
L'invenzione del computer di Babbage - S4E4
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このコンテンツについて
che anche l’inizio di questa storia è intrecciato profondamente all’Italia? Il primo computer programmabile è la famosa macchina
di Charles Babbage della prima metà dell’Ottocento di cui scrisse anche un giovane giornalista destinato alla gloria: Edgar Alan Poe. Babbage fu un matematico e un filosofo che per molti versi subì in Gran Bretagna lo stesso destino dei nostri geni invisibili: pensate che non venne mai invitato in patria a parlare della sua idea di una macchina programmabile con le schede perforate riprese dai telai Jacquard della rivoluzione industriale. Nemo profeta in patria si dice. E sembra che sia stato così anche per lui. Ma ci pensammo
noi, o meglio l’allora capitale del regno di Sardegna e dello stato sabaudo, Torino. Babbage tenne l’unica presentazione della sua
macchina che poi avrebbe dato vita concettualmente al computer programmabile proprio nella sala dei mappamondi dell’accademia delle scienze di Torino, dove ancora oggi sono conservati i progetti originali della sua invenzione e le stesse schede perforate che Babbage portò con sé e che abbiamo potuto vedere. Si tratta di fatto della prima intuizione di quello che sarebbe diventato poi il microprocessore di Faggin. Ma in questo episodio sentiremo anche una testimonianza eccezionale di Ugo Amaldi sulle sorprendenti relazioni tra le scelte prese dal padre, Edoardo, principale collaboratore di Enrico Fermi, e il futuro del World Wide Web. Una storia mai raccontata. Fino ad oggi.
Di Massimo Sideri.
Geni Invisibili è una serie del Corriere della Sera.
Premium partner: Leonardo. Partner scientifico: Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Produttore esecutivo: Alessio Albano.