Stranger Things viene spesso liquidata così:

“Ha funzionato perché gioca con la nostalgia degli anni ’80.”

Ma se fosse solo questo, non saremmo qui a parlarne dopo dieci anni.

In questo episodio di Wonderoom Parliamo di perché Stranger Things è diventata una storia che le persone sentono propria.

Dentro l’episodio esploriamo:

• Perché la nostalgia da sola non crea un fenomeno globale (e cosa invece lo crea davvero)
• L’operazione narrativa consapevole dei Duffer Brothers: non citare gli anni ’80, ma ricostruirne la grammatica emotiva
• Il vero cuore della serie: l’amicizia come spazio di protezione in un mondo ostile
• Personaggi scritti per evolvere (Eleven, Steve, Max…)
• Perché ci siamo riconosciuti anche se non siamo cresciuti negli anni ’80
• Come Stranger Things è diventata un fenomeno culturale dopo essere stata un fenomeno emotivo

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Corso Online "I pilastri di una storia"

Corso Online "A caccia di idee"

Perché amo gli inizi più dei finali?

Perché negli inizi tutto è ancora possibile.

Perché non c’è ancora una risposta giusta.

Perché una storia (come la vita) cambia davvero solo quando qualcuno decide di cominciare con il piede giusto.

In questo episodio di Wonderoom parliamo di ripartenze.

Non come rituale da calendario.

Non come “anno nuovo, vita nuova”.

Parliamo di incipit: quel momento preciso in cui una storia prende una direzione,e di come puoi usare le stesse regole narrative per costruire un nuovo inizio nella tua vita.

In questo episodio scoprirai:

• cosa rende un incipit davvero potente nelle storie
• i 5 elementi fondamentali di un inizio che cattura
• perché non stai ricominciando da zero, ma riscrivendo una seconda stesura
• come trasformare gennaio (o qualsiasi momento) nell’incipit giusto per te
• perché la domanda chiave non è “cosa farò”, ma “chi sto diventando”

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Corso Online "I pilastri di una storia"

Corso Online "A caccia di idee"

Ti è mai capitato di sentirti così stanco, così pieno, così mentalmente saturo/a… da pensare seriamente di mollare tutto?

Se sì, questo episodio è per te.

In questa puntata di Wonderoom affrontiamo una verità che tutti noi viviamo ogni giorno: essere adulti è pesante.

Non per mancanza di talento, ma per sovraccarico. Responsabilità, lavoro, famiglia, aspettative, decisioni... e nel mezzo, quella parte creativa che ci fa sentire vivi… e che spesso è la prima a sparire quando la vita pesa.

In questo episodio scoprirai:

• Perché la tua stanchezza non significa incompetenza, ma sovraccarico mentale.

• Perché il tuo progetto creativo non è “troppo” , è il resto della vita che occupa tutto lo spazio.

• Come fare ordine dentro il caos, anche quando non puoi cambiare le circostanze esterne.

• I miei sistemi personali per ritrovare leggerezza, lucidità e motivazione quando tutto sembra troppo:

  
  

Se stai vivendo un periodo pieno, confuso o emotivamente pesante, questa puntata non ti dice “resisti”, ma qualcosa di molto più utile:

👉 Crea spazio. Ritrova leggerezza. Ricomincia a respirare.

E scoprirai che non devi mollare il tuo progetto.

Devi mollare i pesi che non ti appartengono più.

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Non "Mangia, prega, ama" ma "Sbaglia, impreca, riprova".

Viviamo nell’epoca in cui puoi imparare tutto su tutto: tutorial, corsi, masterclass, PDF...

Eppure, più abbiamo accesso alla conoscenza, più ci sembra di non essere mai abbastanza pronti per iniziare davvero.

In questo episodio affrontiamo una delle verità più scomode (e liberatorie) dei nostri tempi:

👉 nessuno diventa bravo prima di cominciare.

👉 si diventa bravi mentre si fa, si tenta, si sbaglia e si corregge.

Questo non è un discorso sulla scrittura. È un discorso sulla vita. Su tutti quelli che hanno qualcosa da dire, creare, costruire… ma aspettano.

Aspettano di sentirsi preparati. Aspettano un titolo, un permesso, una qualifica, un segnale.

In questo episodio scoprirai:

• perché il modello “prima studio, poi faccio” non funziona nella creatività né nel lavoro moderno;
• come l’azione genera domande, competenze e crescita che nessun corso potrà mai anticipare;
• perché la sensazione di “non essere abbastanza” è un paradosso educativo e culturale;
• perché quel primo passo che temi è enorme solo nella tua testa;
• cosa significa davvero imparare mentre costruisci, non prima.

Non devi essere pronta/o.

Devi essere disponibile a cominciare.

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Il momento giusto non si aspetta: si crea.

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A volte la scena più potente è quella che non parla.

E WALL-E ce lo dimostra nella prima metà di film, dove nessuno dice una sola parola… eppure sentiamo tutto: la solitudine, il desiderio, la curiosità, la speranza.

In questo episodio esploriamo il potere narrativo del silenzio: non il silenzio vuoto, ma quello pieno di gesti, ritmi, dettagli e sguardi che raccontano più di qualsiasi frase ben scritta.

In questo episodio scoprirai:

• perché il silenzio non è assenza, ma linguaggio narrativo;
• come una scena può diventare più forte togliendo le parole anziché aggiungendole;
• il motivo per cui i comportamenti rivelano la verità emotiva dei personaggi;
• come l’ambiente, quando il dialogo tace, diventa un narratore potente;
• cosa succede se prendi una tua scena e la riscrivi senza far parlare nessuno.

Se scrivi, reciti, dirigi, o semplicemente ami le storie che parlano al cuore, questo episodio ti mostrerà un modo nuovo di guardare la narrazione: partire dal comportamento, non dalle parole.

BONUS:

• Scarica ⁠un e-book gratuito⁠ con 22 esercizi da usare ora per Riscrivere, Rafforzare e Rivoluzionare la tua storia.
• Iscriviti gratuitamente alla FOCUS WEEK per ricevere 6 giorni di mini-lezioni gratuite e il codice sconto per acquistare i corsi Wonderoom con il 40% di sconto!

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In questo episodio andiamo dritti al cuore della riscrittura affrontando la seconda metà delle regole Pixar: quel territorio dove l’ispirazione non basta più e dove la tua storia deve dimostrare di avere una verità da dire.

• perché la prima idea è quasi sempre la più sbagliata (e la più pigra);

• come il finale diventa la bussola che orienta tutto il resto;

• perché non puoi capire davvero la tua storia finché non arrivi all’ultima pagina;

• come riconoscere la tua urgenza narrativa: la ragione profonda per cui stai raccontando proprio questa storia;

• cosa significa creare una posta in gioco emotiva forte e credibile;

• perché nessun lavoro è davvero sprecato (nemmeno le scene che tagli);

• come distinguere il “dare il massimo” dal “perfezionare invano”;

• quali coincidenze funzionano… e quali distruggono la tua credibilità narrativa;

• e soprattutto: come trovare l’essenza della tua storia, quella frase che regge tutto.

Alla fine dell’episodio ti lascio

• tre esercizi immediati per mettere in pratica queste regole
• un e-book gratuito da scaricare subito con 22 esercizi da usare ora per Riscrivere, Rafforzare e Rivoluzionare la tua storia.

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Le Regole Pixar di Storytelling (Parte 1)

Perché i film Pixar ci fanno piangere, anche da adulti?

Cosa rende “Up”, “Coco” o “Inside Out” così profondamente umani, pur essendo film d’animazione?

In questo episodio di Wonderoom, entriamo nel cuore della filosofia Pixar per scoprire come riescano a creare storie che restano.

Dalle riunioni ai principi di Emma Coats, esploriamo la prima metà delle 22 regole di storytelling Pixar, quelle che mettono al centro il fallimento, la verità emotiva e la crescita dei personaggi.

In questo episodio scoprirai:

• Perché le storie Pixar funzionano non perché sono perfette, ma perché sono vere.
• Le 11 regole che ogni scrittore dovrebbe conoscere per costruire empatia e autenticità.
• Come la vulnerabilità e i tentativi contano più del successo (e perché il pubblico si innamora proprio dei difetti).
• Le 4 esercitazioni pratiche per applicare subito le regole Pixar alla tua scrittura.
• La lezione più importante di tutte: la verità viene prima della trama.

Perché scrivere non è creare mondi perfetti. È ricordare cosa significa essere vivi.

Condividi l’episodio con chi ama le storie Pixar e raccontami nei commenti qual è quella che ti ha fatto piangere di più o il tuo film Pixar preferito!

E se vuoi approfondire, scarica:

- La guida gratuita con le "30 domande per costruire personaggi indimenticabili"

Scopri:

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Viviamo nell’epoca più rumorosa della storia.

Milioni di parole ogni giorno vengono scritte, postate, pronunciate.

Tutti comunicano, ma pochi raccontano davvero qualcosa.

In questo episodio ci fermiamo a riflettere su un tema che tocca chiunque scriva o crei contenuti oggi: cosa significa davvero narrare nell’era dell’intelligenza artificiale e dell’attenzione frammentata?

Tra scroll infiniti e la paura costante di “restare indietro”, la scrittura rischia di perdere ciò che la rende viva: la presenza, la lentezza, la profondità.

Eppure, in mezzo a tutto questo rumore, c’è ancora spazio per storie che restano.

In questo episodio scoprirai:

• Cosa distingue chi produce contenuti da chi racconta storie.
• Come usare l’intelligenza artificiale non come sostituto, ma come strumento per liberare tempo e tornare a scrivere con consapevolezza.
• Quattro pratiche concrete per ritrovare profondità nella scrittura anche in un mondo che corre.

Non è un episodio sull’IA.

È un episodio su di noi: su come possiamo restare umani mentre tutto intorno cambia.

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