検索キーワード： 制作 "Audible studios" 戦争・紛争

These are the combat experiences of the first Marine to command a special operations task force, recounted against a backdrop of his journey from raw Second Lieutenant to seasoned Colonel and Task Force Commander; from leading Marines through the streets of Mogadishu, Baghdad, Fallujah and Mosul to directing multi-national special operations forces in a dauntingly complex fight against a formidable foe.

Born in the Philippines to an American father and a Filipina mother, George Cooper is one of the few surviving veteran pilots who saw action over such fearsome targets as Rabaul and Wewak. Not just another flag-waving story of air combat, Jayhawk describes the war as it really was - a conflict with far-reaching tentacles that gripped and tore at not only the combatants, but also their families, friends, and the way they lived their lives.

Desde una perspectiva centrada en los ciudadanos de a pie, a los que se les pone rostro y voz, Retaguardia roja indaga en las lógicas subyacentes a la violencia que se desplegó de forma brutal contra los adversarios políticos en la zona republicana durante la guerra civil española (1936-1939).

At the height of World War II, with the Third Reich's final solution in full operation, a small group of Jews who had barely escaped the Nazis did the unthinkable: They went back. Spies now, these men took on a dangerous mission behind enemy lines. They Dared Return is their story - a tale of adventure, espionage, love, and revenge.

Like a scene from Where Eagles Dare, a small team of American spies parachutes into Italy behind enemy lines. Their orders: link up with local partisans and sabotage the well-guarded Brenner Pass - the Nazis' crucial supply route through the Alps - thereby bringing the German war effort in Italy to a grinding halt.

Apparso per la prima volta nel 1997 sulle pagine del "New Yorker", questo impetuoso, lucidissimo saggio di Cynthia Ozick strappa il velo di dissimulazione e retorica che negli anni ha ovattato e mistificato la limpida voce di Anne Frank e del suo Diario. Troppo spesso e troppo a lungo oggetto di interpretazioni semplificate e fuorvianti, di appropriazioni indebite, tradimenti e comode "santificazioni", il Diario è servito da lasciapassare per un'amnesia collettiva - storica e culturale - sulle cause e le circostanze della morte della sua autrice e di milioni di altre vittime dell'Olocausto.

Da Pearl Harbor allo sbarco in Normandia. La nostra storia nasce in queste pagine. Dal fronte italiano alla Russia, da Pearl Harbor allo sbarco in Normandia, tutti gli scontri decisivi dell'ultimo conflitto. La seconda guerra mondiale rappresenta senza ombra di dubbio lo spartiacque della storia del novecento, un evento unico per la ferocia dei combattimenti e il numero di persone coinvolte. Il crudele bilancio finale parlerà di sessanta milioni di morti in uno scontro che, sui diversi fronti, non è stato solo una contrapposizione di eserciti.

All'indomani dell'armistizio, l'8 settembre 1943, oltre seicentomila italiani rifiutarono di continuare a combattere nelle file dell'esercito tedesco. Molti di loro furono deportati nei lager nazisti. Gli IMI, gli "Internati militari italiani", furono inizialmente trattati come prigionieri di guerra, al pari degli altri soldati alleati catturati, ma presto la ritorsione del Reich li sottrasse alle garanzie previste dalla Convenzione di Ginevra. Per l'esercito dell'Asse erano traditori. Li attendevano sofferenze, privazioni e, soprattutto, la totale disumanizzazione.

Se c'è una battaglia che ha compromesso in modo definitivo il sogno di gloria di Hitler, è senza dubbio quella di Stalingrado. Dal 23 agosto 1942 al 10 marzo 1943 la VI Armata tedesca, condotta da Paulus, fu inchiodata dal tenace attaccamento dei russi alla città che portava il nome del loro leader. Uno scontro senza esclusione di colpi, con due fronti che si battevano all'ultimo sangue con una sola direttiva: annientare il nemico. Vincitori in estate, i tedeschi vennero però decimati dal terribile inverno russo e dalla strenua opposizione del popolo sovietico.

Una storia vera, simile a un romanzo di avventure: l'incredibile vicenda del commerciante padovano Giorgio Perlasca (1910-1992) che, nell'inverno del 1944, a Budapest, riuscì a salvare dallo sterminio migliaia di ebrei, spacciandosi per il console spagnolo. Era stato un fascista entusiasta e aveva combattuto in Spagna come volontario per Franco. L'8 settembre 1943 lo trovò lontano da casa, ricercato dalle SS. Avrebbe potuto mettersi in salvo, decise di rischiare la vita.

Questa solida sintesi della Grande Guerra è frutto del lavoro di due storici diversi ma affini: l'uno, Rochat, esperto della dimensione prettamente militare; l'altro, Isnenghi, versato nella storia della cultura e degli intellettuali. Il volume intreccia così felicemente due filoni di studio per raccontare vicende politiche e culturali ma anche operazioni militari, ideologie e sogni ma anche cifre e fatti: il racconto stringente di come la guerra fu voluta e non voluta, condotta e contestata, maledetta e ricordata, di quale ruolo vi giocarono le forze politiche.

Nel 1939 l'Italia fascista invadeva l'Albania e di lì, nel 1940, tentava la conquista della Grecia, portata a termine con il soccorso decisivo della Germania. Poi fu la volta della Jugoslavia. Fra 1940 e 1943, l'Italia aveva occupato in tutto o in parte Slovenia, Croazia, Dalmazia, Erzegovina, Montenegro, le isole Ionie, la Grecia. Quando sopravvenne l'armistizio dell'8 settembre 1943, circa il 40 per cento dell'esercito italiano, quasi mezzo milione di uomini, era nei Balcani. Basato su una approfondita ricerca originale.

Quando nel giugno 1941 Hitler scatenò l'"operazione Barbarossa" contro l'Unione Sovietica, avrebbe fatto volentieri a meno dell'aiuto italiano; l'Italia, aveva scritto a Mussolini, avrebbe giovato di più concentrando il suo impegno in Nordafrica. Ma Mussolini voleva esserci a tutti i costi, e fece costituire il Corpo di spedizione italiano in Russia (Csir), che a metà luglio partì per il fronte orientale. Un anno dopo, unito a nuovi corpi d'armata nell'Armir (Armata italiana in Russia), fu schierato sul Don.

Si alguien todavía piensa que un hombre de a pie, una persona corriente, se debería resignar y presenciar la Segunda Guerra Mundial agazapado en su casa, está equivocado. Operaciones secretas de la Segunda Guerra Mundial viene a refutar esa idea y supone una novedad en el tratamiento del conflicto armado más complejo de la historia. La mayoría de los estudios sobre la guerra tratan con rigor las batallas, los movimientos de cientos de miles de soldados, pero esto no debe eclipsar la relevancia de estas pequeñas escaramuzas.

¿Sabía que hubo una batalla en Europa recién acabada la guerra, que Churchill permitió una terrible hambruna en la India o que hubo judíos en la Gestapo? ¿O que muchas de las cosas que tiene en su cocina se originaron en aquella contienda? Cuando parece que ya está todo escrito sobre el conflicto de 1939-1945, el historiador y periodista Jesús Hernández nos demuestra que no es así con Eso no estaba en mi libro de la Segunda Guerra Mundial....

If a mere seven more MPs had voted with Prime Minister JBM Hertzog in favour of neutrality, South Africa's history would have been quite different. Parliament's narrow decision to go to war in 1939 led to a seismic upheaval throughout the 1940s: black people streamed in their thousands from rural areas to the cities in search of jobs; volunteers of all races answered the call to go 'up north' to fight; and opponents of the Smuts government actively hindered the war effort by attacking soldiers and committing acts of sabotage.

La Primera Guerra Mundial, también conocida como la Gran Guerra, hace honor a su apelativo. De 1914 a 1918, el mundo se sobrecogió ante una contienda en la que se vieron implicadas las principales potencias de la época y en la que, por primera vez en la historia, no hubo límites geográficos para los campos de batalla. Cuando se ha cumplido el primer centenario de su final, el escritor José Luis Hernández Garvi nos ofrece en Eso no estaba en mi libro de la Primera Guerra Mundial un ensayo histórico, fruto de una exhaustiva investigación.

16 octobre 1946. À l'issue du procès de Nuremberg, le dignitaire nazi Julius Streicher monte à l'échafaud. Avant d'être pendu, il lance : "Ce sont les Juifs qui vont être contents ! C'est Pourim 1946 !" Stupeur dans le monde. Qu'a-t-il voulu dire ? Il est établi que Streicher fait référence à une fête juive qui commémore les événements relatés dans un texte biblique vieux de deux mille ans : le "Livre d'Esther".

Né en 1921, Léo Major grandit à Montréal durant la Grande Dépression. Aîné d’une famille nombreuse, il développe une relation conflictuelle avec son père et quitte la maison à 14 ans. Son père lui dit qu’il ne fera jamais rien de bon dans la vie: Léo va lui prouver le contraire. En 1940, il s’enrôle dans le Régiment de la Chaudière. Après un entraînement long et exigeant, il participe au débarquement de Normandie. Dès son arrivée en sol français, il multiplie les actions d’éclat.

The first of two ground-breaking volumes on the Waterloo campaign, this audiobook is based upon a detailed analysis of sources old and new in four languages. It highlights the political stresses between the Allies, the problems of feeding and paying for the Allied forces assembling in Belgium during the undeclared war and how a strategy was thrashed out. It studies the neglected topic of how the Allies beyond the Rhine hampered the plans of Blücher and Wellington, thus allowing Napoleon to snatch the initiative from them.