Benvenuti (e bentornati) a Casa Zagato, disagio assicurato…anche perché prima di arrivare a dirlo senza urlarci contro ci abbiamo messo tipo un’era geologica e qualcuno minaccia di cancellare tutto il podcast ogni 30 secondi. È la puntata della vigilia: costumi imbarazzanti, coordinati “casuali” che casuali non sono, e l’energia del Grinch che aleggia sul set mentre uno fa tutto il lavoro sporco e gli altri si limitano ad occupare una sedia. Poi si parte in modalità “Natale sì, ma con trauma”: Befana, streghe, Epifania, Brusa vecia in Veneto (sì, bruciamo una strega di legno e lo chiamiamo tradizione), fino alla leggenda della Befana spiegata come se fosse un Marvel. Nel mezzo: fine del mondo, tizi in tunica bianca che suonano ai campanelli lasciando bastoncini salvavita, terrapiattisti che vendono mappamondi (questa è vera e fa male), malocchio della zia, voodoo raccontato con la stessa delicatezza con cui si parla di un’incisione chirurgica fatta in cucina, e un attimo di silenzio per l’umanità. E siccome è Casa Zagato, non potevano mancare storie horror sui resi: stivali pieni di terra e calzini sorpresa inclusi, perché il Natale è condivisione. In chiusura: auto elettriche dimenticate in carica, nostalgia dei regali di quando eravamo piccoli, elfi di Natale che ti rubano la vita e un cane che più passano gli anni più sembra deciso a vendicarsi. Buon Natale, Merry Christmas e ricordate: manifestate cose belle…ma soprattutto non fate i resi del weekend il lunedì con dentro i calzini.
続きを読む
一部表示