エピソード

  • Focus ESG - Episodio 68
    2025/12/10
    MILANO (ITALPRESS) - In Europa si rischia di assistere a una deindustrializzazione senza precedenti. E in tempi ridotti mai visti nella storia. L’industria chimica, nel Vecchio Continente, ha perso negli ultimi 3 anni oltre 23 milioni di tonnellate di capacità produttiva e si prospetta nei prossimi 4 anni una ulteriore riduzione del 20%, secondo CEFIC. la federazione europea dell’industria chimica, per una perdita complessiva del 30% in 6/7 anni. Nel settore automotive stiamo vivendo una crisi senza fine, con chiusure di stabilimenti. Problemi con le fonti energetiche, imposizioni di politiche fatte senza reali valutazioni di impatto, dati spesso incompleti per poter supportare le scelte strategiche sono tra le principali cause, oltre a una competitività globale in continua crescita che pochi tengono in debita considerazione. In un contesto critico si inseriscono anche le variabili legate all’intelligenza artificiale fisica, rappresentata dagli umanoidi nei settori servizi e produttivo. Urge quindi un cambio di passo basato su conoscenza e pragmatismo per invertire la pericolosa rotta in cui tutti ci troviamo. Dobbiamo prendere spunti da settori che hanno dimostrato con risultati grandi capacità. La chimica in questo ultimo decennio ha raggiunto dei traguardi importanti sia nella dimensione ambientale, con riduzioni a due cifre delle emissioni, e addirittura del 70% dal 1990 - come si evince anche dall’ultimo rapporto Responsible Care, sia nella dimensione sociale per la sicurezza dei lavoratori che non ha uguali come in quella occupazionale con il 96% di contratti a tempo indeterminato e retribuzioni mediamente superiori del 35%. Nella puntata 68 di Focus ESG la Professoressa di Econometria dell’Università Ca’ Foscari Venezia e membro del CdA della Fondazione GRINS, Monica Billio e il Presidente di Federchimica, Francesco Buzzella, con il giornalista Marco Marelli, specializzato in economia e geopolitica, entrano nel merito di ciò che sta accadendo e, soprattutto, di ciò di cui tutti devono prendere atto per poter agire in modo pragmatico e immediato.
    fsc/gsl
    続きを読む 一部表示
    16 分
  • Focus ESG - Episodio 68
    2025/12/10
    MILANO (ITALPRESS) - In Europa si rischia di assistere a una deindustrializzazione senza precedenti. E in tempi ridotti mai visti nella storia. L’industria chimica, nel Vecchio Continente, ha perso negli ultimi 3 anni oltre 23 milioni di tonnellate di capacità produttiva e si prospetta nei prossimi 4 anni una ulteriore riduzione del 20%, secondo CEFIC. la federazione europea dell’industria chimica, per una perdita complessiva del 30% in 6/7 anni. Nel settore automotive stiamo vivendo una crisi senza fine, con chiusure di stabilimenti, come quello Audi di Bruxelles, che solo nel 2023 era stato certificato carbon-neutral e per molti era un vero e proprio punto di riferimento. Sempre nel settore automotive, il recente e dirompente annuncio di Volkswagen che produrre in Cina permette di dimezzare i costi, preannuncia un ulteriore terremoto che sotterra definitivamente tutte le analisi a sostegno dell’elettrificazione anche da un punto di vista occupazionale per l’Europa. Problemi con le fonti energetiche, imposizioni di politiche fatte senza reali valutazioni di impatto, dati spesso incompleti per poter supportare le scelte strategiche sono tra le principali cause, oltre a una competitività globale in continua crescita che pochi tengono in debita considerazione. In un contesto critico si inseriscono anche le variabili legate all’intelligenza artificiale fisica, rappresentata dagli umanoidi nei settori servizi e produttivo. Urge quindi un cambio di passo basato su conoscenza e pragmatismo per invertire la pericolosa rotta in cui tutti ci troviamo. Dobbiamo prendere spunti da settori che hanno dimostrato con risultati grandi capacità. La chimica in questo ultimo decennio ha raggiunto dei traguardi importanti sia nella dimensione ambientale, con riduzioni a due cifre delle emissioni, e addirittura del 70% dal 1990 - come si evince anche dall’ultimo rapporto Responsible Care, sia nella dimensione sociale per la sicurezza dei lavoratori che non ha uguali come in quella occupazionale con il 96% di contratti a tempo indeterminato e retribuzioni mediamente superiori del 35%. Nella puntata 68 di Focus ESG la Professoressa di Econometria dell’Università Ca’ Foscari Venezia e membro del CdA della Fondazione GRINS, Monica Billio e il Presidente di Federchimica, Francesco Buzzella, con il giornalista Marco Marelli, specializzato in economia e geopolitica, entrano nel merito di ciò che sta accadendo e, soprattutto, di ciò di cui tutti devono prendere atto per poter agire in modo pragmatico e immediato.
    fsc/gsl
    続きを読む 一部表示
    16 分
  • Focus ESG - Episodio 67
    2025/11/26
    MILANO (ITALPRESS) - Tutti siamo a elevatissimo rischio di attacchi informatici, sotto ogni forma. Da quando si è presa l’autostrada della digitalizzazione tutti si è più esposti e bisogna averne consapevolezza prima di tutto. Ransomware, malware, phishing, le forme di intrusione e attacco sono sempre più sofisticate. Il recente rapporto Clusit 2025 sulla Cybersecurity in Italia e nel mondo (ottobre 2025) riporta che il 10,2% degli incidenti mondiali del 2025 riguarda l’Italia - dato anomalo rispetto al relativo peso economico e i settori più colpiti sono Governativo/Militare/Forze dell’ordine con il 38% degli incidenti nazionali (+600% rispetto al 2024), trasporti e logistica 17% (+150%) e il manifatturiero con il 13%. L’incertezza e la crescente complessità cyber stanno definendo il nuovo “normal” e quindi occorre comprendere e difendersi, a tutti i livelli. Ne discutono Monica Billio, Università Ca’ Foscari Venezia e Fondazione GRINS, e Bernardo Palazzi, Advisor for Awarness Division, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, con il giornalista Marco Marelli nell’episodio 67 di Focus ESG.
    fsc/gsl
    続きを読む 一部表示
    17 分
  • Focus ESG - Episodio 66
    2025/11/12
    MILANO (ITALPRESS) - I dati oggi non mancano, anzi. Ma è difficile analizzarli, confrontarli, comprenderli. Quindi avere informazioni più chiare per prendere decisioni giuste non è facile, sia nella dimensione sociale sia in quella ambientale. La governance? E’ sotto pressione come non mai, anche perché ci troviamo di fronte a sfide molteplici e interconnesse. Da trent’anni siamo impegnati sul tema del cambiamento climatico e in particolare concentrati sulla riduzione del clima alterante CO2. Dal 1997 in Europa si è investito sulla mobilità individuale a gasolio che riduceva le emissioni della CO2 di ben oltre il 35%, grazie a una tecnologia tutta europea, quella dell’alta pressione per i motori termici. Tecnologia che ha portato l’industria europea, per la prima volta nella storia, ad essere la N.1 al mondo per produzione, vendite ed occupazione. Nel 2015 c’è stato il grave incidente legato alle emissioni di NOX, noto ai più come Dieselgate, non su un clima alterante bensì irritante, a cui tra l’altro l’ingegneria ha subito posto rimedio con la tecnologia ADBLUE, altro contenuto tech europeo. Ne è seguito però un cambio di strategia risultata favorevole all’Oriente, verso l’elettrificazione spinta, con un cambio di paradigma epocale. Quale? La politica ha deciso sull’ingegneria. Anche negli USA con Barak Obama. Le fonti fossili sono state messe nel mirino come la mobilità non elettrica per una scelta di emissioni zero locali dei veicoli 100% elettrici. Il loro consumo, il loro costo, il loro peso ma anche la loro dipendenza da specifiche materie prime come Nickel, Cobalto, Manganese non sono state adeguatamente considerate. Entrando proprio nel merito di energia e mobilità, tutti abbiamo toccato con mano questo cambio di passo che ora presenta risvolti sociali non trascurabili ma anche economici e ambientali non certi, con una geopolitica il cui ruolo è sempre più evidente. Ci troviamo ora con aree del mondo dove c’è chi è molto esposto a criticità, non solo sulla mobilità ma anche sull’energia. Una parte dell’Europa è in sofferenza sulla raffinazione e in Italia abbiamo problemi con il Jet Fuel. Nel mondo c’è sempre più bisogno di energia e se le fonti rinnovabili crescono, non riescono a coprire le necessità e cresce anche il consumo di petrolio. E cosa dire dell’industria automobilistica europea in forte contrazione, di fatto a favore di quella cinese, anche sulle auto a benzina? Avere dati di qualità, capacità di confrontarli e utilizzarli aiuterebbe tutti, per poter fare scelte migliori. Nella puntata 66 di Focus ESG, la professoressa Monica Billio dell’Università Ca’ Foscari Venezia e responsabile Finanza sostenibile della Fondazione Grins, l’ingegnere Gianni Murano, presidente di Unem, e l’ingegner Mariano Cilenti, General Manager del Centro Ricerca e Sviluppo CVIT, BOSCH Bari, con il giornalista Marco Marelli entrano nel merito, portando esempi e sollecitando una maggiore attenzione a analisi super partes, ma soprattutto auspicando la disponibilità di dati confrontabili, utilizzabili, utili e di qualità, sempre più necessari e vitali per i decisori pubblici e per i cittadini.

    sat/gsl
    続きを読む 一部表示
    18 分
  • Focus ESG - Episodio 65
    2025/10/29
    MILANO (ITALPRESS) - L’economia circolare è una grande opportunità ma attenzione perché se le grandi e medie aziende riescono a coglierla, altrettanto non si può dire per le piccole aziende. Bisogna aiutare le PMI italiane e c’è molto da lavorare per aiutare a identificare le strade più opportune da percorrere, così da ridurre i rischi e al tempo stesso concentrare le risorse su progetti promettenti che possono arrivare al mercato. Vera missione per una società più resiliente. Il portale imprese della Fondazione Grins in fase di ultimazione poggia proprio sulla conoscenza che è valore assoluto per scelte migliori, anche a vantaggio degli investitori. Uno strumento conoscitivo per intraprendere un percorso ragionato. In questi anni abbiamo visto tante start up e iniziative ma anche pochi successi. L’idea da sola non serve, ci vuole uno studio che poggi su conoscenze e poi un piano con visione sul mercato. L’esempio dell’azienda leader Aquafil è un faro importante per illuminare il percorso vincente sulla circular economy, considerando che Aquafil oggi ha il 60% del suo fatturato che si deve alla circolarità ma soprattutto una competitività in ben tre settori strategici come abbigliamento, automotive e arredamento. Nella puntata 65 di Focus ESG, il Professore ordinario dell’Università di Torino Francesco Quatraro e Maria Giovanna Sandrini, CCO e Driving ESG and Corporate Responsability Aquafil Spa con il giornalista Marco Marelli entrano nel merito dell’economia circolare che in Europa e non solo vedrà una ulteriore accelerazione.
    fsc/gsl
    続きを読む 一部表示
    16 分
  • Focus ESG - Episodio 64
    2025/10/15
    MILANO (ITALPRESS) - Dopo più di vent’anni di ESG sta emergendo il sistema. Le 3 dimensioni della sostenibilità, racchiuse nell’acronimo ESG, stanno evidenziando le loro dirompenti potenzialità nello scenario economico-geopolitico mondiale. Dopo l’abuso da parte di molti, ora si entra nell’era della vera sostanza. La necessità di semplificazione per le PMI con OMNIBUS si deve al mutato contesto geopolitico, molto diverso dal 2018 quando tutto è iniziato. Ma attenzione al valore della doppia materialità nella rendicontazione non finanziaria perché permette di misurare e valutare in modo più approfondito e con questo l’Europa sta facendo un ulteriore passo importante a cui anche la Cina è molto interessata. Chi ne beneficerà? Chi ha migliore visione e conoscenza. L’EFRAG, l’ente tecnico di supporto alla Commissione Europea, con lo standard ESRS, aumenta l’impegno al fine di facilitare le micro, piccole e medie aziende, che sono un asset portante dell’economia del vecchio continente. L’importanza di avere un sistema europeo e il valore della trasparenza con una visione più attenta della governance sul lungo periodo sono asset fondamentali per tutto e tutti, soprattutto in un mondo sempre più competitivo. Nell’episodio 64 di Focus ESG Chiara Del Prete, Chairwoman EFRAG Sustainability Reporting Technical Expert Group, Vera Palea, docente ordinaria di Economia Aziendale all’ Università di Torino e responsabile scientifica del gruppo di lavoro GRINS su sostenibilità di impresa e creazione di valore dei territori, e il giornalista Marco Marelli si entra nel merito anche degli standard volontari per le PMI, dopo Omnibus e stop the clock che non significa una riduzione di attenzione.
    fsc/gsl
    続きを読む 一部表示
    17 分
  • Focus ESG - Episodio 63
    2025/10/01
    MILANO (ITALPRESS) - In Italia abbiamo oltre 14 milioni di persone over 65. In questi anni l’Italia ha fatto passi importanti in termini di infrastrutture e ha introdotto grandi innovazioni come il fascicolo sanitario elettronico, lo SPID e la carta d’identità elettronica, servizi concreti a disposizione di tutti i cittadini. Non tutti però hanno dimestichezza con il mondo digitale e questo è un problema che può portare all’esclusione di molti. La questione è davvero importante e chiede attenzione anche perché l’accelerazione a cui stiamo assistendo nell’uso di questi strumenti è solo all’inizio. I nativi digitali sono avvantaggiati, gli altri meno e vanno aiutati. La Fondazione GRINS con il lavoro dello Spoke 8 e la piattaforma Amelia ha acceso un faro importante su come affrontare i rischi sociali nel nostro Paese, tra cui proprio quello dell’educazione-formazione digitale. Nella puntata 63 di FOCUS ESG, il professore Roberto Cellini, Direttore Dipartimento di Economia e Impresa, Università di Catania e Responsabile Spoke 8 GRINS, parla di sostenibilità sociale, cosa significa per un paese, quali dimensioni coinvolge e come si misura. Affronta il tema delle disuguaglianze, non solo di reddito ma di accessibilità ai servizi, di qualità della vita, di istruzione e formazione. La rivoluzione digitale aiuta certamente l’inclusione ma porta anche importanti rischi di nuove esclusioni perché oltre ai servizi chiede capacità di accesso e su questo fronte c’è molto da fare soprattutto in termini di formazione. Ne discute con il giornalista economico Marco Marelli.
    fsc/gsl
    続きを読む 一部表示
    16 分
  • Focus ESG - Episodio 62
    2025/09/17
    MILANO (ITALPRESS) - Da una parte del mondo sembra esserci un calo di sensibilità ai rischi ESG nel loro più ampio spettro, dall’altra invece un perseguimento ancor più convinto. Il colosso bancario svizzero UBS lascia la Net Zero Banking Alliance seguendo altre grandi banche occidentali, come Morgan Stanley e JP Morgan e in Europa il pacchetto Omnibus decreta uno stop the clock. Al contrario in Cina si accelera sulle tematiche ESG. E il sistema bancario italiano come si sta muovendo? Come stanno agendo le grandi banche come Intesa Sanpaolo e le banche del territorio? E come le aziende possono affrontare le richieste di informazioni per essere supportate nella transizione? Grazie ai risultati del lavoro dell’Università di Torino nell’ambito del progetto PNRR Grins, ne discutono nell’episodio 62 di Focus ESG Vera Palea, docente ordinaria di Economia Aziendale all’Università di Torino e Advisor EFRAG, Fabio Verachi, Head of ESG Risk di Intesa Sanpaolo e Monica Billio, ordinaria di econometria all’Università Ca’ Foscari Venezia con il giornalista economico Marco Marelli.

    fsc/gsl
    続きを読む 一部表示
    18 分