エピソード

  • La diga di Mattmark
    2025/09/13

    Una tragedia della nostra emigrazione, di cui si parla poco e che tuttavia può essere paragonata a quel che accadde nella miniera di Marcinelle in Belgio l’8 agosto del 1956 dove persero la vita 262 minatori, di cui 136 erano italiani. Parliamo della tragedia che avvenne nel bacino artificiale di Mattmark in Svizzera, paese di massiccia emigrazione italiana, il 30 agosto del 1965, quando una valanga di più di 2 milioni di metri cubi di ghiaccio seppellì 88 dei lavoratori impegnati nella costruzione della diga in terra più grande d’Europa. 56 di questi lavoratori erano italiani. Ne parliamo grazie alla nuova edizione di un libro scritto per Donzelli dal titolo "Morire a Mattmark, l’ultima tragedia dell’emigrazione italiana”. L’autore è Toni Ricciardi, storico delle migrazioni presso l’ Università di Ginevra, deputato del Partito democratico.

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  • La spesa per la difesa (europea)
    2025/07/19

    Nel vertice Nato che si è tenuto all’Aja il 24 e 25 giugno scorsi, si è deciso - come richiesto dagli Stati Uniti - di aumentare le spese per la difesa e la sicurezza fino al 5% del Pil entro il 2035. Resta però irrisolto il nodo della difesa comune europea, che è affidata ai singoli stati membri. Ne parliamo, prendendo spunto da un libro pubblicato da Castelvecchi dal titolo “Rendiamoci conto, senza difesa non c’è più l’Europa”. L’autore del libro, con prefazione di Arancha Gonzalez, è Michele Bellini, consulente politico e analista specializzato in temi europei. Ha lavorato nella direzione della Scuola di Affari Internazionali di Sciences Po a Parigi e come capo dello staff di Enrico Letta al Partito Democratico.

    Difesa europea: spese Nato al 5% del Pil e il nodo della strategia

    Il vertice Nato e il libro di Bellini esplorano l'urgenza di una difesa comune europea per il futuro del continente

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  • Il sistema capitalistico del futuro
    2025/07/12

    Nella fase storica che stiamo vivendo, attraversata da conflitti e instabilità, è lecito interrogarsi sui limiti dell’attuale sistema capitalistico incentrato sulla logica del mercato, ma non solo. Per quali ragioni si è indebolita la coesione sociale, sono aumentate le disuguaglianze rendendo precario il nostro stesso futuro? Ha forse a che fare con la crisi della globalizzazione? Attraverso una visione che unisce economia, storia e filosofia politica, Emanuele Felice nel suo ultimo saggio pubblicato da Feltrinelli dal titolo “Manifesto per un’altra economia e un’altra politica”, propone alcune concrete soluzioni per un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo, fondato su equità, solidarietà e rispetto per l’ambiente. Un manifesto ambizioso che invita cittadini, economisti e politici a ricollocare al centro il bene comune, ridisegnando l’economia e la politica per affrontare le grandi sfide del presente e costruire un futuro realmente equo. Emanuele Felice insegna Storia economica all’Università IULM di Milano ed è stato responsabile per l’economia del Partito democratico.

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  • La nascita della legge Antitrust italiana
    2025/07/05

    Ricorrono quest’anno i novanta anni dalla nascita di Franco Romani, economista di scuola liberale scomparso il 7 giugno del 2002. Un’occasione per rievocarne la figura che si intreccia con la nascita in Italia dell’Autorità che vigila sulla concorrenza, l’Antitrust. Romani venne infatti chiamato dal 1986 al 1988 a presiedere la Commissione per lo studio dei problemi della concorrenza, insediata dai ministri dell’Industria Valerio Zanone e Adolfo Battaglia da cui scaturirà la legge 287 del 1990, la legge antitrust italiana. E proprio della neonata autorità presieduta da Francesco Saja, Romani venne designato come componente, carica che ricoprì dal 1990 al 1997. Abbiamo chiesto di rievocare la figura e il contributo scientifico e intellettuale di Franco Romani a Guido Stazi, attuale segretario generale dell’Antitrust che è stato suo allievo e collaboratore, prendendo spunto da un suo saggio dal titolo “Il genio gentile di Franco Romani”, apparso nell’ultimo numero della rivista Libro aperto, rivista fondata da Giovanni Malagodi.

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  • La storia della moneta
    2025/06/28

    Nell’autunno del 1985 due eminenti economisti americani Thomas Sargent e Robert Townsend, impegnati in quegli anni in programmi di ricerca sul ruolo e il valore di una moneta non ancorata a un bene fisico quale in passato, l’oro o l’argento, decidono di intervistare all’Università di Berkeley in California Carlo Cipolla, storico dell’economia di fama mondiale, scomparso il 5 settembre del 2000, per “avere lumi” come i due economisti dissero chiaramente sulla storia della moneta, in particolare sulle banche e le zecche fiorentine nei secoli dal XIII al XV. Due pomeriggi intensi di domande e risposte di notevole interesse che vi proponiamo grazie a un libro pubblicato dal Mulino che raccoglie proprio quella preziosa intervista al prof. Cipolla, dal titolo “Viaggi e avventure nella moneta”, con introduzione di Ignazio Visco. Ne parliamo con lo storico Luigi Cajani.

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  • La pace è eterna finché dura
    2025/06/21

    Dopo la fine della Guerra fredda le società occidentali hanno vissuto nell’illusione di essere al riparo. Poi, negli ultimi quindici anni, il senso di sicurezza si è dissolto e ha lasciato spazio a un’impressione opposta, quella di trovarsi nel mezzo di una crisi complessa di cui i populismi e le guerre culturali sono gli aspetti più vistosi. Una crisi che si intreccia inevitabilmente ad eventi decisivi dei nostri tempi, tra cui le guerre in corso in Ucraina, tra Hamas e Israele e il recente inasprirsi del conflitto tra Israele e Iran, la probabile fine degli equilibri geopolitici su cui si è retto l’ordine mondiale dal secondo dopoguerra in poi, e su alcune figure chiave a cominciare da Donald Trump. Ne parliamo questa sera, cari ascoltatori grazie a un interessante libro pubblicato da Laterza dal titolo “Senza riparo, sei tentativi di leggere il presente”, un libro che invita a riflettere su alcune premesse di fondo della politica contemporanea, e in particolare sull’idea che le società occidentali non sappiano più immaginare un’alternativa che non sia la degenerazione autoritaria della democrazia liberale o il disordine. L’autore è Guido Mazzoni, scrittore e saggista, che è in studio con noi questa sera.

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  • Business e geopolitica
    2025/06/14

    Che legame esiste tra business e geopolitica? L'interrogativo è di un certo interesse nell'epoca dei grandi rivolgimenti che stiamo vivendo, a partire dagli esiti incerti dei due conflitti in corso, quello in Ucraina e tra Hamas e Israele, e dall'aggressiva politica commerciale messa in atto da Donald Trump. Ma cosa si intende esattamente per geopolitica? E per quali motivi il mondo del business la sta riscoprendo, rivisitata, dopo una lunga fase di oblio? Quali possibili scenari vanno prefigurandosi per il prossimo futuro per il sistema delle imprese? A queste domande offre una serie di analisi e risposte un libro pubblicato da Egea, dal titolo “Geopolitica per le imprese, ripensare il business nei mercati post-globali”, scritto da Marco Valigi con prefazione di Carlo Robiglio. Marco Valigi è politologo specializzato in relazioni internazionali, ma con un debole per la gestione d'impresa visto che nella sua formazione contempla anche un Master in Business Administration.

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  • La finanziarizzazione dell'economia
    2025/06/07

    La grave crisi finanziaria che esplose nel 2008 negli Stati Uniti con il crollo di Lehman Brothers e i finanziamenti concessi con i mutui subprime, poi propagatisi a macchia d’olio per investire le economie e i conti pubblici di molti paesi, ha messo in luce i limiti di una globalizzazione mal governata anche per gli eccessi e il predominio incontrollato della finanza.

    Oggi la maggior parte degli investimenti finanziari non serve più a sostenere nuove imprese o prodotti, ma ad accrescere il valore di ciò che già esiste. Questo fenomeno, poco studiato e ancor meno compreso, è noto come finanziarizzazione, e ha trasformato il valore dei beni – per esempio gli immobili e le materie prime – da valore d’uso a valore di investimento.

    E ora, con l’aggressiva politica commerciale inaugurata da Donald Trump a suon di dazi, quali scenari vanno prefigurandosi? Ne parliamo prendendo spunto da un libro pubblicato da Longanesi dal titolo “Prima che tutto crolli, la finanziarizzazione cos’è e come sta sconvolgendo il mondo”. L’autore è Luciano Balbo, che è stato direttore generale di Finnova, la prima società di venture capital italiana, per poi fondare nel 1988 la prima società italiana di Private equity.

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