エピソード

  • Abimael Guzmán: il “Presidente Gonzalo” che incendiò il Perù
    2025/11/19
    Abimael Guzmán Reynoso nacque nel 1934 ad Arequipa, nel sud del Perù. Filosofo di formazione, docente universitario e uomo di profonda cultura marxista, fu attratto fin da giovane dal pensiero di Mao Zedong. Negli anni Sessanta, durante la sua attività accademica all’Università di Ayacucho, maturò la convinzione che solo una rivoluzione armata potesse rovesciare l’ordine sociale peruviano, da lui giudicato «feudale e servile verso l’imperialismo statunitense». Guzmán morì il 11 settembre 2021 nel carcere di massima sicurezza di Callao, all’età di 86 anni.
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  • Pablo Escobar, il padre del narco-terrorismo
    2025/11/12
    Per alcuni era un benefattore dei poveri, per altri un mostro che mise in ginocchio un intero Paese. Pablo Emilio Escobar Gaviria, il «Patrón» di Medellín, resta la figura più emblematica del narco-terrorismo moderno: un uomo che trasformò la cocaina in uno strumento di potere politico e la violenza in linguaggio quotidiano.
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  • Abdelbaki Es Satty, l’imam che trascinò la Catalogna nel terrore
    2025/11/05
    Quando la notte del 16 agosto 2017 un’esplosione squarciò la casa di Alcanar, una piccola località della provincia di Tarragona, la polizia catalana pensò inizialmente a un incidente domestico. Solo ore dopo si sarebbe scoperto che quella deflagrazione aveva interrotto il piano di uno dei più gravi attentati mai progettati in Spagna dopo l’11 marzo 2004. Tra le macerie venne trovato il corpo di Abdelbaki Es Satty, imam marocchino di 44 anni, il vero cervello del gruppo jihadista che di lì a poche ore avrebbe colpito Barcellona e Cambrils, causando 16 morti e oltre 130 feriti.
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  • L’ombra di Abdul Haq al-Turkistani: il volto della jihad uigura che sfida Pechino
    2025/10/29
    Nel labirinto delle guerre dimenticate dell’Asia centrale si muove una figura che da oltre vent’anni rappresenta l’incubo di Pechino: Abdul Haq al-Turkistani, nato nel Xinjiang intorno al 1971 con il nome di Memet Amin Tokhti, oggi considerato il capo indiscusso del Partito Islamico del Turkestan (TIP). Dietro la sua parabola si nasconde la storia di un movimento che ha trasformato la rivendicazione di autonomia della minoranza uigura in una causa jihadista di respiro globale, intrecciata con le reti di al-Qaida e con i fronti di guerra mediorientali.
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  • Shōkō Asahara, il guru di Aum Shinrikyō
    2025/10/22
    Shōkō Asahara nato Chizuo Matsumoto, il 2 marzo 1955 è stato il fondatore, leader carismatico e guru della setta apocalittica giapponese Suprema Verità Aum», responsabile del micidiale attentato con gas sarin nella metropolitana di Tokyo nel 1995, che scosse profondamente il Giappone e l’opinione pubblica mondiale. L’attacco segnò l’ingresso del terrorismo chimico nella storia contemporanea.
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  • Muriel Degauque, la sposa della morte: storia della prima kamikaze europea
    2025/10/15
    Quando il 9 novembre 2005 un’auto imbottita di esplosivo si lanciò contro un convoglio americano vicino a Baquba, nel nord dell’Iraq, nessuno immaginava che dietro quel gesto si nascondesse una donna europea. Poche ore dopo, l’intelligence belga confermò l’impensabile: la kamikaze era Muriel Degauque, trentottenne nata e cresciuta a Charleroi, convertita all’Islam e affiliata ad al-Qaeda in Iraq, la rete guidata allora da Abu Musab al-Zarqawi. Era la prima donna occidentale a morire in un attentato suicida jihadista.
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  • Ramzi Yousef, l’artefice dell’ombra: dal World Trade Center all’incubo Bojinka
    2025/10/08
    È stato uno dei terroristi più pericolosi e determinati degli anni Novanta, il primo a colpire il cuore di Manhattan e ad anticipare, per metodi e visione strategica, l’attacco che l’11 settembre 2001 avrebbe cambiato la storia. Il suo nome è Ramzi Yousef, ma il suo vero volto è quello di Abdul Basit Mahmoud Abdul Karim, cittadino pakistano nato in Kuwait, cresciuto nell’odio verso l’Occidente e forgiato nei campi di addestramento jihadisti tra Pakistan e Afghanistan.Dietro il suo sguardo impassibile e la parlantina fluente in più lingue si celava la mente di un terrorista determinato, metodico, che avrebbe potuto mietere migliaia di vittime in una manciata di ore se il suo piano più ambizioso, l’Operazione Bojinka, non fosse stato scoperto per puro caso.
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  • Hassan Nasrallah: dal potere assoluto alla fine violenta del leader che ha destabilizzato il Libano
    2025/10/01
    Per oltre tre decenni Hassan Nasrallah è stato il volto e la voce di Hezbollah, l’organizzazione sciita libanese trasformata sotto la sua guida in una potenza militare, politica e terroristica di respiro internazionale. Nato nel 1960 a Beirut, crebbe nei quartieri sciiti segnati dalla povertà e dall’instabilità. Dopo gli studi religiosi in Iraq e in Iran, entrò nei ranghi di Hezbollah nei primi anni Ottanta, quando la milizia era ancora un gruppo armato emergente legato ai Pasdaran iraniani.
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