• Sicilia Buona Le Interviste

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Sicilia Buona Le Interviste

著者: Sicilia Buona
  • サマリー

  • Parliamo di attualità, cronaca, economia, scienza, salute e medicina, ma anche spettacolo, musica, cinema, teatro e letteratura. Sicilia Buona è un progetto editoriale condiviso, senza scopo di lucro, con l'obiettivo di raccontare i mille volti e le mille realtà della Sicilia e non solo. Visita il sito www.siciliabuona.com
    Copyright 2023 Sicilia Buona
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エピソード
  • Episode 4: SECONDA PARTE- SENTENZA TRATTATIVA STATO-MAFIA. NE PARLIAMO CON ANTONIO INGROIA E SALVATORE BORSELLINO
    2023/03/20
    SECONDA PARTE Il 23 Settembre 2021 la Corte Di Assise di Appello di Palermo ha pronunciato la sentenza del processo sulla Trattativa Stato Mafia, ribaltando il verdetto in primo grado di giudizio del 2018. Sono stati Assolti dall’accusa di minaccia pluriaggravata a un corpo politico dello Stato (nella fattispecie, in particolare, il Governo della Repubblica) gli ex ufficiali del ROS  MARIO MORI,  ANTONIO SUBRANNI e GIUSEPPE DE DONNO perché il “fatto non costituisce reato”. Assolto anche l’ex-senatore Marcello Dell’Utri “per non aver commesso il fatto”. Prescrizione delle accuse confermata a Giovanni Brusca. Per Leoluca Bagarella pena ridotta di un anno e i giudici riqualificano il reato in “tentata minaccia a Corpo politico dello Stato”, dichiarando le accuse parzialmente prescritte. Confermata la condanna a 12 anni del capomafia Antonino Cinà. In sostanza la sentenza dice: “La trattativa c’è stata tra Stato e mafia, ma ciò non costituisce reato”. Assoluzioni che non sottraggono comunque nessuno alla condanna morale. La sentenza inaspettata e controversa colpisce profondamente e spacca l’Italia in due, ma soprattutto offende la memoria di chi ha perso la propria vita nella lotta contro Cosa nostra. Da una parte c’è chi esulta e chiede pubbliche scuse agli imputati oggi assolti, nonché riabilitazione mediatica e nomine risarcitorie. Dall’altra, si percepisce delusione ed amarezza, in modo particolare fra tutti quei cittadini che fino ad oggi non sono scesi a patti con la mafia, imprenditori e commercianti vessati dalla criminalità organizzata, ma che hanno riposto fiducia nella giustizia e nello Stato, denunciando la mafia malgrado il pericolo di pesanti ripercussioni. Si dice che questo Paese stia perdendo la memoria. Lo diciamo spesso, ad esempio, da quando si cerca di ridiscutere ed alleggerire il 41/bis, pensando che oggi non siano più necessarie quelle misure straordinarie contro i mafiosi. Oggi forse è più corretto sospettare che si stia demolendo pezzo per pezzo la memoria, riscrivendola come non l’abbiamo in realtà vissuta. Ma Cosa significa per il Paese questa sentenza? Quali sono oggi i punti interrogativi ancora senza risposta? Cosa sta accadendo in Italia e alla magistratura italiana? Come valutare l’atteggiamento del mondo dell’informazione e alcune affermazioni che oggi tendono a celebrare gli imputati assolti e mistificare la realtà? Ne parliamo oggi con l’Avvocato ANTONIO INGROIA e con SALVATORE BORSELLINO, fratello del giudice Paolo Borsellino, ucciso insieme alla sua scorta a Palermo in quel maledetto 19 luglio 1992. VIDEO COMPLETO SU www.siciliabuona.com
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    28 分
  • Episode 3: PRIMA PARTE - SENTENZA D'APPELLO TRATTATIVA STATO MAFIA. NE PARLIAMO CON ANTONIO INGROIA E SALVATORE BORSELLINO
    2023/03/20
    PRIMA PARTE Il 23 Settembre 2021 la Corte Di Assise di Appello di Palermo ha pronunciato la sentenza del processo sulla Trattativa Stato Mafia, ribaltando il verdetto in primo grado di giudizio del 2018. Sono stati Assolti dall’accusa di minaccia pluriaggravata a un corpo politico dello Stato (nella fattispecie, in particolare, il Governo della Repubblica) gli ex ufficiali del ROS  MARIO MORI,  ANTONIO SUBRANNI e GIUSEPPE DE DONNO perché il “fatto non costituisce reato”. Assolto anche l’ex-senatore Marcello Dell’Utri “per non aver commesso il fatto”. Prescrizione delle accuse confermata a Giovanni Brusca. Per Leoluca Bagarella pena ridotta di un anno e i giudici riqualificano il reato in “tentata minaccia a Corpo politico dello Stato”, dichiarando le accuse parzialmente prescritte. Confermata la condanna a 12 anni del capomafia Antonino Cinà. In sostanza la sentenza dice: “La trattativa c’è stata tra Stato e mafia, ma ciò non costituisce reato”. Assoluzioni che non sottraggono comunque nessuno alla condanna morale. La sentenza inaspettata e controversa colpisce profondamente e spacca l’Italia in due, ma soprattutto offende la memoria di chi ha perso la propria vita nella lotta contro Cosa nostra. Da una parte c’è chi esulta e chiede pubbliche scuse agli imputati oggi assolti, nonché riabilitazione mediatica e nomine risarcitorie. Dall’altra, si percepisce delusione ed amarezza, in modo particolare fra tutti quei cittadini che fino ad oggi non sono scesi a patti con la mafia, imprenditori e commercianti vessati dalla criminalità organizzata, ma che hanno riposto fiducia nella giustizia e nello Stato, denunciando la mafia malgrado il pericolo di pesanti ripercussioni. Si dice che questo Paese stia perdendo la memoria. Lo diciamo spesso, ad esempio, da quando si cerca di ridiscutere ed alleggerire il 41/bis, pensando che oggi non siano più necessarie quelle misure straordinarie contro i mafiosi. Oggi forse è più corretto sospettare che si stia demolendo pezzo per pezzo la memoria, riscrivendola come non l’abbiamo in realtà vissuta. Ma Cosa significa per il Paese questa sentenza? Quali sono oggi i punti interrogativi ancora senza risposta? Cosa sta accadendo in Italia e alla magistratura italiana? Come valutare l’atteggiamento del mondo dell’informazione e alcune affermazioni che oggi tendono a celebrare gli imputati assolti e mistificare la realtà? Ne parliamo oggi con l’Avvocato ANTONIO INGROIA e con SALVATORE BORSELLINO, fratello del giudice Paolo Borsellino, ucciso insieme alla sua scorta a Palermo in quel maledetto 19 luglio 1992. VIDEO COMPLETO SU www.siciliabuona.com
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    18 分
  • Episode 2: SALVATORE BORSELLINO PARLA DELLA CATTURA DI MATTEO MESSINA DENARO
    2023/03/20
    Intervistiamo SALVATORE BORSELLINO a pochi giorni di distanza dalla cattura del boss latitante Matteo Messina Denaro, l’ultimo boss stragista di Cosa nostra. Da giorni si susseguono le notizie e gli aggiornamenti sul boss e sulla sua latitanza. Una latitanza che certamente non sembra essere stata come le altre, a partire dai suoi nascondigli che si trovano a pochissimi chilometri dalla città natale di Matteo Messina Denaro, ovvero Castelvetrano. C’è chi nutre perplessità su questa cattura, soprattutto alla luce delle recenti affermazioni del pentito Salvatore Baiardo che solo qualche mese fa, in un’intervista televisiva, ipotizzava l’imminente cattura di Matteo Messina Denaro, parlando però di una cattura concordata in cambio di qualcosa. Alcuni sminuiscono quelle affermazioni e ritengono Baiardo poco attendibile. Il comandante del Ros Pasquale Angelosanto ha detto in una recente intervista che chi pensa sia stato un arresto concordato umilia il duro lavoro di investigazione dei magistrati. In questa intervista a SALVATORE BORSELLINO cerchiamo di fare un’analisi su quanto è emerso fino ad oggi in merito all’arresto di Matteo Messina Denaro, alla sua lunga latitanza e alle reazioni del mondo politico e dell’opinione pubblica, tra chi dichiara vinta la lotta dello Stato contro la mafia e chi nutre forti dubbi e perplessità. Visita il sito www.siciliabuona.com
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    20 分

あらすじ・解説

Parliamo di attualità, cronaca, economia, scienza, salute e medicina, ma anche spettacolo, musica, cinema, teatro e letteratura. Sicilia Buona è un progetto editoriale condiviso, senza scopo di lucro, con l'obiettivo di raccontare i mille volti e le mille realtà della Sicilia e non solo. Visita il sito www.siciliabuona.com
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