Episodio 12 - Raccontare l'Abisso
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Si avverte anche l’eredità dei cuntisti siciliani nella tecnica usata da Davide Enia per il suo premiatissimo spettacolo “L’Abisso”, trasposizione teatrale del romanzo “Appunti per un naufragio”, da lui dedicato al dramma delle migrazioni. Il cuntu è un’arte ottocentesca di narrare storie di genere epico-cavalleresco con speciale attenzione alla metrica, alla gestualità del corpo, alla mimica del viso. Un’arte ben nota al palermitano Enia: attore, drammaturgo, scrittore. “L’Abisso”, che approda sabato 15 marzo, alle 21, al Teatro Alessandrino di Alessandria, dopo essere stato rappresentato in oltre quindici nazioni, è figlio - come si è detto - di un romanzo, dove l’autore già premetteva come le nostre parole siano inadeguate a raccontare questa tragedia. Durante lunghe permanenze nell'arco di tre anni a Lampedusa, Enia ha parlato con abitanti, volontari, medici, guardia costiera, pescatori. E ne ha ricavato materiale per un intenso spettacolo di narrazione e di testimonianza, supportato dai suoni di chitarra e loop station di Giulio Barocchieri. "Sono stato l'ago che ha cucito tutto quanto assieme, ma la qualità della stoffa non proviene da me - dice Enia -. E' stato un lavoro collettivo, c'è una pluralità di voci, non è frutto della singola penna dell'artista illuminato".
Il 9 maggio "L'Abisso" sarà al Teatro Palamostre di Udine per la stagione Contatto del CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia.
La copertina del podcast è di Modus Operandi
Crediti:
La musica di sottofondo del podcast è "Harley Davidson" di Beat Mekanik, sotto licenza Creative Commons 4.0, reperibile in Free Music Archive.