Attualmente, nel 2025, sono in corso 56 conflitti armati nel mondo,coinvolgendo direttamente o indirettamente almeno 92 Paesi, inclusal'Italia. Questo rappresenta il numeropiù alto di guerre attive dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Tipologie di conflitti
I conflitti attuali variano per natura e intensità:
Conflitti interstatali: scontri fra Stati sovrani, come la guerra traRussia e Ucraina.
Conflitti interstatali: guerre civili all’interno di uno Stato, come inSudan, Siria, Yemen ed Etiopia.
Violenza non statale: scontri fra gruppi armati non ufficiali, ad esempio icartelli della droga in Messico e Colombia.
Violenza unilaterale: attacchi deliberati contro i civili, frequenti inMedio Oriente e nell’Africa sub-sahariana.
Impatti umanitari
Nel solo 2024, questi conflitti hanno causato oltre 233.000 vittime ecostretto più di 100 milioni di persone a migrare, sia internamente sia all’estero,per sfuggire alle violenze. Il Sudan, ad esempio, ha visto oltre 12,3 milionidi sfollati a causa della guerra civile iniziata nel 2023, rappresentando lapiù grande crisi di sfollamento interno al mondo.
Conflitti principali damonitorare
Secondo l’International Crisis Group, dieci conflitti sono particolarmentecritici nel 2025, tra cui:
Sudan: la guerra civile ha causato milioni di sfollati e una grave crisiumanitaria.
Gaza: il conflitto fra Israele e Hamas ha portato a un alto numero di vittimecivili e accuse di genocidio.
Ucraina: la guerra con la Russia continua senza segni di risoluzione.
Etiopia: i conflitti interni persistono, con gravi conseguenze per la popolazione.
Sahel: l’instabilità nella regione continua a crescere, con insurrezioni eviolenze diffuse.
Questi conflitti evidenziano una crescente instabilità globale, con impattisignificativi sulle popolazioni civili e sulla sicurezza internazionale.