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Il diario di una vita divisa in quattro lati, come un quadrato perfetto. Ogni lato influenza gli altri, con cesure inevitabili. Lina, arrivata all’ultimo quarto, racconta i suoi anni con irresistibile ironia: è impicciona, libera, disobbediente anche agli acciacchi della vecchiaia. Il rapporto complicato con la figlia, l’amore per i nipoti che vuole far crescere liberi, la passione per il giornalismo, le nuove tecnologie sempre più complicate, i disastri, le dimenticanze.

Un albero disegnato da Marcello Mastroianni, la rabbia e l'orgoglio di Oriana Fallaci dietro le quinte, le lunghe camminate per Roma con Ennio Flaiano. Nella sua carriera Anna Maria Mori ha incrociato nomi altisonanti che hanno sconvolto culturalmente l'ultima metà del Novecento e di cui racconta con sensibilità e acume. Nessuno di loro però è riuscito a farle dimenticare le sue umili origini, la lontananza dalla città natale, gli anni di studio in collegio, la gavetta, il sogno femminista, la maternità.

"Ognuno di noi si porta dentro un segreto. E passa la vita a girarci intorno. Talvolta se ne parla. Talvolta lo si sfoggia. Talvolta lo si nega. Eppure è sempre quel segreto che spiega tutto quello che si vive… L'amore, in fondo, è quel segreto che ci portiamo dentro." Michela Marzano conosce l'arte di parlare di sé, delle proprie esperienze, delle proprie vicende, per spiegare sentimenti universali in cui è impossibile non riconoscersi. Sa bene che, sull'amore, di libri ce ne sono tanti; ha letto i filosofi, i poeti, i romanzieri.

After Andrea Dworkin, the famous feminist philosopher and activist, passed away, her chief critic, Susie Bright, who many perceived as Dworkin's opposite, published a stirring obituary and series of essays in which she described the ways that Dworkin was a catalyst for the sex-positive movement in contemporary feminism.

Dal 1863 Adèle Hugo, trentatré anni, seconda figlia di Victor Hugo, è nella sua famiglia la persona di cui si parla a bassa voce, con amici e conoscenti si evita di nominarla. Si è furtivamente imbarcata per Halifax, Canada, dove presta servizio il tenente Albert Pinson. Adèle nutre il desiderio ardente di sposarlo nonostante lui le abbia dato segni eloquenti del suo rifiuto. Anni prima, però, Pinson l'ha sedotta su una terrazza a strapiombo sul mare, poi nelle sale buie di Hauteville House.

Una donna. Che nasce ebrea e muore in quanto ebrea e sarà santificata dalla Chiesa cattolica. Che diventa l'allieva prediletta di uno dei più grandi filosofi del Novecento e a cui verrà negata la carriera accademica. Che si impegna per i diritti delle donne e si farà suora di clausura. Una vita sempre in prima linea: dalle aule universitarie agli ospedali da campo della prima guerra mondiale, dalla scelta appassionata della conversione all'orrore di Auschwitz. Edith Stein è un luminosissimo enigma, una storia di una chiarezza cristallina che getta ombre in ogni direzione, mutevoli

Entre ciudades vivas que han presenciado tantos eventos, que con cada paso y cada latido van desentrañando una historia de lo que es el mundo, Galo Mora Witt evoca y entrelaza las vidas de cuatro mujeres ambiciosas y extraordinarias que en el siglo XX: Marlene Dietrich, actriz alemana; Aleksandra Kollontai, diplomática rusa; Lillian Hellman, dramaturga y guionista estadunidense, y Concha Michel, compositora y cantante mexicana.

Le protagoniste di questo libro sono trentaquattro donne, intraprendenti, controcorrente, spesso perseguitate, a volte incomprese ma forti e generose, sempre pronte a lottare per raggiungere traguardi che sembravano inarrivabili, se non addirittura impensabili: da Ilaria Alpi, la giornalista uccisa mentre indagava su scomode verità, a Kathrine Switzer, la prima donna a correre la maratona di Boston; da Ipazia, che nel IV secolo, contro i divieti ecclesiastici, osò scrutare il cielo per rivelare il movimento dei pianeti, a Olympe de Gouges.

La première femme noire africaine à devenir proviseure dans un lycée parisien raconte le racisme au quotidien. "Je suis suédoise." Tout sourire, je laisse fuser cette réponse ironique chaque fois que l'on me questionne sur mes origines. C'est-à-dire constamment ! Aujourd'hui proviseure d'un lycée parisien, première femme noire africaine à un tel poste dans la capitale, j'échappe rarement à cet interrogatoire absurde. D'où viens-je ? Suis-je française, et si oui depuis quand ?

La vida de una mujer atemporal, eso es Cleopatra. Amor, astucia y ambición. Un personaje enigmático que tuvo una vida corta pero agitada, intensa y combativa. Supo aprovechar sus poderes femeninos, así como su talento para la seducción y manipulación, para lograr sus deseos. Sin embargo, también fue una política hábil, de gran inteligencia y elocuencia. Todo esto la convierte en una de las figuras más influyentes de la historia y que se ha quedado en el imaginario colectivo.

Alla fine degli anni ottanta, quando la sua famiglia decise di fuggire dall'Iran in guerra, Dina Nayeri era una bambina. Il rumore delle bombe, le sirene e le corse per nascondersi nel seminterrato, la poca luce filtrata dalle finestre serrate erano tutte cose normali. Negli anni a venire, sui letti a castello delle case per i rifugiati di Londra, di Dubai, di Roma, poi dell'Oklahoma, Dina conobbe per la prima volta il silenzio del sonno tranquillo e ininterrotto: quella fu la sua prima idea di cosa fosse la pace.

Eine fast französische, nicht ganz deutsche Familie. Meine Großmütter hießen Marthe und Mathilde. Ihre Vornamen begannen mit denselben Buchstaben. Sie sind im selben Jahr, 1902, geboren. Mathilde am 20. Februar, Marthe am 20. September. Sie sind beide im Jahr 2001 gestorben. Mit ein paar Wochen Abstand, ganz am Anfang des neuen Jahrhunderts, kurz vor ihrem hundertsten Geburtstag. Marthe und Mathilde haben das zwanzigste Jahrhundert Seite an Seite durchwandert. Sie waren Freundinnen, seit sie sechs waren.

No hubo nunca mejor época que ésta para ser mujer: ahora existen el voto femenino y la píldora, y desde 1727 ya no envían a las mujeres a la hoguera por brujas. Pero ¿cómo ser mujer? Ésa es precisamente la gran, eterna pregunta a la que Caitlin Moran se propone responder en una obra que aborda a calzón quitado - a veces literalmente -, con inteligencia, desvergüenza e ironía y también una salvaje franqueza, los principales aspectos de la condición femenina.

Et si nos peurs, nos peines, nos hontes et nos contradictions étaient aussi sacrées que nos joies ? Si elles étaient une porte d'entrée vers une connexion à nos profondeurs, aux autres et au monde ? Dans le secret des cercles de parole comme dans sa vie de femme, Camille a fait l'expérience de cet état émotionnel si inconfortable et dont la société ne sait que faire : la vulnérabilité. Dans cet ouvrage, elle en décrypte les particularités et lui donne le visage d'une déesse, pour mieux nous inviter à pénétrer dans son temple.

La detonación debe haberse escuchado desde lejos. Drástico fin de todos sus tormentos. Drástico. Como le gustaban las cosas a ella. A través de ese pequeño orificio se le fue la vida. Y con ella, los pájaros azules y rojos, dijo Atahualpa, mi viejo maestro; ya no le cabían en el alma. Por ese pequeño orificio entró a la historia. Lágrimas intermitentes y dos sentimientos. Alegría por su liberación, tristeza por su ausencia que pensé definitiva. Error, desde ese día, su presencia no ha dejado de acompañarme.

Umwege sind auch Wege!, findet Annabelle Mandeng. Und Stoppschilder gibt es für sie nicht, es sei denn, sie hält sie selbst hoch. Ob sie von den Nachbar*innen "Schokokind" genannt wird, bei einem Autounfall fast ihren linken Arm verliert, in Pakistan als Schwarze Tochter einer blonden alleinerziehenden Mutter gemobbt wird oder Stangen und Schrauben im Rücken hat - unbeirrbar, mutig und, wenn nötig, auch geduldig bahnt Annabelle Mandeng sich ihren Weg.

In 1980, Ify exchanged war-torn Nigeria for the strange streets of London. Having escaped death, hunger and extreme poverty, she had to start a new life as a working-class immigrant and student in an environment far removed from her own, in a city brimming with hostility. Ify met her husband, Joseph, a Yoruba man, in 1981 at a bingo hall in east London where both were working immigrants. After the birth of their children, the couple returned to education before setting up their own businesses.

Tatiana Brillant a été négociatrice au RAID. Pendant plus de 13 ans, elle fut le seul officier féminin à exercer ce métier au sein de cette prestigieuse unité d'élite. "Sa mascotte est la panthère, sa devise tient en trois mots : "Servir sans faillir". Tatiana n'y a jamais dérogé. Elle s'est imposée en prouvant que la négociation n'est pas une question de genre mais avant tout une affaire de spécialistes. C'est la crédibilité de l'interlocuteur ou de l'interlocutrice qui compte."

Compilación de entrevistas y reportajes publicados en diversos medios como El Universal, Sin embargo, Variopinto entre otros. Se trata de historias de mujeres que han encontrado diversas maneras de enfrentar la violencia de género y discriminación.

This beautiful and devastating book - part tribal history, part lyric and intimate memoir - should be required for anyone seeking to learn about California Indian history, past and present. Deborah A. Miranda tells stories of her Ohlone Costanoan Esselen family as well as the experience of California Indians as a whole through oral histories, newspaper clippings, anthropological recordings, personal reflections, and poems. The result is a work of literary art that is wise, angry, and playful all at once, a compilation that will break your heart and teach you to see the world anew.