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Catrinel Marlon, prima di essere scoperta per puro caso a sedici anni da uno scout di modelle, è cresciuta a Iași, città rumena al confine con la Moldavia. Nata a metà degli anni '80, e ancora bambina nel periodo immediatamente successivo alla morte di Ceaușescu, Catrinel trascorre l'infanzia e l'adolescenza in un ambiente semirurale, in una città di provincia, con la mamma, il papà e la sorella di qualche anno più piccola. I genitori, entrambi ex campioni di atletica, non se la passano bene e le conseguenze di un Paese in crisi economica e politica si riflettono anche sulle vicende familiari.

Plagued by depression her entire life, it wasn’t until her early 50s that writer and book critic Bethanne Patrick, advocating for her own care, received a medical diagnosis that would set her on the path to wellness and stability. Recognizing the intergenerational effects of trauma and mental health struggles, Patrick unearths the stories of her past in order to forge a better future for herself and her two daughters, dismantling the stigmas surrounding mental health challenges that can plague families into silence and resignation.

Joyce Maynard was 18 years old when her 1972 New York Times Magazine cover story catapulted her to national prominence. Published one year later, Looking Back is her remarkable follow-up—part memoir, part cultural history, and part social critique. She wrote about diving under her desk for air-raid practice during the Cuban Missile Crisis, the Beatles’ first appearance on The Ed Sullivan Show, and catching the first glimpse (on the cover of Life magazine) of a human fetus in utero.

Cresciuta da una madre divorziata che lavora in una casa editrice, V. colma con la lettura il vuoto lasciato dalla figura assente del padre. A tredici anni, durante una cena, incontra G., un celebre scrittore cinquantenne che, sin dal primo sguardo, la colpisce per il suo carisma e le attenzioni che le rivolge. Rassicurata dai suoi modi gentili e galanti e dallo sguardo clemente della madre, lei si offre a lui, corpo e anima.

Lorenza Mazzetti, regista, scrittrice, pittrice, personalità fra le più straordinarie e influenti del panorama culturale del Novecento, si racconta in un dialogo che ripercorre tutte le sfumature emotive di un'intera esistenza.

Marilyn Monroe. Un juguete sexual con triste final narra la historia de la actriz, modelo y cantante estadounidense que se convirtió en uno de los símbolos sexuales más populares de la década de los cincuenta y un emblema de la revolución sexual de la época. Rubia, diva, espectacular, pero a la vez frágil y vulnerable, luchó por ganarse un lugar en el mundo. Su belleza, simpatía, ingenio e inteligencia, sumados a su trágico final, la convirtieron en leyenda y en una figura de la cultura popular.

Quanti hanno provato la tentazione di cedere le armi e lasciarsi andare, dopo un grande dolore? È capitato anche alla signora Licia, alla morte dell’amatissimo Aldo, suo marito per sessantadue anni, quattro mesi e due giorni. I colori si sono spenti, il silenzio ha invaso la casa, le ore hanno preso a trascorrere tutte uguali. È stato allora che il nipote Emanuele ha inventato un “gioco” per distrarla: scattarle ogni giorno una foto in abiti variopinti e makeup impeccabile. E l’accessorio più importante: quel sorriso (magari un po’ sdentato) che aveva perso.

The descendant of survivors of the Armenian genocide, Arlene Avakian was raised in America, where she could live free. But even with that freedom, she found herself a prisoner of both her family and society, denying her heritage along with her true sexuality. After marriage and motherhood, Arlene found herself exploring the growing women’s lib movement of the 1970s, coming to embrace the strength of her grandmother—known as the Lion Woman—and realizing her full potential and personhood.

Romane : toi et moi, faut qu'on parle ! Si j'ai pris mon courage à deux mains, si je t'écris cette lettre aujourd'hui, c'est pour te raconter à quoi va ressembler ta vie ces quatre prochaines années. Pour que tu t'y prépares et pour que tu sois vigilante, SURTOUT. Promets-le moi, meuf.

Mata Hari. La espía que murió fusilada es la historia de una enigmática y seductora mujer que con su belleza y bailes exóticos transformó la danza moderna y quien, por otro lado, durante la Primera Guerra Mundial realizó labores de espionaje a favor de Alemania. Lujos, extravagancias, dinero y amantes combinados con dolor, ausencia y muerte marcaron su existencia. Supo transformar sus debilidades en fortalezas y retar al sistema, convirtiéndose en un mito.

Hey tout le monde, vous êtes bien sur la chaîne de Rrrrrromy ! Ça fait longtemps que je veux vous parler d'un sujet un peu moins rigolo mais dont il faut parler. Pourquoi maintenant ? Parce que c'était archi dur de prendre du recul sur cette histoire. Les choses changent hyper vite, c'est un truc que j'ai compris il y a bien longtemps. Tu penses que t'es heureux, que tout va bien et puis, tu réalises que tu ne profites pas assez de ce que tu as avant de le perdre.

En 1977, el cadáver de María Isabel Gutiérrez Velasco aparece calcinado en una celda de la prisión de Basauri (Bizkaia). Sus compañeras no se creyeron la versión oficial y esos días declararon una huelga de prostitutas en Bilbao. De la mano de otros colectivos políticos, organizaron manifestaciones y encierros para exigir la amnistía de las y los presos sociales y la derogación de leyes franquistas que afectaban especialmente a la chusma.

De la supériorité des femmes dans l'exercice du pouvoir. En raison de la loi salique, les femmes ont été écartées du trône sous l'Ancien-régime avant que la privation du suffrage universel ne les marginalise de la Révolution à la Libération. Mais la France n'est pas le monde et des dirigeantes d'exception n'ont cessé d'enrichir le riche livre d'heures de notre histoire de l'Antiquité à nos jours.

Retrouve Romy, ton influenceuse préférée, dans ce premier roman ! Tu vois, la vie d'ado, c'est une sorte de gros bocal où tu mets les conflits avec les parents, les fous rires, les cours qui te cassent la tête, une bonne dose de potes, les coups de mou, les soirées inattendues, un peu de rumeurs quand même et beaucoup de relations amoureuses.

For years, Amy Thunig thought she knew all the details about the day she was born, often demanding that the story of her birth be retold. Years later, heavily pregnant with her own first child, she learns what really happened that day. It’s a tale that exemplifies many of the events of her early life, where circumstances sometimes dictated that things be slightly different from how they might seem–including what is meant by her dad being away for ‘work’ and why her legal last name differs from her family’s.

Ogni settimana, per un anno, Susanna Tamaro scrive a un'amica lontana, Mathilda, che è tornata a vivere nel suo paese natale, l'Africa. Sono lettere che raccontano la vita quotidiana in campagna e parlano di amicizia, responsabilità, violenza, guerra, speranza, affrontando i temi fondamentali dell'esistenza. Ne nasce un diario che, con sguardo semplice e diretto, attraverso ricordi, incontri, pensieri, esortazioni e denunce, invita alla riflessione sulle piccole grandi questioni di cui la vita di ogni giorno è costellata. Con una nuova introduzione dell'autrice.

Le bambine e i bambini, nati in Italia nel 2018 grazie alle tecniche di Procreazione medicalmente assistita (Pma), sono il 3,2%. Vuol dire che esistono oltre 14.000 figlie e figli di persone che hanno affrontato questi percorsi. Allargando la fotografia a tutte quelle donne che decidono di avere un figlio da sole o con un'altra donna in una coppia lesbica, ovvero alle soggettività che non rientrano nella visione normativa della legge 40 del 2004, i numeri crescono ancora.

Mani che impastano argilla, impugnano pennelli, che con la loro arte danno vita alla Storia. Mani femminili che carezzano uomini che le tradiscono, dimenticano, zittiscono, violentano, perché non si sappia che levatrice del mondo è la loro libertà. Con un ritmo intimo e deciso Frida, Camille, Artemisia e anche la madre più irragionevolmente sconosciuta, quella di Hitler, parlano finalmente in prima persona narrando, con voce nuova, storie di vittorie e di dolori, di amori e tradimenti.

Poche donne possono vantare una vita come la basco-francese Jeanne Clérisse, assassinata a Tangeri nel 1948. Amante e spia del mitico Lawrence d'Arabia. La prima occidentale che cercò di visitare La Mecca, città santa islamica, imprigionata in un harem saudita, arrestata tre volte (e sempre rilasciata) per omicidio. Tenutaria di un bordello nella Parigi occupata dai nazisti e spacciatrice d'oppio, di lei si dice cavalcasse nuda su un cammello nel deserto della siriana Palmira.

Il diario di una vita divisa in quattro lati, come un quadrato perfetto. Ogni lato influenza gli altri, con cesure inevitabili. Lina, arrivata all’ultimo quarto, racconta i suoi anni con irresistibile ironia: è impicciona, libera, disobbediente anche agli acciacchi della vecchiaia. Il rapporto complicato con la figlia, l’amore per i nipoti che vuole far crescere liberi, la passione per il giornalismo, le nuove tecnologie sempre più complicate, i disastri, le dimenticanze.