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Black Picket Fences is a stark, moving, and candid look at a section of America that is too often ignored by both scholars and the media: the Black middle class. The result of living for three years in "Groveland", a Black middle-class neighborhood on Chicago's South Side, sociologist Mary Pattillo-McCoy has written a book that explores both the advantages and the boundaries that exist for members of the Black middle class.

Piven and Cloward have updated their classic work on the history and function of welfare to cover the American welfare state's massive erosion during the Reagan, Bush, and Clinton years. The authors present a boldly comprehensive, brilliant new theory to explain the comparative underdevelopment of the US welfare state among advanced industrial nations. Their conceptual framework promises to shape the debate within current and future administrations as they attempt to rethink the welfare system and its role in American society.

In Making the Second Ghetto, Arnold Hirsch argues that in the post-depression years Chicago was a "pioneer in developing concepts and devices" for housing segregation. Hirsch shows that the legal framework for the national urban renewal effort was forged in the heat generated by the racial struggles waged on Chicago's South Side.

Karla Jay's memoir of an age whose tumultuous social and political movements fundamentally reshaped American culture takes listeners from her early days in the 1968 Columbia University student riots to her post-college involvement in New York radical women's groups and the New York Gay Liberation Front to Southern California in the early '70s, where she continued in the battle for gay civil rights. We see her helping to organize the takeover of The Ladies Home Journal and “ogle-ins” - where women staked out Wall Street and whistled at the men.

Armed authorities watch from a military-grade surveillance tower as lines of people stream toward the security checkpoint, tickets in hand, anxious and excited to get through the gate. Few seem to notice or care that the US Border Patrol is monitoring the Super Bowl, as they have for years, one of the many ways that forces created to police the borders are now being used, in an increasingly militarized fashion, to survey and monitor the whole of American society. In fast-paced prose, Todd Miller sounds an alarm as he chronicles the changing landscape.

As global warming accelerates, droughts last longer, floods rise higher, and super-storms become more frequent. With increasing numbers of people on the move as a result, the business of containing them - border fortification - is booming. In Storming the Wall, Todd Miller travels around the world to connect the dots between climate-ravaged communities, the corporations cashing in on border militarization, and emerging movements for environmental justice and sustainability.

El célebre visionario y curandero de los oglalas lakotas Alce Negro (1863-1950) conoció al distinguido poeta, escritor y crítico John G. Neihardt en 1930 en la reserva de Pine Ridge, en Dakota del Sur, y le pidió que compartiera su historia con el mundo. Sus desgarradoras visiones sobre la relación entre el ser humano y la tierra han convertido este libro en un clásico que atraviesa múltiples géneros.

This book explores the untold history of women, art and crime. It has long been widely accepted that women have not played an active role in the art crime world, or if they have, it has been the part of the victim or peacemaker. Females in the Frame overturns this understanding, as it investigates the female criminals who have destroyed, vandalised, stolen and forged art, as well as those who have conned clients and committed white-collar crimes in their professional occupations in museums, libraries and galleries.

Nous vivons dans un monde rempli de préjugés. Et cela ne doit rien au hasard. Notre cerveau, fabuleuse machine à appréhender le monde, fabrique sans cesse des stéréotypes et fait de nous, que nous le voulions ou non, de parfaits discriminateurs. Mais, ne vous en faites pas car nous allons vous expliquer pourquoi ce processus est parfaitement normal et comment en limiter les effets néfastes.

Ho quarant'anni e spicci e non ho figli. Non li ho, e non ne voglio. Sono una childfree, cioè senza figli, che è diverso da childless, priva di figli. Una scelta versus una casualità. C'è stato un tempo in cui ero convinta che la mia vita avrebbe avuto senso solo quando avrei avuto dei figli. O almeno ero convinta di crederlo... Venivo circondata, o meglio, assediata senza via di scampo, dalle gravidanze di sorelle, cugine, cognate, nipoti, amiche, amiche delle amiche. Se non hai un figlio, nella tua vita di donna, cos'hai?

"La sicurezza cibernetica è un problema di sicurezza nazionale, se dovesse scoppiare una guerra la minaccia non arriverebbe dai carri armati ma dagli attacchi ai sistemi digitali, dalle torri di controllo agli acquedotti." (Antonello Soro, la Repubblica). Il rapporto tra tecnica e democrazia, pur certamente non nuovo, è divenuto centrale nell'era digitale. L'impatto delle nuove tecnologie sulla vita individuale e collettiva è tale da dover essere affrontato con il massimo grado di consapevolezza.

L'anno che verrà ci deve molte risposte. Dopo un anno sconvolto dal Coronavirus, è importante capire il 2021: studiare le sfide chiave dall'economia alla politica, dal cambiamento climatico alla cultura. Good Morning Italia cura una selezione di grandi firme del giornalismo italiano ci accompagna nell'esercizio sul futuro, riflettendo sui protagonisti e sulle tendenze fondamentali per iniziare l'anno che verrà.

"Una delle disgrazie del nostro paese, negli ultimi sessant'anni, è stata proprio di non avere avuto veri nemici. Avere un nemico è importante non solo per definire la nostra identità ma anche per procurarci un ostacolo rispetto al quale misurare il nostro sistema di valori e mostrare, nell'affrontarlo, il valore nostro. Pertanto, quando il nemico non ci sia, occorre costruirlo."

La "Bustina di Minerva" è una rubrica iniziata sull'ultima pagina dell'Espresso nel marzo 1985 e continata con regolarità settimanale sino al marzo 1998, quando è diventata quindicinale. Quindi, anche considerando qualche settimana di sciopero e qualche numero doppio per Natale e Capodanno insieme, le "Bustine" dovrebbero essere ormai seicentosettanta o giù di lì. Una serie, con il titolo Istruzioni per l'uso, era stata pubblicata nel 1990 su Il secondo diario minimo. Ne restavano abbastanza, anche lavorando sull'ultimo decennio, per selezionare quelle che qui ora appaiono.

Nel "Manuale dell'uomo sociale" troverete le instantanee di inizio secolo. Un'epoca sospesa e vagamente ottimista, appena prima alla crisi finanziaria del 2008 e alla lunga crisi economica che avrebbe segnato gli anni Dieci. Riconoscerete l'Italia ormai abituata a internet, ma sempre ossessionata dai cellulari e dai primi smartphone. Sentirete l'aria economica che cambia: stretti tra stipendi balcanici e prezzi scandinavi, molti connazionali stentavano (per fortuna c'erano le case dei genitori, gli aperitivi abbondanti, gli outlet e i voli low-cost).

"Parlare con un sessista è come giocare a scacchi con un piccione". La maggior parte delle volte non siamo noi a scegliere le parole che usiamo: il nostro linguaggio, fatto per lo più di stereotipi, modi di dire e luoghi comuni, deriva da una cultura patriarcale preesistente a noi. In questo audiolibro Lorenzo Gasparrini analizza e studia le forme del linguaggio sessista, da dove hanno tratto origine e come sono cambiate negli anni, e in che modo i femminismi abbiano portato avanti su questo tema le battaglie per la parità.

Una serie TV può cambiare la percezione di intere nazioni su tematiche sociali, scientifiche, politiche, relazionali, dando voce a persone che nella nostra società sono ancora invisibili, a cui non viene mai data la parola. Il merito di Marina Pierri è la capacità di mettere insieme mondi che fanno fatica a parlarsi: quello del femminismo intersezionale e quello della psicologia del profondo. In "Eroine", Marina Pierri prende il testimone da una vasta letteratura filosofica, cinematografica e psicologica, e compie un'operazione ancora inedita.

"Canto il corpo elettrico / le schiere di quelli che amo mi abbracciano e io li abbraccio / non mi lasceranno sinché non andrà con loro, non risponderà loro / e li purificherà, li caricherà in pieno con il carico dell'anima". Così Walt Whitman racconta il corpo umano in "Foglie d'Erba": inizio e limite di ogni nostra azione, primo confine dell'universo. Oggi il corpo messo al centro del dibattito nella società contemporanea è quello della donna, che si fa terreno simbolico, campo sui cui combattono forze diverse e in contrapposizione.

Da sempre la rabbia ha una cattiva fama, è considerata un'emozione sgradevole e deprecabile. In generale, quindi, tendiamo a provare nei suoi confronti una certa paura e a non concederle spazio, che si tratti della nostra o di quella altrui. Questo vale in particolare per le donne: di fatto, una donna che esprime liberamente la propria rabbia viene definita stizzosa, isterica o eccessivamente drammatica. Per questo, le donne più degli uomini hanno la tendenza a rimuoverla e a nasconderla, in primis a se stesse, dietro il volto dell'amarezza, della delusione, del dolore.

L'inondazione di odio in Internet, i cori negli stadi contro i giocatori neri, il risveglio del demone antisemita, le spedizioni squadristiche contro gli omosessuali, i rimpianti di troppi politici per "i metodi di Hitler", le avanzate in tutta Europa dei partiti xenofobi, le milizie in divisa para-nazista, i pestaggi di disabili, le rivolte veneziane contro gli "zingari" anche se sono veneziani da secoli e fanno di cognome Pavan, gli omicidi di clochard, gli inni immondi alla purezza del sangue.