietà abitativa, la disabilità e la marginalizzazione. In questo contesto nasce il concetto di Empowering Organization.

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